Il contratto infinito segno dei tempi

via Il Sole 24 ore È stata una giornata difficile sul fronte del contratto nazionale dei giornalisti. Sembrava ormai una formalità la firma, nella giornata di ieri, della bozza già approvata la scorsa settimana dalla giunta esecutiva della Fnsi, il sindacato nazionale dei giornalisti. Dopo quasi quattro anni sembrava finalmente essere stata raggiunta una soluzione. … Leggi tutto

Vittime del digitale: il reporter di guerra

Mimmo Candito su Lastampa.it ricorda che sta morendo un figura importante peruna corretta informazione. Per i repoter di guerra occrerà trovare prestissimo dei sostituti per evtiare che la percezione delle guerre sia totalmente “embedded”. La geografia della guerra non si estinguerà, e però lentamente, inevitabilmente, a tracciarne i percorsi saranno sempre meno i reporter, con … Leggi tutto

Sentirsi innovativi: la battaglia dei giornali sugli ebook

Per un po’ di tempo vageggiava per la testa del bloggante l’idea che il percorso lanciato per il noto giornale torinese sugli ebook reader fosse un po’ troppo innovativo per il contesto italiano.

Ora si scopre che il Corriere ha deciso di balzare sul Kindle

In questa prospetiva di innovazione il Corriere della Sera diventa il primo quotidiano italiano a poter essere sfogliato anche sul lettore palmare di libri elettronici Kindle 2 della Amazon, che permette di leggere libri e riviste in formato elettronico con una modalità di fruizione simile a quella cartacea.

Grazie all’accordo siglato con Amazon, il Corriere della Sera è l’unico quotidiano italiano che, insieme a oltre trenta quotidiani internazionali (dal New York Times al Wall Street Journal) va ad arricchire l’offerta di editoria digitale, prima limitata agli e-book.

Anche se Antonio Tombolini precisa giustamente che

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Ovviamente il Corriere della Sera su Kindlenon sarà come vedete qui sopra, in una foto montata per il lancidella notizia (molto onestamente l’autore della notizia confesserà che un Kindle non l’hanno mai avuto per le mani, e avevano ingenuamente pensato che venisse fuori così, a colori). Lettori ebook a colori sul mercato non ce ne sono ancora, anche se arriveranno (stima di Antonio: prima metà del 2011, segnatevi la data).

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Widgettizzazioni editoriali

Via Mantellini La discussione sul futuro del giornalismo non è mai stata accesa come in questi giorni e mai come in questi giorni è evidente che le speculazioni sulla gestione web delle notizie avrà domani una influenza molto forte su tutto il giornalismo anche fuori dalla rete. In questo contesto la scelta del Guardian di … Leggi tutto

Vecchi apparati e costi sproporzionati

Una interessante intervista a Marco Benedetto (Via Marco Ferri)

Si è buttato su internet perché i giornali sono morti o perché costa troppo farli?
Ma no, non siamo all’apocalisse. I giornali non moriranno e il bisogno d’informazione ci sarà sempre. A non esserci più sono i soldi. O meglio, non ci sono più tutti quelli che servono per fare un giornale di carta.

Neanche un giornale di quattro paginette, stile Foglio o vecchio Riformista?Ho studiato tanto l’idea di fare un Foglio di sinistra, ma la simulazione del conto economico era inesorabile: ci si perdevano milioni di euro. Internet è croce e delizia: rappresenta una minaccia per l’editoria tradizionale, ma serve la democrazia dell’accesso perché ha drasticamente abbassato i costi.

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Contro il blocco delle intercettazioni del ddl Alfano

Ieri si è svolta una giornata contro il disegno di legge Alfano (via Marco Pratellesi) NB il sito personale del ministro è aggiornato al maggio 2008 … “Intercettazioni, no al bavaglio all’informazione”: questo il titolo della manifestazione contro il disegno di legge Alfano che si terrà martedì 24 nella sede della Fnsi (Corso Vittorio Emanuele … Leggi tutto

Il senso del tracollo, l’ attenzione al futuro

Un piccolo nuovo contributo via LSDI

In questi giorni le redazioni dei giornali sono percorse dallo tsunami della crisi in atto. La parola d’ordine è tagliare costi. E’ l’ unica opportunità possibile ? Probabilmente sì, ma tagliando e basta e su tutto si rischia di gettare l’acqua dal catino … con il bimbo dentro.

Mantenere i ricavi o addirittura accrescerli pare una mission impossible. La pubblicità come temuto dopo le festività sta scendendo in verticale: avete dato una occhiata attenta alle ultime edizioni di quotidiani, inserti o magazine? La foliazione si sta erodendo a vista d’occhio perché stampare meno pagine costa meno e perché mancano investitori pubblicitari. Per questo i giornali perdono anche un 30% delle pagine, si creano buchi, anzi voragini, alla voce ricavi pubblicitari.

Allora cerchiamo di aumentare il prezzo di copertina dei giornali. Non è una operazione così semplice dato che i lettori hanno sempre meno denaro da spendere e sbagliare l’aumento esagerando potrebbe voler dire fare harakiri perdendo per strada e per sempre importanti fette di mercato, regalandolo alla freepress o perdendo la battaglia di suscitare l’attenzione di quanti comprano più quotidiani o magazine e devono ridurre il budget per informarsi.

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Yahoo e NYT: ipotesi sul loro matrimonio

Vittorio Zambardino su Scene Digitali sulle voci di acquisto del New York Times da parte di Yahoo

Yahoo! che compra il New York Times? E va bene che c’è la crisi, sarà pur vero che ci avviciniamo a carnevale, ma l’ipotesi è fatta in tutta serietà da gente seria come quelli di Barron’s che la attribuiscono a un piano coltivato dalla nuova leader dell’azienda di Sunnyvale, Carol Bartz. L’avalla, pur sbeffeggiandola, anche Silicon Alley Insider . Il ragionamento che regge questa ipotesi è interessante. Anche se forse l’enunciazione iniziale andrebbe riformulata così: “Avrebbe senso per Yahoo acquistare il New York Times?”.

Da gigante web a Gruppo editoriale ? – E però non fa impressione il sol fatto che questo passaggio di bandiera sia possibile? La fa, ma va detto che l’ipotesi è del tutto praticabile. Le gravi difficoltà del giornale newyorchese, come di tutte le aziende editoriali, la rende almeno plausibile. Ma qui non è questione di numeri. L’ipotesi Bartz-Barron ragiona nei termini di ciò che è giusto fare per la salvezza di Yahoo! e introduce per la prima volta l’idea che per un gigante del web avrebbe un nuovo senso trasformarsi in gruppo editoriale multimediale.

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