Domani. Domani potrebbe essere il giorno decisivo. Il giorno decisivo per una autentica rivoluzione nel mondo dell’editoria. Con due appuntamenti che si terranno a Milano e Roma e che potrebbero cambiare gli assetti di giornali e tv. Anzitutto Milano. Si riunirà il patto di sindacato Rcs, l’azienda che – tra gli altri – edita il Corriere della Sera. Si parlerà di nuovi assetti interni.
Certa appare la riconferma di Piergaetano Marchetti alla presidenza. E a questo punto non si discute più nemmeno sull’amministratore delegato, Antonello Perricone può dormire sonni tranquilli. Il punto che sta già tormentando da settimane i piani alti di via Solferino è il direttore. Paolo Mieli sembra destinato a uscire. In corsa per la sua successione sono rimasti solo due candidati forti. Il primo è Carlo Rossella, gradito a Silvio Berlusconi. Il Cavaliere ha grande simpatia nei suoi confronti e gli ha già affidato le sue testate più importanti: Panorama e Tg5. Attualmente guida Medusa, che si occupa di cinema. Rossella, all’interno del patto di sindacato, è fortemente sponsorizzato da Diego Della Valle e Luca Cordero di Montezemolo: i tre trascorrono spesso le vacanze assieme.
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Fare a meno del giornalismo
Fare a meno di molto giornalismo attuale e di molti giornali e telegiornali attuali si può e senza grossi problemi di crescita culturale e di pericolo della democrazia, c’è la rete e la sua informazione … Questo scenario mette in pericolo la democrazia? Molti lo pensano. Stamattina ad esempio leggo da Tom Watson una cosa … Leggi tutto
E’ arrivato il Blitz quotidiano
E’ arrivato on-line l’atteso Blitz quotidiano di Marco Benedetto. Secondo Benedetto il sito che non sarà un giornale ma, per dirlo con una brutta parola che tra gli adepti della rete spopola, un aggregatore di notizie. Si prende un po’ di qua un po’ di là, si rimanda ai vari blog, si condisce il tutto … Leggi tutto
L’insolubile caso dei giornali
Improvvisamente tutto il dibattito sul futuro dei giornali è stato travolto da un intervento di Clay Shirky.
Clay Shirky è un professore alla New York University che si occupa da tempo di internet e di condivisione di contenuti in rete. Martedì esce in Italia per Codice il suo libro, e nel nuovo numero di Wired italiano che esce la prossima settimana c’è una sua intervista, fatta dal titolare, qui. Aveva avuto una maggiore notorietà anche qui da noi l’anno scorso quando Internazionale tradusse un suo articolo che rifletteva sul diverso approccio di chi guarda la tv e chi fa le cose su internet: il titolo era “Stiamo cercando il mouse” e si riferiva all’aneddoto di una bambina che Shirky aveva visto armeggiare misteriosamente dietro un televisore, e che alla domanda su cosa stesse facendo aveva risposto “sto cercando il mouse”.Oggi Shirky ha pubblicato sul suo blog un’analisi sul presente – non il futuro, e questo è già un punto – dei giornali, ed è un’analisi formidabile. Per diverse ragioni.
Intanto perché conduce a un tipo di conclusione che non è mai tenuto abbastanza presente quando si discute su come affrontare dei problemi o che soluzione trovare: ovvero l’ipotesi che alcune cose non abbiano una soluzione individuabile. È una capacità di visione che a me interessa molto e che penso sia spesso rimossa ciecamente dall’orizzonte di analisi le più varie: certe cose cambiano e non sono più come prima, certe cose hanno un prezzo, certe cose non si risolvono senza perdite. Certe cose non si sa come andranno a finire: e chi pretende di indovinarlo non ha nessuna attendibilità.
Siti, portali, blog, forum e altro: cercare una legge armonica
Fin dai tempi del disegno di legge che voleva obbligare i blogger e i webmaster in generale a registrarsi al Roc (il Registro degli Operatori della Comunicazione), la Rete italiana si è sempre opposta a questi tentativi di inutile regolamentazione burocratica (e sospettata di censura): in tutta coscienza, come può un diario personale online essere equiparato a un organo di informazione?
Non sono pochi i blogger che, per evitare questo abominio, tuttora espongono sulle proprie pagine la scritta: “Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001”. Eppure l’idea di regolamentare Internet come fosse un’enorme edicola non muore.
Ecco perché la sentenza della Cassazione è sembrata a molti tanto importante: sembrerebbe rappresentare un pronunciamento ufficiale che dovrebbe porre fine alla disputa sull’equiparabilità dei forum e dei blog alle testate giornalistiche.
Eppure in questo ragionamento c’è una non piccola falla: la Cassazione ha parlato di forum, non di blog. Che la stampa generalista non sia attenta a queste sottigliezze è perfino comprensibile, ma la differenza è sostanziale.
D’ora innanzi è chiaro che chi gestisce un forum non è tenuto a registrare la testata, a indicare un direttore responsabile, a sottostare a tutte quelle limitazioni previste dalla legge sulla stampa. Certo non potrà avere nemmeno le tutele elencate nello stesso testo, ma non è questo il punto. Il punto è che, invece, sui blog non c’è ancora chiarezza.
Widgettizzazioni editoriali
Via Mantellini La discussione sul futuro del giornalismo non è mai stata accesa come in questi giorni e mai come in questi giorni è evidente che le speculazioni sulla gestione web delle notizie avrà domani una influenza molto forte su tutto il giornalismo anche fuori dalla rete. In questo contesto la scelta del Guardian di … Leggi tutto
Un TG di Cronaca Vera (la testata)
Via Luca Sofri (il ragionamento si adatta ai TG, ma anche ai siti internet di prestigiose testate) C’è un effetto “darwiniano” nel travaso sempre più cospicuo di utenti dell’informazione dalla tv al web. Più i siti e i servizi di news online attraggono lettori che si abituano alla velocità degli aggiornamenti e alla varietà delle … Leggi tutto
Vecchi apparati e costi sproporzionati
Una interessante intervista a Marco Benedetto (Via Marco Ferri)
Si è buttato su internet perché i giornali sono morti o perché costa troppo farli?
Ma no, non siamo all’apocalisse. I giornali non moriranno e il bisogno d’informazione ci sarà sempre. A non esserci più sono i soldi. O meglio, non ci sono più tutti quelli che servono per fare un giornale di carta.Neanche un giornale di quattro paginette, stile Foglio o vecchio Riformista?Ho studiato tanto l’idea di fare un Foglio di sinistra, ma la simulazione del conto economico era inesorabile: ci si perdevano milioni di euro. Internet è croce e delizia: rappresenta una minaccia per l’editoria tradizionale, ma serve la democrazia dell’accesso perché ha drasticamente abbassato i costi.
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Il giornale di domani
Internazionale dedica parte del suo ultimo numero al giornale del futuro I giornalisti non hanno mai avuto tanti lettori come oggi. Grazie a internet i loro articoli raggiungono un numero enorme di persone, soprattutto giovani. Il New York Times vende meno di un milione di copie su carta, ma online ha oltre 20 milioni di … Leggi tutto
Pubblicità: giornali -25%, internet +2%
Via Prima Comunicazione Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale ha registrato nel mese di gennaio 2009 un andamento in flessione rispetto allo stesso mese del 2008 (-25%). I Quotidiani in generale hanno registrato una diminuzione di fatturato del -25% ed una diminuzione degli spazi del -15%. I Periodici in generale hanno registrato un … Leggi tutto
Nepotismi newyorkesi
Via Corriere.it «Due settimane fa», racconta un reporter del New York Times, «rientrando dopo il weekend nei nostri cubicoli al terzo piano del nuovo grattacielo disegnato da Renzo Piano sulla Ottava Avenue, abbiamo notato con grande sorpresa una nuova targhetta fuori dalla newsroom: Arthur Gregg Sulzberger». Dallo scorso 23 febbraio, il 28enne primogenito dell’editore Arthur … Leggi tutto
De Bortoli presidente della Rai
E’ praticamente ufficiale: Ferruccio De Bortoli, direttore del Sole 24 Ore diventerà il nuovo presidente della Rai. Finalmente si muove qualcosa nel rinnovamento auspicato della TV di stato. La Tv di stato guadagna un ottimo e equilibrato giornalista. La nomina di De Bortoli inizierà a sbloccare la possibile danza dei direttori dei quotidiani cartacei italiani. … Leggi tutto