Le famiglie italiane risparmiano 50 miliardi l’anno grazie all’aiuto dei nonni. Preziosi come baby sitter, soccorso irrinunciabile in alcuni lavori domestici e risorsa nella bella stagione quando magari i genitori sono al lavoro e i bimbi possono allungare le vacanze estive con i nonni.
Solo grazie alla voce estiva il risparmio delle famiglie italiane è quasi di 5 miliardi. Si tratta di cifre elaborate dalla Camera di Commercio di Milano sui dati Istat 2008 e sul registro delle imprese 2009. I risparmi per 50 miliardi emergono considerando quanto sarebbe necessario spendere per stipendiare altrettante colf e baby sitter per ogni bambino. L’indagine si sofferma insomma su una società dai bisogni in trasformazione, visto che ormai tra le famiglie cittadine con bambini piccoli, quelle in cui entrambi i genitori lavorano superano abbondantemente quelle in cui c’è la madre casalinga. Non a caso il settore imprenditoriale è in decisa crescita: le imprese che si dedicano all’assistenza sociale in Italia sono 11.998 e tra il 2008 e il 2009 sono aumentate del 7,7 per cento.
crisi
Too big to fail
Dadospia rilancia un articolo di Giovanni Pons su Repubblica sul caso Zunino
Le difficoltà in cui versa il gruppo Risanamento e le modalità con cui l´imprenditore Luigi Zunino è riuscito a far crescere in maniera sproporzionata la sua creatura sono ora al centro di molte discussioni. Qualcuno non si spiega come Zunino stia riuscendo a salvarsi mantenendo una quota cospicua di azioni in portafoglio. Altri si domandano come mai non vengano in qualche modo perseguiti i banchieri che hanno elargito con così tanta generosità i finanziamenti a Risanamento.
In effetti entrambe le questioni meriterebbero una spiegazione e la possibile partenza di un´inchiesta da parte della procura potrebbe far luce sulla vicenda. Bisognerebbe chiarire se Zunino ha potuto contare su alcuni rapporti privilegiati con alcuni banchieri e se oggi può vantare, sotto qualsiasi forma, strumenti di pressione che gli permettano di mantenere un ruolo di azionista che non dovrebbe spettargli.
La crisi c’è e si sente !
Sono 8 milioni 78mila le persone povere in Italia, il 13,6% dell’intera popolazione. Mentre le famiglie che si trovano in condizioni di povertà relativa sono stimate nel 2008 in 2 milioni e 737mila. Il fenomeno è maggiormente diffuso al sud (23,8%), dove l’incidenza di povertà relativa è quasi cinque volte superiore a quella del resto del Paese. È quanto emerge dal rapporto Istat sulla povertà relativa nel 2008 presentato oggi a Roma.
La percentuale di famiglie relativamente povere (la soglia di povertà per un nucleo di due componenti è rappresentata dalla spesa media mensile per persona e nel 2008 è risultata pari a 999,67 euro) , riferisce l’Istat, è comunque sostanzialmente stabile negli ultimi quattro anni e immutati sono i profili della famiglie povere. Il fenomeno è stabile rispetto al 2007 a causa del peggioramento osservato tra le tipologie familiari che tradizionalmente presentano un’elevata diffusione della povertà e del miglioramento della condizione delle famiglie di anziani.
Il pasticciaccio del caso Zunino
Via Dagospia Con circa quattro miliardi di euro incagliati nel gruppo Zunino, ai piani alti delle principali banche italiane ci sarebbe poco da ridere. Ma basta parlare con qualche pezzo grosso di Intesa-Sanpaolo (la più esposta con il costruttore piemontese), o di Unicredit e Monte Paschi, per scoprire che anche in questa (ennesima) tragedia bancaria … Leggi tutto
Innovazione per modo di dire
Alberto Fattori racconta degli strani tipi di innovazione e propone una petizione
In Italia, dopo la parola Veline, ne esiste una seconda sulla bocca di tutti: Innovazione! Bene, mentre la prima non genera ricchezza se non per giornali di gossip connessi, la seconda rappresenterebbe l’opportunità del paese per cercare di crearsi un possibile futuro, al momento compromesso da decenni di scelte errate e miopi, dei diversi Governi e gruppi di potere (lobby) che si sono succeduti.
Siccome non è “mai troppo tardi” per fare la cosa giusta, come del resto stanno facendo tutti i paesi occidentali, alla disperata ricerca di “correggere” l’errato approccio che ha provocato la crisi mondiale in atto, nei mesi scorsi, anche l’Italia aveva dichiarato di voler “riscrivere” il proprio futuro, partendo proprio da una sistematica Innovazione.
Bene, con ansia si aspettava quindi il varo, del “Decreto Anticrisi”, sbandierato per “mari e monti” da Berlusconi, come il “salvavita” per il paese, la pietra miliare per costruirne il futuro. Leggendolo e rileggendolo sembra però più che un documento che delinea un futuro, qualcosa pensato per il suo passato, tanto che si potrebbe confondere come un atto redatto a fine anni ’60, in pieno boom economico, piuttosto che qualcosa pensato e scritto nel 2009 per gli anni a venire!
Rita Clementi è volata a Boston
Via Corriere.it È stata di parola. Rita Clementi è volata a Boston. Da giovedì lavorerà in un importante centro medico. Ha lasciato l’Italia, così come aveva promesso, la ricercatrice precaria di Pavia che ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per denunciare lo stato comatoso della ricerca nel nostro Paese e per raccontare la … Leggi tutto
Signor presidente, la ricerca in questo Paese è ammalata
Una laurea in Medicina, due specializzazioni, anni di contratti a termine: borse di studio, co.co.co, consulenze, contratti a progetto, l’ultimo presso l’Istituto di genetica dell’Università di Pavia. Rita Clementi, 47 anni, la ricercatrice che ha scoperto l’origine genetica di alcune forme di linfoma maligno, in questa lettera indirizzata al presidente della Repubblica Napolitano racconta la sofferta decisione di lasciare l’Italia. Da mercoledì 1?luglio lavorerà come ricercatrice in un importante centro medico di Boston.
Caro presidente Napolitano, chi le scrive è una non più giovane ricercatrice precaria che ha deciso di andarsene dal suo Paese portando con sé tre figli nella speranza che un’altra nazione possa garantire loro una vita migliore di quanto lo Stato italiano abbia garantito alla loro madre. Vado via con rabbia, con la sensazione che la mia abnegazione e la mia dedizione non siano servite a nulla. Vado via con l’intento di chiedere la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinunciando ad essere italiana.
Infallibili strategie manageriali
Via Cattiva Maestra Dogbert, l’amministratore delegato – Attueremo la nostra strategia nel solito modo. I potenti delegheranno agli incompetenti finché il fallimento non sarà raggiunto. – Quanto tempo ci vorrà? – Abbiamo appena finito.
Il nuovo boom dell’economia italiana
L’economia italiana sta continuando il suo nuovo stupefacente sviluppo in controtendenza con la situazione nel resto del mondo (Informazione ottimista in adempimento delle disposizioni del Premier)
Saggezze di periodo: Stai in bolla
Via Andrea Beggi “Stai in bolla”, mi hanno detto. Quando arriva un brutto periodo, quando qualcuno che ami sta male, non cadere. Reagisci al cambiamento e non lasciare che ti sposti, che ti trascini via. “Stai in bolla”. Approfitta di quello che la vita ti ha mandato e trasformalo in qualcosa di nuovo. Non accettare … Leggi tutto
La crisi sta passando, forse no ?
Giornata di passione per le banche sulle principali Borse del Vecchio Continente e degli Stati Uniti. In Europa l’indice di settore ha lasciato sul terreno il 5,49%. E le vendite hanno colpito pesantemente i titoli dei principali istituti di credito negli Stati Uniti: Citigroup ha perso il 19%, JpMorgan il 10,73% Wells Fargo il 16%. Stupisce poi la performance di Bank of America, in ribasso del 24%, nonostante i conti migliori del previsto. Come mai? In parte si tratta di un fisiologico arretramento degli indici dopo settimane di rialzi. In parte, come conferma Alessandro Frigerio, analista finanziario di Rmj sgr, oltre che diverse analisi di borsa, c’è di mezzo un rumor mercato alimentato da un post del blog Turner Radio Network. I titolari del sito – che Ilsole24ore.com ha interpellato direttamente – affermano di essere in possesso dei risultati degli stress test a cui il Tesoro americano ha sottoposto le 19 maggiori banche americane. Risultati (che il blog sostiene provengano da fonte ufficiale) pesantemente negativi. Le indicazioni e i numeri contenuti, se confermati, non possono che preoccupare. E la reazione dei listini, che nelle ultime settimane avevano recuperato terreno (Piazza Affari è reduce da sei settimane positive come non accadeva dal 2005) in parte lo dimostra. In caso contrario si tratterebbe di un gigantesco caso di turbativa di mercato ad opera di un personaggio – il blogger Hal Turner – alquanto controverso.
Appendere i manager alla gogna e non solo
In Francia i dipendenti sequestrano il direttore di un’azienda chimica. Solo una decina di giorni fa il rapimento dell’amministratore delegato Sony. «Chi semina miseria raccoglie la collera»: dice tutto, questo slogan della manifestazione francese del 19 marzo, sullo stato d’animo di tanti cittadini di fronte alla crisi. A raccogliere, sono manager e governanti. Quel cartello in particolare veniva sbandierato a Clairoix, per protesta contro la tedesca Continental che chiude una fabbrica di pneumatici senza preavviso: millecento i francesi licenziati.
La gente di Clairoix è anche oggi in strada, mentre una delegazione è stata ricevuta all’Eliseo a Parigi dove il presidente, Nicolas Sarkozy, cerca di arginare la rabbia; ma i sindacati si sono detti «delusi». Il malcontento contro i presunti ’leader’ e la loro mancanza di risposte adeguate alla crisi si respira negli Stati Uniti e in tutta Europa, anche nessun paese scende in piazza tanto quanto la Francia, dove il 19 marzo erano in milioni a protestare in tutta la nazione. Rabbia contro i dirigenti delle imprese che si foderano le tasche mentre varano piani sociali, e contro i capi di governo che non sembrano avere strategie né chiare né omogenee per uscire dalla crisi.