Volevo fare solo il giornalista

Un libro di Cristiano Tassinari

Il sogno nel cassetto di Cristiano è sempre stato quello di ‹‹fare il giornalista››: sfondare a livello nazionale, girare il mondo con la macchina da scrivere e con il microfono in mano, partecipare a Mondiali di Calcio, Olimpiadi e G8, scrivere articoli bellissimi e realizzare interviste a personaggi importanti, magari vincere il Premio Pulitzer, lasciare una traccia nel mondo dell’informazione.

E invece…, fin dai suoi esordi, comincia una lunga, estenuante, interminabile via crucis, fatta di precariato, di co.co.co., di contratti a tempo determinato, di colleghi serpenti, di direttori incapaci e di editori improvvisati. Dagli inizi in una tv sgangherata, fino all’approdo nella grande città, Torino, passando per le esperienze più disparate e più disperate, per i luoghi più improbabili d’Italia, per mille promesse non mantenute e per mille speranze andate deluse, tra occasioni perse e grotteschi colloqui di lavoro, sempre all’inseguimento del Grande Sogno: sfondare, diventare un giornalista vero.

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Una carta europea del giornalismo partecipativo

Via LSDI Riconoscere, diffondere e rafforzare il protagonismo dei cittadini nella sfera pubblica fornendo loro il mezzo necessario per farsi ascoltare dalle istituzioni, a tutti i livelli: nazionale, locale ed europeo. Questo l’ obbiettivo di fondo della Carta europea del giornalismo partecipativo, illustrata l’ altra sera a Bologna in occasione della presentazione dei primi lavori … Leggi tutto

Giornalismo Partecipativo di Gennnaro Carotenuto: il libro

E’ uscito il libro di Gennaro Carotenuto dal titolo Giornalismo partecipativo. Storia critica dell’informazione al tempo di Internet. Per acquistarlo online

Dall’introduzione del testo

Tema di questo saggio è la crisi che da trent’anni colpisce il giornalismo in parallelo con lo sviluppo dei “media personali di comunicazione di massa” quali Internet o il telefono cellulare. Questi nuovi media stanno segnando un vero punto di svolta nella storia dell’informazione, nella misura in cui permettono a un numero di persone ampio come non mai di comunicare verso molti interlocutori, mettendo in dubbio la centralità stessa del mainstream.

Internet, l’Internet dell’informazione, la Rete come mezzo di comunicazione di massa, è mutevole e in continua trasformazione, cangiante fino a mostrarsi iridescente a seconda di dove e da dove la si guardi, ma resta fedele ad alcune linee di fondo della cultura digitale tratteggiata fin dagli anni ’80. Studiandone la storia, emerge la precisa peculiarità del mezzo: lo sviluppo di una comunicazione fondata sull’orizzontalità rispetto alla verticalità della diffusione tradizionale. Per sua natura tale comunicazione orizzontale è in grado di confrontarsi, a volte scontrarsi, ma più spesso lavorare in sinergia con i mass media tradizionali.

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La morte dei contenuti fatti “a mano” e il successo del “fast food content”

Via Techcrunch

But as one of the innovators in the last go round, I think there’s a much bigger problem lurking on the horizon than a bunch of blogs and aggregators disrupting old media business models that needed disrupting anyway. The rise of fast food content is upon us, and it’s going to get ugly.

Old media frets over blogs and aggregators that summarize content and link back to the original source. They can’t make a business in that world, they say, so they run the other way and try to find a way to protect and charge for content.

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Giornalismo non è sinonimo di giornali

Chris Ahearn  President, Media at Thomson Reuters.

First, journalism is not synonymous with newspapers and today the discussion has focused too much on newspapers alone. Second, journalism will do more than survive the Internet Age, it will thrive. It will thrive as creators and publishers embrace the collaborative power of new technologies, retool production and distribution strategies and we stop trying to do everything ourselves.

I agree with Mr. Murdoch that the bold will survive and the timid will fail. However, the newfangled aggregators/curators and the dominant search engines are certainly not the enemy of journalism. Nor are they the salvation. They do not always refrain from doing evil in their pursuit of profit and audience. And they do fail to “do unto others” at times -– some do steal and use complete or near-complete copies of our and other work and use ad networks such as AdSense to unlawfully monetize without sharing.

That said, most are a constructive and competitive part of the news ecosystem, I welcome them and I continue to believe and support the link economy.

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Un premio per gli eretici digitali

Nasce il premio Eretici digitali 2010, organizzato dal Festival Internazionale del giornalismo in collaborazione con gli autori del libro Eretici digitali . Il premio prende in esame progetti di inchiesta giornalistica che promuovano un uso innovativo di Internet (crowdsourcing, giornalismo collaborativo, mash-up, web 2.0) e degli strumenti del digitale per realizzare un reportage di cronaca … Leggi tutto

Un fuori onda sulla libertà di informazione

I Giovani del PD del Piemonte organizzano un in contro dal titolo: Dietro la notizia: un’occasione per discutere sulla libertà di informazione con chi produce la notizia. L’iniziativa vuole essere un momento di confronto e racconto di esperienze con chi, come giornalista, prende direttamente parte alla produzione e diffusione della notizia. Un momento per discutere … Leggi tutto

Verso una freepress sportiva in Italia

Via Affari Italiani

“Sarà il primo giornale sportivo italiano freepress. Popolare, perché lo è lo sport e lo sarà il suo stile, e ricco di firme note al grande pubblico. E per questo sarà anche il primo gratuito ‘di qualità’. Vedrà la luce entro la primavera del 2010, in tempo per il Mondiale sudafricano che porterà un’inevitabile crescita della pubblicità legata alla stampa sportiva”. Giancarlo Padovan, ex prima firma firma sportiva del Corriere della Sera ed ex direttore di Tuttosport e Corriere di Livorno (il quotidiano del calciatore Cristiano Lucarelli, dal quale si è dimesso l’1 ottobre scorso), attuale presidente della Divisione Calcio Femminile della Figc, sceglie Affaritaliani.it per annunciare il progetto finora ‘segreto’, a cui sta lavorando da qualche settimana, e che va in controtendenza rispetto alla crisi della stampa in generale e gratuita in particolare.

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Media 140 a Perugia

Da sito del Festival del giornalismo di Perugia La tappa italiana del tour mondiale Media140, dopo Londra, Sydney, Bangalore, New York, sarà ospitata a Perugia durante il festival 2010 venerdì 23 aprile. Il web in tempo reale sta modificando radicalmente il modo di comunicare, socializzare e fare business a livello globale. Media140 si pone come … Leggi tutto