Il fallimento della vaccinazione per l’influenza suina è colpa dei media?

Youcapital.it, informazione e ricerca della verità: gli studenti del Master in Comunicazione della Scienza della Scuola Internazionale Superiore Studi Avanzati di Trieste realizzano un inchiesta sugli aspetti informativi e mediatici relativi al caso virus H1N1. Pubblicata su Youcapital.it il progetto di inchiesta giornalistica dal titolo: “Fallimento della vaccinazione per l’influenza suina. E’ colpa dei media?”, … Leggi tutto

Un diverso approccio al giornalismo digitale

Via Rosebud

Niente di più sbagliato e niente di più deleterio, soprattutto in paesi come l’Italia, da sempre abituati a guardare con sospetto al nuovo che avanza. E questo mentre di tutto si avrebbe bisogno tranne che del mettere i bastoni tra le ruote allo sviluppo di quei canali e processi informativi che nel futuro prossimo determineranno il nostro destino. Perché non vi sono dubbi che nel tempo che verrà, l’equazione informazione=potere (in senso lato e anche in senso molto pragmatico) raggiungerà la sua pienezza. Again, no doubt about it!

Il problema, a mio avviso, è dato dal fatto che i giornalisti dovrebbero continuare a fare i giornalisti, mentre la definizione di una carta d’identità per queste nuove opportunità professionali legate a doppio spago alle problematiche poste dalla scrittura digitale, dovrebbe spettare a dei tecnici qualificati (giornalisti o meno) aventi competenze specifiche. Una simile impostazione permetterebbe infatti di giungere velocemente ad una definizione delle regole (editoriali, ma anche deontologiche) che dovrebbero governare la professione del giornalista digitale contribuendo a darle la dignità di cui è privata al momento. E a darle finanche rappresentanza nei luoghi dove dovrebbe essere rappresentata e dove i giornalisti digitali dovrebbero essere rappresentati.

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500 milioni per 200 euro al mese

Via LSDI

Accertato, ahinoi! che lavorare in rete  non rende, anzi sovente mortifica chi lo fa. Vedi articolo inaugurale di questa medesima rubrica. Fa riflettere la vicenda avvenuta a Firenze alla fine di giugno. La storia è questa: un pezzo a firma del collega Stefano Prizio ha scatenato una reazione, a dir poco, violenta, da parte degli imprenditori calzaturieri, nonché titolari della Fiorentina Calcio, Della Valle. L’articolo  – consultabile qui – è stato pubblicato esclusivamente sul sito web: Fiorentina.it di cui Prizio è co-fondatore e collaboratore di lunga data. Ebbene gli imprenditori marchigiani in seguito ad alcune affermazioni contenute nell’articolo succitato hanno querelato il collega Stefano Prizio per la non trascurabile cifra di 500 mila euro. I fatti sono questi, a voi il giudizio!

Da parte nostra nessuna intenzione di entrare nel merito della questione specifica, ma la certezza di aver acquisito un importante elemento nella nostra ricerca di dati che diano un senso al lavoro di tutti i “giornalisti digitali” che operano nel  Belpaese. Se è vero ed ampiamente  accertato che chi scrive in rete percepisce fra i 20 centesimi e i 5 euro a pezzo, com’è possibile che un “misero” articolo estratto da un “poverissimo” sito web scateni una richiesta danni così  elevata?

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Citazioni web: istruzioni per l’uso

Anche per ricordare ai giornali on-line italiani di citare le fonti: le nuove “editorial guidelines for credit and attribution” di AP

In the age of the Web, the sourcing and reliability of information has become ever more crucial. So it is more important than ever that we be consistent and transparent in our handling of information that originated elsewhere than our own reporting. Therefore, here is our policy for crediting other news organizations in our reporting. This policy is aimed at introducing consistency to our practices around the world, and applies to our print, broadcast and online news reports.

The policy addresses two kinds of situations:
— Attributing to other organizations information that we haven’t independently reported.
— Giving credit to another organization that broke a story first, even when we match it — or advance it — through our own reporting. Attributing facts we haven’t gathered or confirmed on our own:

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Photoshop for Dummies

Via l’89 La Padania di oggi, organo della Lega Nord (“per l’indipendenza della Padania“, giova ricordarlo). Poco sotto a un titolo da tremare, nel quale si racconta di un Luca Zaia – tempestivo nell’attendere che il colonnello s’allontanasse da Roma – tuonante contro Tripoli, la fotonotizia. Quella del giorno fa da compendio all’articolo a lato, … Leggi tutto

Clonazioni digitali

Via Massimo Mantellini La Stampa e il Corriere online hanno nelle rispettive pagine economiche due interessanti articoli sulla crisi di Blockbuster. I titoli sono diversi, uno dei pezzi è stato scritto a Roma l’altro a Milano, al Corriere hanno aggiunto qualche utile grassetto a capo paragrafo ma per il resto gli articoli sono identici.

FNSI da Buonaiuti

Via FNSI

Ma il tempo non è più una variabile indipendente. L’urgenza si fa drammatica. Editoria e giornalismo sono una priorità nazionale, come lo è stata l’Alitalia e, oggi, l’industria automobilistica.
Questo è quanto, in sintesi, hanno rappresentato, oggi a Palazzo Chigi, il Segretario e il Presidente della Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale al Sottosegretario dell’Editoria, Paolo Bonaiuti, che, assieme al Capo Dipartimento del settore della Presidenza del Consiglio, Elisa Grande, hanno avviato una nuova ricognizione sui problemi e la condizione del comparto con l’obiettivo di rimettere in moto i progetti di riforma.
Per la Fnsi l’iniziativa è certamente lodevole, ma un giudizio di merito è giocoforza sospeso, perché dopo due anni di attesa e diverse ipotesi di lavoro sono urgenti atti sui quali fondare reali ipotesi di prospettiva.
La delegazione del Sindacato dei giornalisti ha manifestato grande preoccupazione per la criticità determinata dalla fase di trasformazione industriale ancora incompiuta e dall’impoverimento delle risorse del mercato e di quelle pubbliche a sostegno di un sistema che deve fondarsi sulla qualità professionale e il lavoro correttamente definito, per assicurare pluralismo e completezza dell’informazione.

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I finanziamenti di Wikileaks

Via ilPost

In un lungo articolo pubblicato oggi sul sito del Wall Street Journal, Jeanne Whalen e David Crawford cercano di ricostruire l’intricato percorso che segue il denaro utilizzato dai responsabili di Wikileaks.

La principale fonte di finanziamento dell’organizzazione è una fondazione creata in Germania, la Wau Holland Foundation. La fondazione raccoglie le donazioni e grazie alle leggi tedesche può mantenere il segreto sui nomi dei donatori. Ma non c’è solamente la Germania, spiegano sul Wall Street Journal citando le parole di Assange:

«Siamo registrati come una biblioteca in Australia, come una fondazione in Francia, come un quotidiano in Svezia» dice Assange. Wikileaks ha due organizzazioni non profit negli Stati Uniti, che lavorano come «testa di ponte» per il sito web. Assange non ha però detto i nomi delle due organizzazioni, sostenendo che avrebbero potuto «perdere parte dei loro finanziamenti a causa degli interessi politici»

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Millecinquecento lettori

Via In un altro paese

Quasi cinquant’anni fa, il giornalista Enzo Forcella ha scritto un bel saggio chiamato “Millecinquecento lettori”, che inizia cosi’: “Un giornalista politico, nel nostro paese, puo’ contare su circa millecinquecento lettori: i ministri e i suoi sottosegretari (tutti), i parliamentari (parte), i dirigenti di partito, sindacalisti, altri prelati e qualche industriale che vuole mostrarsi informato. Il resto non conta, anche se il giornale vende 300 copie. Prima di tutto non e’ accertato che i lettori comuni leggano le prima pagine dei giornali, e in ogni caso la loro influenza e’ minima. Tutto il sistema e’ organizzato sul rapporto tra il giornalista politico e quel gruppo di lettori privilegiati.”
Quasi tutto il giornalismo italiano e’ contagiato da questo vizio, l’eccessiva vicinanza al mondo politico (quello di sinistra come quello di destra) e La Repubblica certamente non ne e’ esente. Certamente, le mie idee politiche e i miei pregiudizi hanno colorato le cose che ho scritto, facendomi sicuramente sbagliare in qualche giudizio o interpretazione. Ma se io ho sbagliato, ho sbagliato cercando di scrivere la verita’, con una certa documentazione e per sostenere il mio punto di vista.

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Una Rete per i giornalisti in Rete

Via LSDI

Lsdi lancia una rubrica fissa – Giornalisti digitali –  dedicata all’ informazione online – L’ obbiettivo è dar vita ad un punto di aggregazione dove confluiscano e prendano corpo – anche organizzativamente – le tematiche professionali (e le richieste di riconoscimento) che investono tutti coloro che – professionisti o no, iscritti all’ albo o meno – fanno giornalismo sul web

Quando getti un sasso nello stagno, sulla superficie si formano tanti cerchi concentrici che si vanno via via ad ingrandire in modo inversamente  proporzionale alla distanza dal punto in cui il sasso è affondato. Ebbene, noi pensiamo possa essere questa, in estrema sintesi, l’ operazione che vorremmo fare con l’avvio su Lsdi di una rubrica fissa dedicata all’ informazione on line.

Cercare di dar vita ad un punto di aggregazione dove confluiscono e prendono corpo – anche organizzativamente – le tematiche professionali (e le richieste di riconoscimento) che investono tutti coloro che – professionisti o no, iscritti all’ albo o meno – fanno giornalismo on line.

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Voglia di Mamma

Via Antonella Beccaria Mamma è una rivista che si trova si su web, ma anche su carta. È una rivista che ha tra le sue menti Carlo Gubitosa, giornalista, scrittore e mediattivista di cui si parla da queste parti. Ed è una rivista che, usando il linguaggio del giornalismo a fumetti e della satira politica … Leggi tutto