Neet da incubo

Via Lastampa.it I più colpiti dalla crisi, dice l’Istat, sono i ragazzi. L’Italia ha il più alto numero di giovani che non lavorano e non studiano. Si chiamano Neet (Non in education, employment or training) e nel nostro paese sono oltre 2 milioni. Per questo, ha il primato europeo. Hanno un’età fra i 15 e … Leggi tutto

Il piano salva euro non placa la caduta delle borse

Via Il Sole24Ore Il piano salva euro varato la scorsa domenica dall’esecutivo comunitario convince solo in parte i mercati e nell’ultima seduta di una settimana altalenante i listini europei hanno ampliato le perdite della mattinata, appesantiti da Madrid e Piazza Affari. Anche Wall Street chiude in rosso, nonostante i dati positivi sulla produzione industriale negli … Leggi tutto

Le Borse salgono se il gli stati si salassano

Dopo che l’Ecofin ha promesso 750 imliardi di euro per salvare il salvabile le borse decollano verticalmente (via Il Sole24Ore)

Le Borse europee festeggiano il maxi piano di soccorso da 750 miliardi varato nella notte dall’Ecofin. A Piazza Affari, a tre ore dall’inizio delle contrattazioni, il FTSE Mib segna un rialzo del 9,5% a 20.660 punti e il Ftse All Share dell’8,7% a 21.196 punti. Nel resto d’Europa Madrid si conferma regina con un rialzo dell’11,64%, al pari di Atene (+11,03%). Dopo Milano vengono Lisbona (+9,57%), Parigi (+8,24%), Dublino (+6,33%) e Stoccolma (+6,03%). Più caute Londra (+4,75%), Francoforte (+4,62%) e Zurigo (+4,21%). Intanto i futures di Wall Street sono in forte rialzo.

Volano le banche a Milano. Acquisti fiume sui bancari: Intesa Sanpaolo, Unicredit, dopo un nuovo congelamento di pochi minuti per eccesso di rialzo, e Bpm (+12%), congelata per scostamento troppo elevato sul prezzo di controllo, che si portano così sopra ai livelli di mercoledì scorso, alla vigilia del grande tonfo dovuto ai timori per la tenuta dell’euro. Bene anche Mediobanca, Generali, Fiat ed Enel. Eni guadagna il 4,11% a 15,94 euro, Telecom Italia il 4,12% a 0,97 euro, mentre Terna, con un rialzo dell’1,89% a 2,97 euro, è il fanalino di coda del paniere di riferimento.

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Un’Europa a rischio contagio

Via IlSole24Ore C’é il rischio che la crisi finanziaria greca possa contagiare anche i sistemi bancari di alcuni dei principali paesi europei. È quanto indica Moody’s secondo cui i paesi più a rischio di contagio sono il Portogallo, la Spagna, l’Italia, l’Irlanda e la Gran Bretagna. Il rapporto di Moody’s prende in esame il rischio … Leggi tutto

Il cda di Eutelia e i suoi lavoratori in corteo

Via Il Mesaggero

Lancio di monetine, sputi sulle auto, urla “ladri ladri”. È finita così la manifestazione della rappresentanza di lavoratori di Agile e Eutelia che protestava davanti all’hotel Minerva di Arezzo dov’era in corso l’assemblea dei soci e il cda dell’Azienda.

Ingiurie e sputi sono toccati ad un socio proveniente dalla Repubblica di San Marino, il primo a uscire dall’albergo e a imboccare il cancello d’uscita dal parcheggio prima che la polizia creasse un corridoio protetto. I manifestanti hanno appoggiato sui finestrini del suo suv i volantini con gli slogan e le loro storie: “Sette mesi senza stipendio”, “Ci avete rubato il futuro”, “Siamo senza presente, senza Cassa integrazione e senza mobilità”.

Poi, in corteo, sono usciti tutti gli altri soci, compresi i componenti della famiglia Landi che hanno fondato la società, anche oggi non la gestiscono più. I sindacati hanno confermato che il 26 maggio Eutelia è stata convocata in tribunale ad Arezzo per una verifica sulla solvibilità a fronte di eventuali sanzioni o condanne.bLa protesta andrà avanti anche domani, Primo Maggio davanti alla sede della società in via Calamandrei.

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Semi default spagnolo

Via IlSole24Ore

Dopo Portogallo e Grecia, Standard & Poor’s ha tagliato il merito di credito della Spagna portandolo ad «AA» dal precedente «AA+». Le prospettive sul rating spagnolo sono «negative», cioè non è escluso un ulteriore «downgrade». La decisione si basa sulle previsioni macroeconomiche nel medio e lungo termine. «Crediamo che la stagnazione in cui si trova l’economia spagnola – si legge nel documento pubblicato da Standard S Poor’s – durerà più di quanto avevamo previsto in precedenza».

Le stime di crescita del Pil spagnolo passano dall’1% annuo tra il 2010 al 2016 allo 0,7%. Meno crescita significa entrate ridotte e maggiori difficoltà future per Madrid a rimborsare il proprio debito. Immediata la ripercussione sul mercato dei cambi, con l’euro sceso a 1,3122 dollari, ai minimi di un anno nei confronti della moneta americana e nel mercato dei credit default swap. Lo spread delle polizze che assicurano contro il fallimento della Spagna è salito a 187 punti base. In giornata si era raffreddato a 180. Alla vigilia, segnata dal downgrade di Portogallo e Grecia, era schizzato a quota 209. Ai prezzi attuali costerebbe 187mila euro all’anno assicurarsi su 100 milioni di titoli di stato di Madrid.

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Default greco

Via Sole24Ore

Giornata di passione per la Grecia sui mercati finanziari. Prima il ministro delle Finanze greco George Papaconstantinou ha annunciato che il paese non riesce più a collocare i titoli del debito pubblico e, dunque, non potrà fare a meno degli aiuti di Fmi e Ue.

La borsa di Atene ha reagito con uno scivolone e ha perso fino al 7%. Ne ha risentito anche la moneta unica: l’euro è sceso al limite della soglia degli 1,32 dollari. Ma non è finita. Pochi minuti dopo la chiusura dei listini azionari europei, un’altra doccia fredda: l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha tagliato a livello junk il merito di credito di Atene, titoli spazzatura, che rischiano di diventare inutili anche come ‘merce di scambio’ con la Bce per ottenere liquidità. Perché ciò avvenga, comunque, anche le altre agenzie di rating dovrebbero ridurre il voto sul debito sovrano di Atene.

Anche oggi il differenziale di rendimento rispetto al Bund decennale tedesco si è ampliato, raggiungendo i 682 punti base. E i tassi sui titoli a 10 anni di Atene hanno continuato a salire ancora, insieme al differenziale nei confronti dei titoli tedeschi. Alla chiusura del mercato obbligazionario alle 18 e 30, i tassi lunghi greci hanno toccato il 9,73% contro il 9,388% di lunedì sera.

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L’inchiesta Sec si allarga a JpMorgan Chase, Merrill Lynch , Citigroup, Deutsche Bank e Ubs

Via Maurizio Molinari su Lastampa.it L’inchiesta su Goldman Sachs si allarga a simili operazioni finanziarie condotte da altre grandi banche di Wall Street mentre il presidente Barack Obama spinge il Congresso a varare la riforma per evitare il ripetersi di illeciti ai danni degli investitori. Le indagini condotte dalla Sec, la Consob d’America, puntano a … Leggi tutto

Goldman Sachs accusata di frode

Via IlSole24Ore

Goldman Sachs, una delle grandi banche americane che ha retto meglio alla crisi finanziaria (anche grazie ai 10 miliardi di dollari dei contribuenti ricevuti in prestito dal Tesoro Usa con il programma Tarp avviato dall’amministrazione Bush), è stata accusata di frode per aver creato e venduto prodotti collegati a mutui suprime, rilasciando informazioni inesatte e omettendo fatti chiave. Goldman Sachs ha definito in un comunicato sul sito completamente infondate le accuse mosse dalla Security and Exchange Commission (la Consob americana), le contesta con vigore e intende difendere la società e la sua reputazione.

La Sec ha avviato una causa civile, come riporta il New York Times. Sulla scia della notizia il titolo ha ceduto ceduto a Wall Street il 12,72%, a 160,83 dollari per azione. In forte calo anche altre grande banche: Citigroup (-5,20%), Morgan Stanley (-5,57%). Le Borse europee sono nettamente peggiorate sull’onda della notizia. Il Ftse All Share ha perso il 2% e il Ftse Mib il 2,3 per cento.

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Espatria l’omino Bialetti

Via Repubblica.it

Chiude la fabbrica dove nel 1919 fu fondata la Bialetti, per decenni sinonimo di caffettiere. E Mette in mobilità i 120 dipendenti dell’impianto piemontese, tra operai e impiegati. L’annuncio è stato dato oggi dall’azienda che ha ventilato la possibilità di trasferire l’intera produzione italiana di moka express dallo stabilimento di Crusinallo, vicino ad Omegna, a un paese dell’est europeo.

L’omino con i baffi, logo che l’ha resa famosa in tutto il mondo e che imperversò sul Carosello dal 1958, potrebbe, dunque, espatriare e, insieme con lui, un pezzo di storia italiana, industriale e culturale. Il padre dell’industria della moka per eccellenza, Alfonso Bialetti, aprì l’officina di Crusinallo per produrre semilavorati in alluminio, ma nel 1933 lo spirito imprenditoriale unito all’intuizione creativa, lo portò a sposare la causa del caffè. La moka, dal design art decò, da lì a pochissimo tempo entrò nelle case degli italiani per non lasciarle più. Nonostante i cambiamenti, nell’assetto societario come nelle diversificazione produttiva, il marchio Bialetti resiste e uno studio recente ha calcolato che il 90% delle famiglie italiane possiede una caffettiera dell’omino con i baffi.

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Un tentativo di lottare contro crisi e speculazione economica

La crisi economica viene troppo spesso usata come un alibi che permette a disinvolti e spregiudicati amministratori delegati e imprenditori di perseguire semplici finalità di lucro. Lo sanno bene i lavoratori di Agile ex Eutelia, di Omnia Network, di Phonemedia, di Accenture e di altre importanti aziende del territorio: vittime di ingiustificati licenziamenti collettivi, collocati in cassa integrazione straordinaria, spettatori involontari e incolpevoli di chiusure di reparti o interi stabilimenti.

Si tratta di operazioni realizzate attraverso un uso chirurgico delle leggi attualmente vigenti nel nostro Paese, come accade sfruttando le ampie opportunità offerte dalla Cessione di Ramo d´Azienda. Queste operazioni criminali permettono a professionisti del fallimento di ottenere il massimo profitto scaricando i lavoratori sulle spalle della collettività, sfruttando in maniera indiscriminata gli ammortizzatori sociali come mobilità, Fondo di Garanzia INPS per il TFR, impoverendo il Paese.

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Anche Accenture HR services chiude a Torino

Via LaStampa.it Accenture Hr Services, controllata della multinazionale Accenture, ha avviato le procedure per mettere in mobilità 85 lavoratori su oltre 300 addetti complessivi. I licenziamenti interessano le sedi di Milano, Firenze, Venezia, Roma, Palermo, mentre a Torino, Bologna, Napoli è prevista la chiusura totale degli uffici. Per l’azienda la decisione è dovuta al decremento … Leggi tutto