Mentre entra nel vivo la campagna elettorale e già qualcuno si esercita nel toto-giunta, il sindaco in pectore Piero Fassino lavora da qualche settimana per individuare una di quelle figure fondamentali per il funzionamento della macchina comunale: il city manager, ruolo tutt’ora ricoperto da Cesare Vaciago, fedelissimo di Sergio Chiamparino, che in questi anni ha gestito la più grande azienda cittadina, forte di ben 25 mila dipendenti. A rilevarne il testimone potrebbe essere Paolo Cantarella, attuale membro del consiglio d’amministrazione di Iren, già amministratore delegato di Fiat Spa dal 1996 al 2002, dopo una sfavillante carriera all’interno del Lingotto.
Un rapporto, quello tra Fassino e l’ex manager, che si è consolidato proprio in quegli anni, quando “il Lungo” si appropria del timone dei Ds e vive il periodo più alto della sua parabola politica e Cantarella, che amava ospitarlo sulla sua barca durante le vacanze estive, era, invece, impegnato a salvare la fabbrica torinese da un baratro che si è più volte palesato di fronte ai suoi occhi. Un’amicizia testimoniata anche nel giorno della prima presentazione pubblica di Fassino al Lingotto (che sia un segno premonitore?): Cantarella era in prima fila, assieme al banchiere Enrico Salza al presidente della Compagnia di San Paolo, Angelo Benessia e al patron del gruppo “L’Espresso” Carlo De Benedetti.
fiat
Il nuovo ricatto di Fiat ai lavoratori di Bertone
E’ durato circa due ore l’incontro, al Lingotto di Torino, tra l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, e i sindacati sulle Officine automobilistiche Grugliasco (ex Bertone). L’azienda ha confermato la sua posizione e attende la decisione delle rsu (rappresentanze sindacali di stabilimento) sulla proposta di applicare l’accordo di Pomigliano anche allo stabilimento ex Bertone. All’incontro, per la prima volta, erano presenti i segretari generali (di seguito le dichiarazioni) di Cgil, Cisl, Uil e Fismic, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Roberto Di Maulo, accompagnati dai rappresentanti dei metalmeccanici di ogni sigla. Ora, si attende quindi il pronunciamento delle rsu ex Bertone, che in attesa dell’incontro avevano rinviato l’assemblea programmata per oggi alle 14. Toccherà a loro decidere se accettare l’accordo, indire un referendum tra i lavoratori, rifiutare…
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La comunicazione della Fiat:
Ipotesi sui destini di Fiat americanizzata
Via Repubblica.it Torino capitale europea del colosso FiatChrysler. Quali conseguenze pratiche avrebbe questa scelta? Mentre la polemica degli ultimi giorni riguarda soprattutto il piano politico e sindacale, è ben più difficile capire quali sarebbero gli effetti concreti di una simile decisione. Oggi gli Enti centrali di Mirafiori governano su un impero che va dal Brasile … Leggi tutto
La puntata di Report sulla Fiat: testo e video
Via QP Domenica 27 marzo è andata in onda su Rai 3 uno speciale di Report di Milena Gabanelli realizzata da Giovanna Boursier dedicata alla Fiat. Il reportage racconta la storia della Fiat fino agli ultimi anni: la grande crisi, l’arrivo di Marchionne, l’accordo con Chrysler e l’analisi economica e strategica del futuro dell’azienda. Il … Leggi tutto
Questa sera a Report si parla di Fiat
Via QP Domenica 27 marzo alle ore 21.30 andrà in onda su Rai 3 una puntata di Report di Milena Gabanelli realizzata da Giovanna Boursier dedicata alla Fiat e alle strategie future dell’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne. Ecco la presentazione della puntata, intitolata “Autoalleanza” tratta dal sito della trasmissione.La Fiat è la più grande … Leggi tutto
All’Italia resteranno solo i bulloni di Fiat
Nel gennaio del 1953 Charles Erwin Wilson, ex numero GM, durante l’audizione ad un Comitato del Senato Usa, affermò <<ciò che era buono per la nazione fosse buono per la General Motors e viceversa>>.
Fino alla metà degli anni ottanta, quando la casa torinese era diventata il primo costruttore di auto europeo e il quinto nella classifica mondiale, e fatte le debite proporzioni, tale accostamento poteva intendersi valido anche per il duo Italia-Fiat. Fiat che non è solo auto, ma anche veicoli industriali (Iveco) e macchine agricole e movimento terra (CNH).Con il declino del potere dell’ing. Ghidella (l’ultimo manager a comprendere cosa fosse un pianale) a vantaggio del contabile Romiti, ciò che è stato male per Fiat auto (i camion e le mietitrebbiatrici hanno avuto una vita industrialmente normale) lo è stato per il Bel Paese, ma non viceversa.
La Ford nel settembre del 1986 era disposta ad offrire fino a 4 mila miliardi di lire per acquisire l’Alfa Romeo ed altrettanti per gli investimenti. Il 6 novembre il marchio viene ceduto alla Fiat. Secondo le ricostruzioni più ottimistiche, il prezzo pagato non ha superato i 400 miliardi di lire (un decimo dell’offerta Ford) in comode rate senza interessi a partire dal 1993. Cesare Romiti, che trent’anni prima di Sergio Marchionne aveva già ben chiare le idee di come si valorizzassero i marchi, abbandonerà la trazione posteriore. Per realizzare economie, le auto del Biscone utilizzeranno i pianali Fiat-Lancia, esclusivamente a trazione anteriore. In altri termini l’Italia ci perde 8 mila miliardi di lire e la Fiat si pappa uno dei più prestigiosi marchi di auto sportive, con la licenza di distruggerlo.
La Fiat sempre più lontana da Torino
Via QP La notizia è uno degli argomenti più dibattuti a Torino: “quando sarà trasferita negli Usa la sede del gruppo derivante dalla partnership fra Fiat e Chrysler ?” Oggi è arrivato un segnale più forte degli altri che indicano quanto l’unione operativa si stia saldando di settimana in settimana attraverso molti indizi. Il quartier … Leggi tutto
Una Fiat da anni cinquanta
Via QP “Non si può tornare agli anni cinquanta” lo dice con una battuta ma è serissimo Giorgio Airaudo, responsabile auto della Fiom-Cgil, quando spiega la posizione della Fiom sulla trattativa per la ex Bertone. Dopo che ieri sera Fiat ha lasciato il tavolo in cui si discuteva con i sindacati l’accordo per quelle che … Leggi tutto
Ghidella: la città intera (Torino) se lo cucinò come neppure nella peggiore Palermo di inizio secolo.
Francesco Bonazzi sul Secolo XIX Via Dagospia
Però quando parlava con i suoi amici stretti, come i due di Bordighera con i quali aveva spiccato il volo alla RivSkf, cuscinetti a sfera, non faceva il finto tonto. Sapeva benissimo che a Torino aveva perso la classica guerra di corte. E che allora quell’accusa di essere autocentrico spianò la strada alla crescita di un’altra Fiat.
Quella che dopo la sua cacciata si espanse nella finanza, nel settore difesa , nelle costruzioni civili. Ma non disse una parola neppure dopo Mani Pulite, quando i fasti di Gemina, Impregilo e SniaBorletti mostrarono la loro faccia nascosta. Giudiziaria e finanziaria.
Quando l’ingegnere vercellese che amava definirsi un mangianebbia fu cacciato, a Torino venne messa in giro la voce che fosse stato beccato con le mani in chissà quale marmellata. Nessuno lo denunciò mai. Nessuno glielo disse mai in faccia. La città intera se lo cucinò come neppure nella peggiore Palermo di inizio secolo. Ghidella sapeva che perfino il salumaio della Gran Madre e l’ultimo dei tassisti avevano la loro verità: «Era bravo, ma l’hanno beccato sui soldi».
Obituary: Vittorio Ghidella
A Torino molti lo ricordano come l’ultimo grande inventore di automobili della Fiat pre Marchionne. Una sua intervista alla radio Svizzera racconta il suo percorso professionale. E’ morto Vittorio Ghidella. Era malato da lungo tempo. Il suo decesso è avvenuto il 15 marzo a Lugano, ma la notizia è filtrata nella serata a Torino. Ghidella … Leggi tutto
Fratelli Elkann
Lo Spiffero lancia due notizie su John e Lapo Elkann
L’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne ha ricevuto nel 2010 compensi per 3,47 milioni di euro totali. Luca Cordero di Montezemolo ha incassato invece 8,7 milioni complessivi, 7,45 dei quali per la carica in Ferrari e circa 1 milione come compenso straordinario “una tantum” per l’opera prestata come presidente Fiat fino ad aprile
Fanalino di coda il presidente John Elkann, fino al 21 aprile era vice presidente, ha ricevuto poco più di 589 mila euro, 500 mila il compenso annuo lordo per la carica di presidente. Emerge dal progetto di bilancio d’esercizio del gruppo del Lingotto.
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Fiat: una verità rimandata
La Fiat non risponde alla domanda di fondo: dove sarà il quartier generale del nuovo colosso che nascerà dalla fusione tra Torino e Detroit? “Decideremo entro il 2014”, risponde Sergio Marchionne tranquillizzando i ministri seduti intorno al tavolo: la scadenza naturale del governo è fissata al 2013 e dunque, in ogni caso, la patata bollente passerà a qualcun altro.
Aggirato in questo modo il punto numero uno all’ordine del giorno della riunione, il resto viene da se. L’ad del Lingotto ripete ai ministri il piano che già aveva annunciato ad aprile: 20 miliardi di investimenti e la produzione di 1,4 milioni di auto in Italia nel 2014. Dove verranno investiti quei 20 miliardi e con quali modelli la Fiat intende raggiungere tra tre anni una produzione che è doppia rispetto agli attuali 650 mila pezzi?