Obituary: Teresa Cerutti

Per chi non lo sapesse le Aziende Meccaniche Cerutti di Casale Monferrato sono  leader mondiali nella costruzione di macchine per la stampa. Tere Cerutti aveva preso in mano l’azienda di famiglia alla morte del marito trasformandola in una vera multinazionale delle macchine per la progettazione e costruzione di macchine ed attrezzature per la stampa, soprattutto rotocalco e flexografica .
La morte della “signora delle rotative” è un altro segno dei tempi.

Tere assunse l’incarico di presidente del gruppo industriale Officine meccaniche Giovanni Cerutti nel 1973, dopo la prematura scomparsa del marito Luigi, figlio del fondatore Giovanni Cerutti. Già all’epoca le Officine sono tra i migliori competitor internazionali nella progettazione e costruzione di macchine rotative per la stampa.

Sotto la spinta delle idee e della capacità di iniziativa di Tere e del figlio Giancarlo, amministratore delegato e presidente del gruppo Sole24Ore, la società si struttura come una vera multinazionale con il cuore e il cervello a Casale Monferrato e Vercelli, ma con siti produttivi negli Stati Uniti, in Spagna, in Asia oltre che in Italia e un centro avanzato di ricerca tecnologica in India. L’intensa presenza all’estero fanno di Tere non solo l’ambasciatrice dell’azienda, ma del territorio Casalese, delle sue potenzialità. Quando non è in viaggio è in azienda fin dal mattino presto, nel suo ufficio arredato con sobrietà ma ricco delle fotografie che ritraggono i momenti più significativi della società.

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Cede la diffusione dei quotidiani Usa -10%

Via Marco Pratellesi Nell’ultimo semestre, la diffusione complessiva del settore ha subito un crollo del 10,6%, molto superiore alla flessione del 4,6% avvenuta nello stesso periodo dell’anno scorso. Mentre la diffusione domenicale è scesa del 7,5 per cento. UPDATE: i giornali italiani non stanno meglio

Il Giornale e Repubblica crescono a settembre

per Italia Oggi Via Dagospia

Chissà, forse questo è solo il primo passo e Vittorio Feltri continuerà nella sua scalata alle 250 mila copie promesse. Fatto sta che una crescita del 22,3% nelle vendite in un solo mese di guida è un risultato strabiliante. Si traduce in 40 mila e 200 persone in più che hanno acquistato il quotidiano a settembre, portando le copie a 220.117, contro le 180 mila di un anno fa. E il bello è che si tratta di un risultato netto, assicurano dalla casa editrice, un «Feltri netto», che non ha goduto di promozioni.

Dopotutto settembre è stato un mese di fuoco, con polemiche a non finire, scatenate già dal 22 agosto, giorno in cui Feltri ha sostituito Mario Giordano alla guida del Giornale, e ravvivate continuamente. La più grande quella che ha avuto come protagonista suo malgrado Dino Boffo, e che lo ha disarcionato dalla guida di Avvenire.

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Niiu, il quotidiano cartaceo su misura

Via LSDI

Il primo quotidiano personalizzato di tutta l’ Europa. Così lo descrivono Wanja Oberhof  (23 anni) e Hendrik Tiedemann (27 anni),  i due giovanissimi ideatori di Niiu, il quotidiano tedesco ‘’su misura’’ degli interessi dei lettori che a partire dall’ alba del 16 novembre verrà distribuito nelle case di quanti si saranno abbonati.

Si tratta – hanno spiegato i due autori del progetto – di un giornale diretto in particolare al segmento degli studenti, a cui Niiu costerà 1,20 euro contro 1,80 euro del prezzo normale di copertina (a Berlino la Bild costa 0,60 euro e il Tagesspiegel 0.95).

Fortemente in controcorrente, Wanja Oberhof ed Hendrik Tiedemann, sostengono – riporta il sito di leMonde – che, nonostante le minacce che internet sta portando alla stampa su carta, molti giovani ‘’sono stanchi di informarsi su internet e sono pronti a pagare per un giornale di loro gradimento’’.

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La Voce del Popolo esce dalle chiese e va in edicola

La crisi dell’editoria tradizionale non preoccupa la diocesi torinese «La Voce del Popolo», il settimanale della Diocesi nato nel 1876, da oggi è in vendita anche in edicola. La sua diffusione si è basata finora solo sulle chiese: in vendita «self-service» nell’espositore della stampa cattolica. A volere il salto di qualità è stato il cardinale … Leggi tutto

Scalfari, De Bortoli e la vanità umana

A proposito del lungo botta e risposta dei blogger-direttori e direttori-blogger

Via Gilioli

Molte (fondate) ironie sono state fatte sul fatto che ultimamente le “grandi firme” dei giornali italiani sono diventate peggio dei blogger prima maniera, e passano le giornate parlandosi addosso.

Oggi si è raggiunto (spero) l’apice: con De Bortoli che attacca Scalfari, il Giornale che se la prende con Gad Lerner, Belpietro che titola in prima pagina su se stesso, Il Riformista che apre sul Riformista, Pansa che su Libero parla male di Scalfari, ancora il Riformista che mette in prima pagina un editoriale in cui si commenta un’intervista fatta ieri dal Corriere a Pansa, il Foglio che insulta il vicedirettore di Repubblica, il Manifesto che attacca De Bortoli – e siccome anche noi vogliamo la nostra parte, c’è pure un attacco del Giornale al direttore dell’Espresso in cui si riprendono pari pari delle cose che di lei scrisse Pansa sul Riformista.

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Padellaro fa il punto sul Fatto Quotidiano

Via Affari Italiani

Messi da parte i fuochi d’artificio del primo giorno, a che tiratura viaggiate ora?
“La media è sulle 85mila copie. Ma in giornate particolari, come quella successiva alla bocciatura del Lodo Alfano, possiamo toccare anche quota 115mila”.

Beh, di che si lamenta?
“Di niente. Pensi che il nostro obiettivo per stare a galla erano 10mila lettori. Ma, me lo lasci ripetere, escludo che questo sia un giornale da 100mila copie al giorno. Per averne anche la metà, andrei al Santuario della Madonna del Divino Amore a piedi”.

Una bella passeggiata. Che magari le verrà risparmiata dagli abbonati al giornale. 36mila, giusto?
“No, sono saliti. Ora siamo a 42mila”.

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Chiuso per paura di ritorsioni

Cristiano Lucarelli chiude il Corriere di Livorno Mi piace sempre ricordare, parlando di editoria, che città molto più piccole di Livorno, vedi Rimini (90.000 abitanti), contemplano la presenza di ben quattro quotidiani.Giorno dopo giorno, però, ci siamo accorti che questo giornale veniva etichettato come il Corriere di Lucarelli (e sfido chiunque a dimostrarlo), che le … Leggi tutto

Magrini consulente digitale RCS

Via Prima Comunicazione Facciamo fantaeconomia: supponiamo che Magrini un giorno prenda il posto di Perricone … che succederebbe. Beati a RCS, altrove devono ancora capire che vuol dire digitale. L’ex country manager di Google Italia, Massimiliano Magrini, con la sua nuova società di consulenza e venture capital Annapurna Ventures, diventa consulente esclusivo dell’amministratore delegato Rcs … Leggi tutto