Il nuovo Wired.it

Wired.it, diventa un aggregatore di contenuti provenienti da cinque sotto siti. Daily Wired, quotidiano online che racconta il mondo che cambia in tempo reale; Gadgetland , un laboratorio virtuale con i test di tutte le novità tech; Italian Valley, il ritratto dell’Italia che fa innovazione; Wired TV, che raccoglie eventi live, videorecensioni e un archivio … Leggi tutto

Lettera43 è arrivato online

Come promesso oggi è uscito Lettera43, il nuovo giornale online diretto da Paolo Madron che pare aver raccolto 3 milioni di euro da  finanziatori tra cui Andrea Agnelli, Matteo Arpe, Paolo Cantarella. In bocca al lupo !

Dall’editoriale del direttore

A chi ci chiede che tipo di giornale sarà questo Lettera43, se di destra, di sinistra, di larghe intese, tecnico con tendenza terzo oppure quartopolista, maggioritario o proporzionale, la prima risposta che ci viene è che non sarà un giornale di carta, e nemmeno la sua versione digitale.
Laconica fin che si vuole, questa è la vera novità, prima di ogni etichettatura che l’impazzimento della politica italiana rende oggi ancora più ardua. Ed è da questa novità che discende tutto.

Consideriamo l’essere solo un giornale online una scommessa, ma non un azzardo: la drammatica involuzione dell’editoria tradizionale fa di internet l’unica possibile via di riscatto. E lo sviluppo tecnologico degli apparecchi intelligenti, rendendo la disaffezione dalla carta un fenomeno irreversibile, fa apparire meno ardui i contorni della sfida.
Il fatto di non essere una propaggine di una testata cartacea all’inizio ci penalizza in termini di brand, ma ci libera da quel timore di cannibalizzazione che sta attanagliando i vecchi editori, per cui una bella e sempre più completa versione on line dei loro giornali si ripercuote nella progressiva riduzione dei ricavi da edicola.

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Il direttore diventa irresponsabile online

Via RaiNews 24

Il direttore di una testata diffusa solo sul web non e’ assimilabile a quelli dei giornali tradizionali per quanto riguarda il reato di omesso controllo. La nostra legislazione, infatti, non prevede al momento che chi e’ a capo di un periodico telematico sia perseguibile penalmente per eventuali reati commessi attraverso il suo giornale.

La Cassazione ha per questo annullato senza rinvio “perche’ il fatto non e’ previsto dalla legge come reato” una sentenza della Corte d’appello di Milano che aveva dichiarato prescritto il reato indicato nell’articolo 57 del codice penale (inerente i reati commessi col mezzo della stampa periodica) contestato al direttore della testata ‘Merateonline’, sulla quale era comparsa una lettera di contenuto diffamatorio nei confronti dell’allora Guardasigilli Roberto Castelli e del suo consulente per l’edilizia penitenziaria Roberto Magni.

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I news parasites secondo gli old media

Via Guardian Leonard Downie Jr, the former executive editor of the Washington Post, has attacked online news aggregators including the Huffington Post as “parasites living off journalism produced by others”. Delivering the James Cameron Memorial Lecture at London’s City University last night, Downie criticised online aggregators for filling their websites “with news, opinion, features, photographs … Leggi tutto

L’edicola della mela

Apple pare stia preparando la sua edicola … (via Bloomberg) Apple Inc. is developing a digital newsstand for publishers that would let them sell magazines and newspapers to consumers for use on Apple devices, said two people familiar with the matter. The newsstand, designed particularly for the iPad, would be similar to Apple’s iBook store … Leggi tutto

I voti di Wired alle app Ipad dei quotidiani italiani

Via Wired.it Sono passati poco più di tre mesi dal lancio italiano di iPad. Oggi come allora usare il tablet come sostituto dei giornali cartacei è uno degli usi che più affascina l’immaginario, solletica l’industria e fa discutere i consumatori. Al tempo raccontammo le nostre esperienze dopo la prima settimana. Ma oggi sono cambiate molte … Leggi tutto

Secondo il nuovo regolamento dei contributi per l’editoria internet non esiste

Si tratta di contributi per l’editoria o di una ciambella di salvataggio per l’editoria tradizionale ? Via Asca

E’ pronto il regolamento per il riordino dei contributi all’editoria. Dopo i pareri delle Commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato, il Dipartimento per l’editoria della Presidenza del Consiglio, guidato da Elisa Grande, ha provveduto alla sua riformulazione e in una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri sara’ all’ordine del giorno per l’approvazione definitiva.

Il testo del nuovo regolamento, che Asca e’ in condizione di anticipare, e’ ovviamente basato sulla legislazione esistente ma introduce maggiore rigore nella concessione dei contributi, vincolati alle effettive vendite di giornali e periodici, introducendo tuttavia elementi di incertezza nella gestione delle imprese editoriali, sin qui in grado di conoscere in via presuntiva la dimensione del sostegno di cui potevano godere da parte pubblica.

I quotidiani ad esempio potranno richiedere i contributi a condizione che la testata sia venduta per almeno il 25% delle copie distribuite (per i giornali nazionali) e 40% per i quotidiani locali.

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Primo Festival Italiano dei Quotidiani On Line Locali

Il Festival dei Quotidiani On Line Locali (QOLL Festival) è organizzato dall’Associazione I.P.I. – Imprese Promozione Italia.La sua prima edizione avrà luogo nei giorni 7-8 del mese di ottobre a San Benedetto del Tronto (AP), sulla base di un Regolamento del Festival approvato dal comitato direttivo di I.P.I.

Bilanci pubblici dei giornali e esigenze ipocrite

Via Guido Scorza

Alcuni amici della mailing list di NEXA hanno segnalato questo breve articolo, non firmato, pubblicato ieri sulla versione online de ll Sole 24 ore. L’autore del pezzo si interroga ed invita ad interrogarsi sulle fonti di finanziamento di Wikileaks e, conseguentemente, sull’indipendenza di certe recenti decisioni di pubblicare documenti “scottanti”.

Interrogativi sacrosanti e legittimi che, d’altro canto, si sono posti, proprio nei giorni scorsi, anche i giornali americani i quali, però – a differenza del nostrano Il Sole 24 ore – hanno preferito farne un’inchiesta articolata e strutturata. Certo nei 1179 caratteri che Il Sole 24 ore ha potuto o voluto riservare ad una questione tanto complessa non c’era davvero modo per scendere nel dettaglio e sviscerare i nomi ed i numeri dei finanziamenti noti e, eventualmente, proporre domande su quelli meno noti (se esistono).

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Alla ricerca di una Arianna Huffington italiana

Via Rosebud Una analisi delle dinamiche che hanno portato a questo risultato, non potrebbe prescindere da un’analisi della figura che lo ha propiziato. Arianna Huffington, nata Arianna Stassinopoulos, non era infatti una novizia quando ha cominciato ad interessarsi di giornalismo online, quanto piuttosto una figura giornalistica di successo, che aveva già tentato finanche una sua … Leggi tutto