Via Il Fatto Quotidiano La notizia è stata “stranamente” bucata da tutte le altre redazioni dei giornali
La Guardia di finanza ha trovato i riscontri. Non diceva bugie Pio Piccini, l’imprenditore arrestato per il crac Agile-Omega, quando raccontava di avere pagato il compagno di regate di Massimo D’Alema, Vincenzo Morichini, per la sua attività di pressione su Finmeccanica e altri enti pubblici. Non mentiva quando raccontava ai pm di avere stipulato un contratto di lobbying (Piccini lo definisce anche “faccendiere”) per vincere l’appalto delle intercettazioni di Finmeccanica e non sbagliava quando rispondeva positivamente alla domanda del pm Paolo Ielo, “Questa attività con il mondo delle istituzioni, Morichini la faceva anche per altri?”.