The dark side of BG e i problemi del giornalismo italiano

Premettendo che Beppe Grillo sta facendo, un po’ troppo a spallate ma quando ci vuole ci vuole, un grande lavoro per “visualizzare” importanti problemi dell’Italia. Al momento non è riuscito a risolvere nulla, forse non è neppure il suo ragionevole obiettivo, ma ha avuto anche la capacità di fare da ariete o paladino contro brutture, storture, clientele … e la capacità visionaria di capire l’importanza della rete per comunicare al grande pubblico.

Premettendo che “la casta giornalistica” in Italia è piena di problemi al suo interno e deve per amore o per forza trovare la capacità di rinnovarsi e ripulirsi per evitare il rischio di perdere credibilità e scomparire definitivamente sotto la “possente spallata” dei media elettronici.

Premettendo che oggi in Italia ci sono sicuramente giornalisti cialtroni, venduti e vergognosi, ma anche ottimi professionisti, non necessariamente i più visibili e famosi, che lavorano con grande capacità e deontologia, spesso rischiando la propria pelle per fare bene il loro lavoro.

Premendo questo e altro … Occorre leggere con attenzione e senza preclusioni, se possibile, la storia della tentata intervista di Alessandro Giglioli a Beppe Grillo

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La fine dell’Airone

Il bloggante ha acquistato e letto Airone praticamente dal primo numero uscito nell’oramai lontano 1981. Era una rivista originale e importante che clonando e migliorando il formato editoriale di National Geographic riusciva a parlare con testo e immagini di ambiente, natura, mondo, viaggi. Il tutto in anni in cui parlare di ambiente e natura era … Leggi tutto

Blogolandia: urban blog pervasivo

Blogolandia è il Network di Blog Urbani d’Italia, un progetto editoriale on line che intende riunire Blog di città e comuni per dar voce alla gente, su tutto ciò che avviene all’interno di una città, di un paese o di una comunità: curiosità, novità, opinioni, suggerimenti, notizie, eventi, e perché no, lamentele e reclami propositivi, … Leggi tutto

Adieu PcWeek

Chiude PCWeek. La deriva digitale editoriale paradossalmente uccide prima chi la ha da sempre evidenziata. Il problema nasce dal mercato pubblicitario dei periodici business-to-business, e in particolare di quelli del settore Ict, segmento che non si è più ripreso dopo l’euforia degli anni ’90 e la successiva caduta del 2001-2002. Diverse testate d’informatica hanno già … Leggi tutto

La blogosfera non conta nulla

Via Minimarketing La discussione mi ha colpito perchè spesso chi vive internet (incluso me) ne sopravvaluta e di molto la capillarità. In realtà, lui sosteneva, il web illumina e connette gli illuminati, e fa (o può) molto poco per attirare chi non è ancora ‘illuminato’: per questo, dice, devi passare prima per la carta stampata, … Leggi tutto

Geriatric assault

Il Times online prende in giro i politici italiani e la proposta di legge per l’editoria Recently, Italian lawmakers once again took aim at modern life, introducing an incredibly broad law that would effectively require all bloggers, and even users of social networks, to register with the state. Even a harmless blog about a favourite … Leggi tutto

Il peggio di Italia.it

Via Lastampa.it Che cosa non ha funzionato? I tempi innanzitutto. Ci sono «comportamenti di superficiale valutazione se non di negligenza» nel definire le scadenze del lavoro, sostiene la commissione. Seconda nota dolente sono «i contenuti». Complessi e sottovalutati, li definisce la commissione che reputa «sorprendente l’atteggiamento del Dipartimento per l’Innovazione» di palazzo Chigi. La sorpresa … Leggi tutto

Una legge per l’editoria nata già vecchia

Dal Blog di Webnews L’aspetto più grave della nuova proposta di legge per l’editoria è che nasce già vecchia perché è una legge nata e pensata intorno all’editoria cartacea tradizionale e con pochissimi riferimenti orientati al vero futuro dell’editoria nel digitale e nel multimediale. Si tratta quindi sostanzialmente di una legge di conservazione e di … Leggi tutto

Le stupidate politiche non hanno fine …

La blogosfera italica, e le persone dotate di buon senso, sono state agitate da una nuova trovata politica per interpretare la Rete Articolo 6 del disegno di legge. C’è scritto che deve iscriversi al ROC, in uno speciale registro custodito dall’Autorità per le Comunicazioni, chiunque faccia “attività editoriale”. L’Autorità non pretende soldi per l’iscrizione, ma … Leggi tutto

Noi non ci siamo stati

Il post mattutino che ricordava che oggi si svolgevano le primarie dei democratici era sostanzialmente la dimostrazione di un discreto senso di colpa. Il titolo originario del post era noi non ci saremo. Nel senso che coscientemente il bloggante non ha partecipato allo showdown democratico delle primarie condividendo in pieno i dubbi espressi da Fabio Fazio in un editoriale su La Stampa.

Condividendo appieno il percorso etico della creazione dei democratici in vista del tentativo di creazione di un grande partito che ridia voglia di bella politica a questo paese, non si può eccessivamente accettare il metodo scenografico con cui si cerca di arrivare alla realizzazione di un partito dopo aver prima definito il nome di chi deve traghettarlo. Indubbiamente la ritualizzazione delle primarie ha l’obiettivo di “gasare” un ambiente in cui davvero c’e’ poco di gasato, ma la sola voglia di ridividere torte e poltrone.

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