Giornalismo partecipativo ai sabati di Blumouse

Ai Sabati di Blumouse, oggi 24 ottobre dalle 11 alle 12.30, si parlerà di Giornalismo partecipativo. Che cos’è il giornalismo partecipativo? In che maniera sta cambiando il nostro modo di fruire e fare informazione? In che misura la professione del giornalista dovrà confrontarsi col cosiddetto citizen journalism? Quali sono le iniziative più siginficative di giornalismo … Leggi tutto

Sito oscurato contro Berlusconi: in effetti gli hanno solo cambiato nome

Via Alessio Jacona

Update: Repubblica ha raccolto la segnalazione (pur evitando accuratamente di citare la fonte) e aggiornato il pezzo, raggiungibile sempre allo stesso link che trovate qui sotto (qui invece lo screenschot del pezzo com’era prima). Al momento CNRMedia porta ancora la “notizia” sbagliata.

Scrive stamani Repubblica:

Facebook oscura il gruppo “Uccidiamo Berlusconi”
ROMA – Il gruppo nato su Facebook “Uccidiamo Berlusconi” è stato oscurato. Ne dà notizia CnrMedia.com. “Restano alcuni ‘cloni’ simili -viene rilevato- ma la denominazione originaria è stata cancellata dal social network. L’azienda di Palo Alto ha quindi risposto subito agli inviti del Governo italiano”.

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La parola coraggio

Il programma di cose da fare per i media del futuro proposto da Luca Sofri è semplice, ma quasi completo. Manca un accenno all’uso spinto della parola CORAGGIO nel lavoro di molti, troppi, giornalisti.

Il sano ritorno alle origini: il futuro dei media è fare le cose bene

Via Luca Sofri

Quindi per capire cosa saranno i media del futuro, vediamo di capire cosa sono i media del presente, e provo a spiegare perché ho chiamato questo mio intervento “il darwinismo applicato ai media”. Inciso: sì, dico “midia”, nella pronuncia inglese. Un po’ per abitudine e perché penso che le pignolerie linguistiche siano una delle grandi pigrizie che sostituiamo a impegni più ambiziosi, e un po’ perché la natura dei media di cui parliamo ha molto più a che fare con la cultura americana che con quella degli antichi romani.
Mi interessa fare un discorso che abbia a che fare peculiarmente con l’Italia, perché penso che il nostro paese meriti maggiori chances di partecipazione all’innovazione tecnologica e culturale di quelle in cui lo hanno rintanato le mediocrità umane che ne hanno governato politiche e cultura negli ultimi decenni. E credo che ci siano gigantesche opportunità di miglioramento in questo senso.

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Giornalismi da ricostruire almeno negli USA

Via Giuseppe Granieri Leonard Downie Jr. e Michael Schudson (autore tra l’altro di The Good Citizen: A History of American Civic Life, libro in cui si introduceva il concetto di “cittadino monitorante”) hanno elaborato un report, intitolato (con understatement evidente) The Reconstruction of American Journalism. Anche i primi commenti sono interessanti. «La sfida che pone … Leggi tutto

Libertà di stampa, Italia posizione 49

Via Repubblica.it Reporters sans frontiers ha pubblicato oggi l’annuale rapporto sulla libertà di stampa nel mondo. Secondo la nuova classifica i dati più rilevanti quest’anno sono l’aumento della libertà di stampa negli Stati Uniti dopo l’insediamento di Obama (dal 40esimo posto al 20esimo) e il peggiorare della situazione in paesi come Iran (73esimo) e Israele … Leggi tutto

Giornalisti: mestiere da ricchi

Via LSDI

Un Rapporto del Cabinet Office britannico* pubblicato l’ estate scorsa attesta in maniera soprendente la sparizione delle classi lavoratrici dalla professione di giornalista. Ne dà notizia un articolo di di Alyssa Lenhoff e Tim Francisco apparso il 28 settembre scorso sul sito di ‘’Working-Class Perspectives’’ (una rivista online che fa capo alla Youngstown State University, Ohio, Usa) col titolo « The Costs of Becoming a Journalist », riportato qualche giorno fa in traduzione francese da Acrimed (Action-critique-médias).

Il Rapporto, ‘’Liberare le aspirazioni’’ (Unleashing Aspirations), rileva in particolare che i giornalisti nati dopo il 1970 provengono per la maggior parte dalle classi medie agiate (middle class) o dall’ alta borghesia (upper middle class). E la professione di giornalista si classifica al terzo posto delle professioni più chiuse socialmente, subito dopo i medici e gli avvocati.

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Però c’era la salute.

Filippo Facci racconta la sua carriera giornalistica in un lungo post. In questi giorni esce per Mondadori Di Pietro – La storia vera scritto da Filippo Facci. Nell’insieme: lavoravo da abusivo per il giornale dei ladri, ero disprezzato dai colleghi e da chiunque in quel periodo sapesse dove scrivevo, completamente gratis, in teoria non potevo … Leggi tutto

Un giornalismo amico dei bambini

Il sito dell’ODG Piemonte pubblica le lettere di Emauela Banfo e di Sergio Miravalle sulla faccenda delle presunte dimissioni del presidente dell’ODG Piemontese. Da leggere la lettera di Emanuela Banfo. Soltanto nella certezza del diritto, nella sua oggettivita’, e’ possibile – a mio parere – garantire l’equita’ ed e’ nel quadro di esso che s’inseriscono … Leggi tutto