Una democrazia “ridotta a regime”. Dove deputati e senatori sono nominati da pochi, pochissimi, “capi partito”. Si chiama “Ridateci la nostra democrazia”, ed è la mobilitazione lanciata dall’associazione Libertà e Giustizia, con l’adesione del gruppo Valigia Blu, per chiedere, alle forze politiche presenti in Parlamento, di abrogare il Porcellum e restituire ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti. “La sovranità popolare, la nostra sovranità in quanto cittadini, ci è stata scippata da questa legge”, dice a Repubblica.it Sandra Bonsanti, presidente di LeG. La protesta è già partita: sul sito di Leg e su Facebook è possibile firmare per cambiare la legge elettorale.
L’appello di LeG passa in rassegna tutte le deformazioni politiche e istituzionali causate dal Porcellum. “Salta agli occhi di tutti è quella che riguarda la sovranità popolare. Il Porcellum ce l’ha scippata”, dice la Bonsanti. E, inoltre, “è gravissimo prevedere un premio di maggioranza di questa portata: può bastare il 30% dei voti per ottenere il 55% dei seggi”. Poi, il ruolo delle opposizioni: “Questa legge è stata contrastata certo, ma senza sufficiente impegno”. Questo perché, come si legge nell’appello, avere deputati e senatori che vivono “sotto perenne ricatto di pochi capi partito cui è attribuito il potere di nomina”, forse, conviene