Il Csi, il consorzio informatico pubblico partecipato da Regione, Comune e Provincia, al centro di recenti polemiche circa presunte inefficienze gestionali, denunciate negli scorsi mesi dall’opposizione di centrodestra, torna prepotentemente nell’occhio del ciclone. Ai rilievi degli esponenti del Pdl (il consigliere comunale Michele Coppola e il capogruppo regionale Angelo Burzi) si aggiungono ora accuse precise e circostanziate da parte di un “corvo”, assai informato, che in uno scritto non firmato svela episodi a dir poco inquietanti.
Questa volta è una lettera anonima, indirizzata tra gli altri anche al “Nucleo reati contro la pubblica amministrazione” guidato dal magistrato Andrea Beconi, a mettere sulla graticola l’ente presieduto da Francesco Brizio (figlio dell’ex presidente democristiano della Regione e supporter della Bresso) e diretto da oltre trent’anni, cioè sin dalla sua istituzione (1977), da Renzo Rovaris.
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Via LoSpiffero Le nostre (sempre documentatissime) fonti interne ci hanno riferito che “qualcuno” dei vertici di corso Unione Sovietica ha pensato di bloccare l’accesso dai pc interni al nostro sito. Sarebbe per noi comodo fare le vittime e urlare alla censura. Evidentemente le alte sfere non hanno gradito le nostre inchieste, ma questo era scontato … Leggi tutto