Giornali e Ipad: un matrimonio in corso d’opera

Via LSDI Sono passati un paio di mesi dall’uscita di Ipad e delle prime applicazioni dei quotidiani italiani. Molti di queati si sono lanciati nella realizzazione e distribuzione di applicazioni ad hoc con risultati numerici ed economici ancora ignoti dato che chi ha questi numeri se li tiene stretti stretti. Cerchiamo di fare un punto … Leggi tutto

Quotidiani online italiani: molti progressi ma posizioni ancora arretrate

Via LSDI

Nonostante i notevoli passi avanti compiuti dal 2006 ad oggi, i siti web dei quotidiani italiani sono ancora in posizione piuttosto arretrata rispetto alla scena globale dell’ editoria online, e in particolare di quella Usa con cui possono competere solo i siti dei due giornali più diffusi, la Repubblica e il Corriere della Sera, caratterizzati da editori disposti a investire nella rete e da giornalisti competenti.

E’ il giudizio complessivo che emerge da un aggioramento della ricerca “I quotidiani italiani e Internet” effettuata quattro anni fa da Luca Conti  (Luca Conti, I quotidiani italiani e Internet, 7 agosto 2006, reperibile interamente all’indirizzo http://www.lsdi.it/wp-content/lsdi-conti-giornalionline.pdf).

L’ aggiornamento è uno dei capitoli di un’ ampia tesi dal titolo “Il quotidiano online in Italia: stato dell’arte e possibili evoluzioni”, con cui Roberta Bertero* si è appena laureata in Comunicazione per le istituzioni e le imprese all’ Università di Torino (relatore il professore Enrico Postiglione), e che pubblichiamo su Lsdi.

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Il punto sul FattoQuotidiano.it

Peter Gomez fa il punto sull’evoluzione del sito

Esattamente un mese fa, il 22 giugno, nasceva ilfattoquotidiano.it. E, come ricorderete, la partenza fu in salita. Server che cadevano, il sito che girava lentissimo, problemi su problemi. Trenta giorni dopo, alcuni di quei guai (ma non tutti) li abbiamo risolti.

Certo, la strada da fare è ancora lunga, ma già oggi abbiamo qualche motivo per essere fiduciosi. In quattro settimane, se si guarda alle versioni web dei quotidiani cartacei, siamo diventati il quinto sito italiano di news. E mentre gli altri, anche a causa del periodo estivo, calano o restano stabili, noi continuiamo a crescere. Anche ieri 160mila visitatori unici, stando alle statistiche di Google Analytics, sono venuti a trovarci e ogni giorno i navigatori leggono un milione delle nostre pagine.

I numeri, insomma, ci confortano. Ma sappiamo che possiamo – e che dobbiamo – fare di più. Dobbiamo avere più storie, più filmati, più inchieste, più opinioni. Perché ilfattoquotidiano.it nasce per dimostrare che pure nel nostro Paese c’è spazio per un tipo d’informazione diversa. Un’informazione che guardi solo alle notizie e non ai padrini-padroni politici o economici. Un’informazione che cerchi non solo di raccontare che cosa accade, ma anche di spiegare perché le cose accadono.

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Lavori in corso per Linkiesta

Linkiesta è la prima public company dell’editoria italiana, promossa da un gruppo di professionisti, manager, imprenditori. Nel cda siedono Anna Maria Artoni, Alessandro Balp, Fabio Coppola, Pietro  Fioruzzi,  Kathryn Fink, Marco Pescarmona, Alfredo Scotti, Andrea Tavecchio e Guido Roberto Vitale. Il nostro azionariato è composto da settanta soggetti che detengono una quota societaria fino al … Leggi tutto

Il Times a pagamento perde il 90% dei lettori

Via Il Guardian

The Times has lost almost 90% of its online readership compared to February since making registration mandatory in June, calculations by the Guardian show.

Unregistered users of thetimes.co.uk are now “bounced” to a Times+ membership page where they have to register if they want to view Times content. Data from the web metrics company Experian Hitwise shows that only 25.6% of such users sign up and proceed to a Times web page; based on custom categories (created at the Guardian) that have been used to track the performance of major UK press titles online, visits to the Times site have fallen to 4.16% of UK quality press online traffic, compared with 15% before it made registration compulsory on 15 June.

These figures can then be used to model how this may impact on the number of users hitting the new Times site. Based on the last available ABCe data for Times Online readership (from February 2010), which showed that it had 1.2 million daily unique users, and Hitwise’s figures showing it had 15% of UK online newspaper traffic, that means a total of 332,800 daily users trying to visit the Times site.

Il dato interessante da capire è se la perdita degli accessi,  e delle entrate pubblicitarie del sito free è pareggiata o meno dai ricavi del sito pay

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Il crepuscolo quotidiano imitando la sala da ballo del Titanic

Via Affari Italiani

È un atto di accusa impietoso la lettera, che potete leggere sul nostro giornale, con cui Nicola Borzi, storico membro del Comitato di Redazione del Sole 24Ore, annuncia le sue dimissioni, rivelando i limiti del direttore Riotta e quelli di un gruppo in cui le dinamiche “politiche” contano più del prodotto editoriale e dei lettori. A noi la vicenda non interessa in sé (dopo tutto sono fatti loro), ma – trattandosi di uno dei primi quotidiani italiani per tiratura e prestigio – per quello che rivela, per lo squarcio che apre sul giornalismo cartaceo in Italia.

E quello che emerge dalla lettera di Borzi è innanzitutto che il Sole 24Ore, al pari degli altri, perde copie di giorno in giorno. Ma quel che è peggio è che né il direttore né l’editore abbiano la più pallida idea di cosa fare e, nella speranza che nessuno se ne accorga, fanno gli gnorri continuando a fare come se niente fosse, imitando sciaguratamente la sala da ballo del Titanic, dove si continuava allegramente a danzare ignari dell’iceberg. Idee per rinnovare il giornale? Nessuna, se non un paio di trucchi da “copia & incolla” dalla stampa estera, mentre il giornale diventa “uno di quegli animali mitologici che fondono membra di esseri diversi, un ircocervo che va perdendo la sua identità”.

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Diversi in un paese libero e non omologato

Segnala Anellidifum0 Oggi ho fatto una cosa che non avevo mai fatto prima: ho controllato la prima pagina de Il Post con quella de Il Fatto Quotidiano. Fatelo anche voi. Sembrano due giornali di due Paesi diversi. Almeno a loro volta sembrano diversi dai siti online dei maggiori quotidiani tradizionali italiani: dicesi pruralismo informativo

I giornali spiegati ai bambini

Visto, si stampi (sottotitoli: Viaggio nel mondo dell’informazione. Come nasce un quotidiano) è un libro illustrato che si propone di spiegare a bambini e ragazzi tutto quello che c’è da sapere sui giornali. Nel libro si affronta l’argomento a partire dalle professionalità impegnate nella realizzazione di un quotidiano, si spiegano i termini gergali del linguaggio … Leggi tutto

I Della Valle chiedono 500 mila euro di risarcimento per un articolo su Fiorentina.it

Via FNSI

Sconcerto e allarme da parte dell’ Ordine dei Giornalisti della Toscana per la vicenda che ha coinvolto il giornalista fiorentino Stefano Prizio, colpito da una richiesta di risarcimento danni da 500mila euro da parte dei fratelli Diego e Andrea Della Valle, azionisti di maggioranza della Fiorentina.
Esprimo sconcerto – scrive in una nota Carlo Bartoli, presidente dell’Odg della Toscana – per la richiesta di 500 mila
euro presentata dai Della Valle nei confronti di un giornalista colpevole, a loro dire, di aver espresso la propria opinione sulle scelte della famiglia, ed esprimo vivissimo allarme per la decisione del sito internet fiorentina.it di estromettere il collega. In merito alla richiesta di risarcimento danni – è la conclusione del presidente dell’Odg Toscana – decidono gli organi competenti, ma la giustizia sommaria dell’editore non è nè ammessa nè ammissibile.

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Gli edicolanti custodi del bazaar

GPO su Lastampa.it

L’edicolante del 2010 vende anche (ancora) i giornali, e dei giornali smista pure i cosiddetti panini, cioè gli omaggi acclusi, cartacei e non, gratuiti e non. Non si tratta di un compito facile: tante le iniziative da tenere a mente, i desideri speciali dei clienti da assecondare, anche le ordinazioni da modulare, da programmare, quando ad esempio si deve prevedere quanti acquirenti ci saranno per il libro, quanti per il dvd, quanti vogliosi dei prodotti tutti della stessa collana editoriale che prevede una lunga serie di uscite, quanti attratti soltanto dalla prima proposta, di solito a prezzo assai basso, se non addirittura in regalo pieno. L’edicolante deve poi anche andare incontro al cliente che si è perso la prima uscita di quella serie, e fa capire che avere quel «pezzo» è vitale per la sua collezione, magari anche per la sua cultura. Irritandosi se lo stesso «pezzo» non arriva in fretta, e irritandosi ancora di più se il prezzo dell’arretrato è leggermente maggiorato rispetto a quello originario.

L’edicolante vende anche (ancora) i giornali, ma lo fa ormai come il grande calciatore quando palleggia sulla spiaggia con il pallone grosso e leggero dei bambini. Troppo facile, se lo ha fra i piedi. Può persino accadere che il cliente, sapendo a quale mole di tremendo lavoro extra l’edicolante è ormai sottoposto, lo aiuti prelevando da solo i giornali, quotidiani o periodici che siano, e persino autofacendosi il conto. Ci sono clienti, sapienti e teneri ad un tempo, i quali aiutano addirittura l’edicolante a districarsi nella massa enorme di pubblicazioni speciali, di supplementi e inserti straordinari che gli piombano in edicola per una qualche occasione speciale, come ad esempio è accaduto con la recente coppa del mondo di calcio.

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