Stavo leggendo lo sconvolgente libro Lo sport del doping di Alessandro Donati che racconta le storie del doping gestito e promosso dal Coni e dalle federazioni sportive e della lotta di un tecnico, di un allenatore, contro il doping e contro il sistema che tendeva semplicemente d autotutelarsi e a voler mantenere uno status quo vergognosi dirigenti sportivi creavano le loro prestigiose carriere sul doping e sulla salute degli atleti, nella osmotica convivenza di giornalisti che vivevano alla mammella del sistema delle federazioni. Nel libro si parla anche della altrettanto sconvolgente storia del primo libro di Donati, Campioni senza valore pubblicato nel 1989 in cui per la prima volta si parlava di censura, di doping, del ruolo dei dirigenti sportivi di Coni, Fidal e Fisi e del prof Conconi e di altri ancora con dovizia di particolari, di ati giudiziari e di nomi e cognomi. Il libro fu letterlamente fatto spartire dalla distribuzione attraverso manovre su editore e distributore in cui fu ovviamente centrale il ruolo dei dirigenti sportivi. Grazie a internet è perà possibile leggere il libro scaricando la sua versione digitalizzata in formato Pdf o direttamente la sua versione online.
doping
Analizzando la vicenda di Alex Schwazer
Nell’attesa che i media italiani finiscano di tartassare Alex Scwhazer e inizino a fare analisi degli accadimenti come ha fatto Stefano Tesi
Se crediamo all’atleta, che dice (inverosimilmente) di aver fatto tutto da solo, dallo scandalo escono tutti a pezzi: non solo la Federazione e il Coni, ma anche l’entourage di Alex, perché è da non credere che un tesserato-personaggio di quel livello venga lasciato libero di agire in solitudine (in tutti i sensi: possibile che a un olimpionico, a tre settimane dalla gara della vita, sia consentito di allenarsi per lunghi periodi all’estero senza avere al seguito un allenatore, un preparatore, un tecnico e uno staff dedicati, un manager, un assistente, qualcuno insomma per non dire della fidanzata-pattinatrice e campionessa mondiale che cade dal pero? Mah… Se invece gli è consentito, è anche peggio). E ovviamente ne esce distrutto, come ne è uscito, lo stesso marciatore: tanto per la disonestà quanto per l’ingenuità, visto che è inspiegabile il motivo per il quale un campione esperto possa solo concepire di iniettarsi sostanze illecite che sa perfettamente essere individuabili al primo banale controllo. A meno di non pensare alla volontà di un suicidio sportivo.
Il comunicato più stupido dell’anno lo ha fatto il CONI
Mentre tutta l’Italia e il mondo sanno che cosa è successo ad Alex Schwazer Choc doping sugli azzurri nel giorno in cui l’Italia ha conquistato altre tre medaglie. Alex Schwazer, campione della 50 km di Pechino, è stato escluso da Londra 2012 perché positivo all’Epo ad un test anti doping, effettuato il 30 luglio ad Oberstdorf, … Leggi tutto
Lo scandalo insabbiato
Come probabilmente “la ragion di stato” ha fatto insabbiare la più grande inchiesta di sempre sul doping nello sport (via repubblica.it) Erano cominciati gli anni d’oro della Spagna sportiva. Il paese si identifica nei suoi eroi, nel Real di Capello, Zidane e Raul, in Nadal, in Alonso. Che bisogno c’era di rischiare di distruggere quel … Leggi tutto