Via allo spinoff Fiat

Via Ilsole24Ore «È un’assemblea storica per Fiat. Siamo chiamati a dar vita a due Fiat, una legata all’Auto, che con Chrysler si é molto rafforzata, e l’altra Fiat Industrial, meno conosciuta, ma una delle società più grandi al mondo con 60mila dipendenti e 30 miliardi di euro di fatturato». Così il presidente, John Elkann, ha … Leggi tutto

La Fiat scompare dalla festa del Pd

Vera Schiavazzi su Republica.it Elencare tutto quello che c’è alla Festa nazionale del Pd di Torino che si apre nella location ex olimpica di piazza Castello sarebbe impresa ardua. Dai film ai libri, dal Risorgimento alla green economy, meglio andare sul sito e spaziare liberamente. Tutto nel rigoroso rispetto degli equilibri, dei profili, delle componenti, … Leggi tutto

Marchionne media fra Melfi e patto sociale

Via Corriere.it «L’unica area del mondo in cui Fiat e in perdita e l’Italia». Lo ha evidenziato l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, intervenendo al meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini. «Trovo assurdo che la Fiat sia apprezzata e riceva complimenti ovunque fuorché in Italia – ha sottolineato il numero uno del … Leggi tutto

La Fiat blocca i lavoratori reintegrati in azienda

Via Repubblica.it

Sfida in corso nello stabilimento Fiat di Melfi, dove oggi, come aveva disposto una sentenza della magistratura del lavoro, i tre dipendenti licenziati ingiustamente sarebbero dovuti tornare al loro posto. Al cambio turno delle 13.30 i tre operai della Fiat – Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli – sono entrati nello stabilimento di Melfi (Potenza), fra gli applausi dei colleghi, ma sono stati bloccati dalla vigilanza interna che li ha invitati a seguirli nel loro gabbiotto. I tre operai erano acompagnati dagli avvocati e da un ufficiale giudiziario, che ha il compito di notificare il provvedimento di reintegro del giudice del lavoro di Melfi.

Poco dopo le 14, l’azienda ha comunicato che ai tre operai sarà impedito l’accesso alle postazioni nella catena di montaggio ma due dei tre lavoratori, delegati Fiom, potranno continuare a svolgere attività sindacale all’interno della fabbrica. La Fiat metterà a disposizione degli operai la ‘saletta sindacale’ dove restare durante il turno di lavoro, in attesa del pronunciamento del giudice sul ricorso della casa automobilistica. Una proposta rigettata dai dirigenti della Fiom e i legali dell’organizzazione sindacale: poco dopo le 15, i tre dipendenti sono usciti dall’azienda.  “Ci volevano relegare in una stanzetta predisposta all’attività sindacale – hanno detto le tre tute blu – non dando piena attuazione alla sentenza del giudice del lavoro che aveva predisposto il nostro totale reintegro”.

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La Fiat presenta ricorso contro il reintegro dei tre operai

Via Reuters Fiat  presenterà ricorso contro la decisione del giudice di lavoro di Potenza di ordinare il reintegro dei tre operai licenziati a Melfi e condannare la casa automobilistica per comportamento antisindacale. Lo ha riferito una fonte Fiat poi confermata da una nota che parla di tempi il più breve possibili. I tre dipendenti, due … Leggi tutto

Fiat e mercato dell’auto for dummies

Via Lo Spiffero

Il piano di Marchionne è chiaro e assume contorni sempre più precisi man mano che ci si avvicina alla separazione dell’auto dagli altri business del gruppo, diluendo la proprietà degli eredi dell’Avvocato. Fiat non è riuscita a conquistare quote di mercato nei segmenti medi e alti del mercato soprattutto europeo dove gli utili sono significativi. Gli azionisti non ci hanno creduto e non hanno messo a disposizione gli investimenti necessari per fare una vera concorrenza ai marchi tedeschi ed il Lingotto è costretto a farsi largo nelle auto a buon mercato, dove si guadagna poco e sono determinanti gli aiuti pubblici.

Ed è proprio nel fare incetta di aiuti pubblici ovunque in giro per il mondo dagli Usa, alla Serbia, dal Messico alla Polonia che Marchionne ha rivelato il suo vero talento: in questa speciale graduatoria Fiat è seconda solo alla GM ed è davanti a gruppi molto più grandi e robusti. Dall’elenco dei Paesi che sovvenzionano in mille modi l’industria l’Italia si è sfilata e questo ha determinato l’avvio di una nuova e profonda ristrutturazione degli stabilimenti tricolore che ha già fatto una prima vittima in Sicilia e si prepara a svuotare Mirafiori. Davanti a questa realtà i richiami a mantenere le antiche promesse e gli elogi all’abilità delle maestranze piemontesi pronunciati ad alta voce da un lungo elenco di uomini politici e sindacalisti con in testa Sergio Chiamparino e Roberto Cota suonano come parole vuole. E quasi ridicole sono anche le accuse alla Fiom perché è noto che il costo del lavoro rappresenta solo il 7 per cento del costo complessivo di fabbricazione.

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Al via lo spinoff Fiat fra auto e resto delle attività

Via Lastampa.it

Il Cda del Lingotto ha approvato la scissione parziale proporzionale, con cui Fiat S.p.A. intende trasferire ad una società di nuova costituzione, Fiat Industrial S.p.A., alcuni elementi dell’attivo (prevalentemente partecipazioni) relativi ai business dei veicoli industriali, motori “industrial & marine”, macchine agricole e per le costruzioni, oltre a debiti finanziari. «Con la scissione – spiega Fiat – queste attività saranno separate da quelle automobilistiche e dalla relativa componentistica, che includono Fiat Group Automobiles, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e FPT Powertrain Technologies (attività di motori e trasmissioni per autovetture e veicoli commerciali leggeri)».

Nei giorni scorsi l’Italia dei valori aveva scritto una lettera aperta a dirigenti e lavoratori Fiat

L’Italia dei Valori ha individuato due punti di partenza per poter agire con saggezza su un tema così delicato. Innanzitutto bisogna sottolineare che la Fiat è un’azienda che ha sempre ricevuto importanti finanziamenti pubblici da parte dello Stato e non può quindi pensare all’Italia solo come ad un mercato, come se non vi fosse una responsabilità sociale per le risorse ricevute. In secondo luogo, è necessario considerare gli esempi che arrivano dalla nuova mappa mondiale dei produttori di auto. Le aziende in Francia e in Germania si stanno occupando dei nuovi mercati e, contemporaneamente, investono nel proprio Paese senza mettere in contrapposizione i diritti dei lavoratori con i piani industriali.
Ci poniamo quindi alcune domande alle quali riteniamo che gli azionisti, i dirigenti della Fiat ed i rappresentanti dei lavoratori debbano rispondere

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Fiat: tre licenziati a Melfi e uno a Torino

Via Repubblica

Tre operai del reparto montaggio dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat – dove si produce la Punto Evo – sono stati licenziati dall’azienda, che li ha sospesi giovedì scorso con l’accusa di aver ostacolato il percorso di un carrello robotizzato durante un corteo interno. Il blocco del carrello robotizzato, secondo l’azienda, impediva di lavorare agli operai che non partecipavano allo sciopero e al corteo interno. Dei tre operai di Melfi, uno ha già ricevuto stamani, attraverso un telegramma, la comunicazione del licenziamento; gli altri due, che sono delegati della Fiom, non hanno ancora ricevuto alcuna comunicazione, ma i dirigenti della loro organizzazione sono sicuri del provvedimento. La Fiom impugnerà i licenziamenti, ha annunciato il segretario Maurizio Landini .

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Un solo grido: rottamazione

Via Lo Spiffero A precipizio sul mercato. In caduta libera in borsa. La Fiat vive giorni difficili e nei dintorni del Lingotto riprendono corpo i fantasmi che Sergio Marchionne tenta da anni di esorcizzare. Le vendite del gruppo torinese sono calate negli ultimi mesi di percentuali intorno al 25, a volte quasi il 30 per … Leggi tutto

A Pomigliano 62,2% sì, 36% no

Via Lastampa.it Vince ma non sfonda il sì al referendum che si è svolto oggi allo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco: un voto che è servito ai lavoratori per esprimere il proprio consenso o meno all’intesa siglata lo scorso 15 giugno tra la Fiat e la sigle sindacali, eccetto la Fiom. I sindacati si dicono … Leggi tutto