Giornalismo, il lato emerso della professione: l’ebook da scaricare

Via LSDI ‘’Giornalismo: il lato emerso della professione. Una ricerca sulla condizione dei giornalisti italiani ‘visibili’ è disponibile qui per essere scaricato gratuitamente da Lsdi. L’analisi condotta da Lsdi sulla base dei dati forniti dall’ Inpgi (l’ istituto di previdenza dei giornalisti), dall’ Ordine e dalla Fnsi, il sindacato unitario della stampa italiana, è stata … Leggi tutto

Da Google 5 milioni di dollari per il giornalismo del futuro

Via Massimo Russo Google, attraverso il proprio presidente global sales Nikesh Arora,   ha annunciato la donazione di cinque milioni di dollari per il finanziamento di progetti di sviluppo del giornalismo digitale. I fondi saranno affidati a organizzazioni non profit che avranno il compito di scegliere le iniziative in cui investirli. Due milioni andranno alla … Leggi tutto

L’AP riparte da Torino

Via Lo Spiffero Parte l’avventura Ap tagata Durante, la nuova versione italiana dell’agenzia di stampa americana dopo la rottura del contratto con l’Apcom di Luigi Abete e Telecom. La nuova impresa nasce dalla fervida mente del patron de LaPresse, agenzia fotografica di Marco Durante  tra le più importanti d’Italia, leader nell’iconografia sportiva e gossippara salottiera, … Leggi tutto

Il coraggio di dire basta al tritacarne mediatico

Mario Calabresi su Lastampa.it Ieri mattina – grazie al lavoro dei nostri giornalisti – abbiamo avuto gli audio degli interrogatori di Avetrana, le voci di Michele e Sabrina Misseri, con la confessione dettagliata e tormentata da parte dello zio dell’omicidio di Sarah Scazzi. Non era mai capitato di avere la possibilità di ascoltare in tempo … Leggi tutto

In Italia la libertà di stampa sempre peggio

Nella tradizionale classifica di Reporters sans Frontieres dedicata alla libertà di stampa l’italia si posiziona al posto numero 49 in gentile compagnia del Burkina Faso e dietro a Namibia, Suriname, Ghana, Mali e Jamaica. Forse sono colpevoli, forse sono colpevoli gli editori, ma di certo sono anche colpevoli i giornalisti, certi giornalisti, che o hanno … Leggi tutto

Un paese neanche lontanamente multietnico

Via Nonunacosaseria

In Esercizi di stile, Raymond Queneau presenta lo stesso episodio in novantanove modi differenti. E’ chiaro che ognuna di queste modalità enfatizza un aspetto anziché un altro e, quindi, la percezione stessa che dell’episodio si ha all’esterno.

Un uomo colpisce una donna, questa cade e, dopo giorni di sofferenza, muore.
Messa così, si tratta di un episodio che può trovare spazio in prima pagina sulla cronaca cittadina di un quotidiano locale (e nelle pagine interne di qualche giornale a diffusione nazionale – qualche, non tutti) esaurendosi nel giro di pochi giorni.

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Le relazioni pubbliche vincono contro il giornalismo di qualità

Via sito Ferpi

Ho trovato un altro studio in merito l’altro giorno che, più o meno conferma le conclusioni di Cardiff. Uno studio australiano negli anni novanta ha rilevato che un terzo dei contenuti sui media nazionali australiani deriva in tutto o in parte da comunicati stampa. La cifra sale al 70% in alcuni piccoli media. Un altro risultato fornito dallo stesso studio mostra un ulteriore effetto dell’industria delle Rp: solo nove comunicati stampa su 150 monitorati non sono stati utilizzati dai media. Significa il 6% per cento, che tradotto in altre parole vuol dire un 94% di tasso di successo. Un comunicato stampa, comprensivo di foto fornite dalla società – in questo caso un produttore di vino – è stato pubblicato sui giornali ben 69 volte. Se la percentuale di notizie “ufficiali” o generate dalle Rp è in crescita, come credo che sia… perché accade?

Innazitutto questa non è una novità. Per esempio, da che io posso ricordare, le campagne politiche sono state dominate dai sondaggi. I sondaggi sono acquistati o forniti gratuitamente da un gruppo di interesse e non sono mai particolarmente degni di fiducia, perché possono essere manipolati in qualsiasi modo. I proprietari di giornali hanno pregiudizi politici. Un giornale liberale dà spazio a moltissime notizie ufficiali di un governo liberale. Un giornale di destra darà spazio a molte più notizie ufficiali di un governo di destra.

Conoscendo le opinioni politiche dei proprietari, i giornalisti spesso si dedicano a ciò che io chiamo “censura preventiva” – scrivendo contenuti che compiaceranno il proprietario, il che, in effetti è un altro modo di fornire notizie ufficiali ai lettori. Il Times di Londra è controllato da Rupert Murdoch. Senza alcuna sorpresa, il giornale è stato molto critico verso la BBC in Gran Bretagna e Silvio Berlusconi in Italia, per citare solo due concorrenti.

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La presentazione a Roma di Giornalismo: il lato emerso della professione

Il 4 novembre alle ore 10,30 presso il salone della Fnsi a Roma verrà presentato l’ebook : Giornalismo: il lato emerso della professione. Saranno presenti: Andrea Camporese (presidente Inpgi), Enzo Iacopino (Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti), Franco Siddi (segretario Fnsi), Roberto Natale (presidente Fnsi), Pino Rea (autore dell’ebook). Vittorio Pasteris, Arianna Ciccone  e Antonio Tombolini.

Giornalismo digitale (iper)locale, incontriamoci e parliamone (Immaginando ONA Italia)

Via Mario Tedeschini Lalli

Centinaia di persone in tutta l’Italia si occupano di giornalismo digitale, forse sono anche di più. Sono giornalisti con tanto di bollo e tesserino, studenti e studiosi della materia, ma anche tante, tantissime persone che per passione civile o interesse professionale ogni giorno “commettono atti di giornalismo”, per usare la felice espressione di Dan Gillmor. Gente che lavora per testate grandi e note con un loro sito web, per testate nate solo online, gente che scrive blog, che interagisce su Facebook, su Twitter o altre reti sociali. Tutta questa gente finora non ha avuto un “luogo” dove parlare del proprio lavoro, scambiarsi opinioni, verificare le proprie diverse esperienze, fondare una pratica e un’etica del giornalismo digitale. E sarebbe bene che l’avesse.

Da qualche parte occorre cominciare, per questo con un gruppo di amici abbiamo deciso di organizzare un “meetup” a Roma, sabato 13 novembre, per parlare tra di noi e cominciare a ipotizzare i passi successivi. Il tema iniziale: il giornalismo digitale al livello locale.

Lo promuovono, insieme ad altri, iscritti italiani alla Online News Association (ONA) la più grande organizzazione professionale del settore in campo internazionale, in collaborazione con Digilab, la Mediateca delle Scienze umanistiche dell’Università La Sapienza di Roma, che ci ospiterà.

La mattina, a partire dalle 10:30, parleremo di noi e dei nostri programmi per il futuro. Nel pomeriggio cominceremo uno scambio di informazioni sulle diverse realtà del giornalismo locale online, con la partecipazione in videoconferenza di giornalisti americani ed europei che ci racconteranno gli esperimenti più avanzati di giornalismo locale e iperlocale.

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