Tha Daily per Ipad

Via Pino Bruno L’iPad piace maledettamente al grande vecchio dell’editoria mondiale. Rupert Murdoch, 79 anni, proprietario degli statunitensi New York Post e Wall Street Journal, dei britannici The Times, News Of The World, Sunday Times e The Sun e di una miriade di altri giornali e televisioni sparsi per il mondo, si dice convinto che … Leggi tutto

La bolla Ipad: come se Second Life non avesse insegnato nulla agli onanisti digitali

E’ bello scoprire che qualcuno in giro la pensa come ci scrive su questo blog, via Luca Sofri

Quello che sta succedendo in giro con iPad sta – in forme diversissime – nella stessa raccolta di favole di quello che successe in Italia con due fenomeni diversissimi, Second Life e Facebook. Non è la cosa che volevo dire, in realtà, ma mi è venuta in mente strada facendo e quindi la premetto tipo “opening act” di questo post. Quello che ci vedo in comune è il successo – presso un pubblico non accortissimo sulle cose della rete e delle nuove tecnologie – di inattese e laterali scorciatoie d’accesso alla rete e alle nuove tecnologie. Second Life (lo straflop annunciato) era fatto così a forma della vita fuori dalla rete da riassumerlo nel suo stesso nome: era facile da capire per i profani, che ci saltarono sopra (usandolo o parlandone) sentendosi improvvisamente a loro agio e non estranei. Facebook (il successo planetario) ha portato in rete masse di nuovi utenti che ne erano rimaste escluse con sentimento di inadeguatezza offrendo loro tutto quello che era familiare nel loro mondo extra-internet: i vecchi compagni di scuola, le foto da mostrarsi, i luoghi del cucco, le conversazioni da caffè 24 ore su 24. iPad (il fenomeno malinteso) è stato acutamente presentato da Jobs come un giocattolone che serve prioritariamente a leggere i giornali e i libri (invece del versatile computer che è), attività e oggetti familiarissimi e riprodotti con pigra fedeltà agli originali.

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La carta diventerà qualcosa di mobile

Via il Giornalaio

L’Audit Bureau of Circulation, la più importante organizzazione al mondo per il monitoraggio delle diffusioni di quotidiani e pubblicazioni che riunisce le imprese editoriali, le agenzie pubblicitarie e gli investitori e vanta 3400 associati, ha rilasciato i risultati della seconda edizione relativamente al mercato editoriale in mobilità, analizzando le iniziative in essere e i piani di sviluppo in quest’area da parte dei propri associati.

La ricerca “Going Mobile: How Publishers Are Solidifying Strategies and Adapting to the Mobile Market”, i cui risultati sono stati appena rilasciati, è stata condotta su base volontaria nella seconda metà di luglio di quest’anno dopo l’ingresso sul mercato dell’iPad ma non degli altri tablet la cui disponibilità è iniziata a partire da settembre.

Il 78% del campione non ritiene plausibile la scomparsa della versione tradizionale, stampata, delle pubblicazioni. La carta non è morta.

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Estinzione dei giornali in Italia: nuove proiezioni per il 2027

I dati intressanti sono anche quelli degli altri paesi di riferimento. USA: 2017, UK: 2019, Canada 2020, Spagna 2024, Svizzera 2025, Francia 2029, Germania 2030, Giappone: 2031 Via Il Giornalaio Ross Dawson ha sviluppato un’ipotesi di scenario relativamente a tempi e motivazioni che porteranno i giornali, così come oggi li conosciamo, ad una scomparsa definitiva. … Leggi tutto

Il Manifesto on-line va a pagamento

Dal sito del Manifesto Cari lettori, quello del 27 ottobre 2010 sarà l’ultimo numero del “manifesto” quotidiano leggibile gratuitamente online su questo sito. Da venerdì 29, infatti, il difficile momento finanziario della nostra impresa ci obbligherà a cambiare l’offerta web per i lettori non abbonati. Non sarà più disponibile la consultazione gratuita in formato html, … Leggi tutto

E’ arrivato Stampacadabra

E’ uscito un mese fa, e fa ottime analisi Stampacadabra nasce il 14 settembre 2010 con una missione precisa: dare e fornire uno sguardo quotidiano al meraviglioso, intricato, ma affascinante mondo dell’editoria. Quotidiani, riviste, magazine, giornali in genere sono i soggetti preferiti delle nostre analisi, anticipazioni, interviste, curiosità, anteprime. Il tutto realizzato con un taglio … Leggi tutto

10 proposte creative per salvare il Manifesto

Via Il Manifesto

Di fronte alla grossa crisi che coinvolge il manifesto, ecco alcune proposte per reinventarsi il giornale, alla luce delle strade che si stanno sperimentando nella stampa italiana.

Manigiornale
Un quotidiano print on-demand. Esce con notizie perfettamente customizzate per il lettore che le paga. Vuoi un mese intero un dieci pagine dedicate a Montezemolo che violenta dei nani da giardino? Basta chiedere.

(Manifesto)1
Un giornale che mette da parte un po’ le notizie dal mondo, e sceglie di concentrarsi sulla sua vera missione: occuparsi con attenzione sempre più ostinata di quello che accade nella sinistra.
Possibile borderò per un numero zero. Primo piano su «C’è uno schieramento compatto a favore di Casini premier». Interni: «Si cerca di fare un accordo con Fini sulla legge elettorale». Cultura: «Si rivalutano certe aperture sul sociale di Storace». Lettere dei lettori: «Vi ho sempre letto. Se non arrivano i fondi per l’editoria sono anche disposto a rilevare la testata. Vostro Aff.mo Benedetto XVI».

Manifatto quotidiano
La redazione, i giornalisti, l’impianto rimangono identici. Cambia solo l’impaginazione: il giornale esce arancione su beige in 48 font diversi; e una volta all’anno in allegato un paio di ciabatte da mare e le pagine della cultura.

Maniriformista
Un free-press fatto solo di commenti sulla politica italiana, e l’idea rivoluzionaria di non finanziarsi con la pubblicità ma con i necrologi. E certo l’intento per il futuro di riuscire a amalgamare perfettamente i due generi.

Maniavanti
Un giornale in mp3, fatto solo di conversazioni registrate. Una volta a settimana, una versione su carta – con riflessioni sullo stato dell’informazione in Italia, e editoriali di Lavitola del genere: «Ho detto al telefono che lo volevamo gambizzare? Ma no! Era tutto cazzeggio!».

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Nuovo settembre nero per i quotidiani italiani

Via Italia Oggi via Wall Strett Italia Il riassunto, in sintesi, è questo: lo scorso mese tutti i maggiori quotidiani italiani del panel Fieg hanno visto calare le loro diffusioni rispetto al settembre 2009, e sette su nove testate anche rispetto ad agosto di quest’anno. Un settembre nero? Sì, con un attenuante: i numeri dello … Leggi tutto

Basta il 20% della redazione

Via LSDI Il futuro dei giornali non si basa sulle dimensioni delle redazioni ma è nella riorganizzazione del processo di produzione. Lo rileva Benoit Raphaël su Owni.fr, osservando come la produzione dei contenuti di base non sia più l’ elemento distintivo e preponderante del lavoro giornalistico, come quando l’ ambiente dell’ informazione giornalistica era un … Leggi tutto

Continua il duello fra editori e Google

Via ilSole24Ore Mediaset e L’Espresso uniti contro un “nemico” comune: quel Google «parassita che prende i nostri contenuti e al quale non dobbiamo più dare pasti gratis». Un’alleanza tornata alla ribalta ieri, a Capri, nel corso del convegno sulle tlc organizzato da Between. Da un lato il presidente del Biscione, Fedele Confalonieri, in forma smagliante … Leggi tutto