Qualche anno fa il mio amico Omar Bongo, dittatore per oltre 40 anni in Gabon e passato indenne e vincitore in parecchie elezioni, parlando del suo collega congolese Denis Sassou Nguesso, che aveva perso una tornata elettorale e per tornare al potere aveva dovuto scatenare una feroce e sanguinosa rivolta, mi aveva confidato, quasi in un orecchio: “I brogli si fanno prima, nell’urna si raffinano”.