Parlare male della non coltura di Bruno Vespa rispetto a Internet, comune a molti giornalisti altolocati, è sparare sulla Croce Rossa, ma visto che Stefano Quintarelli gli ha scritto una bella lettera, è importante citarne dei passi e soprattuto sottoscriverne moralmente i contenuti.
Peccato solamente che pare che la lettera sia firmata formalmente da un ristretto numero di persone …
Manca il blogger “Pautasso” :-)
Ci sembra che demonizzare i blog e il social networking, che sono fondamentalmente espressione di libertà, di democrazia e di socializzazione, sia negativo e antistorico. Ancora peggio è criminalizzare i blog – come cercano talora di fare i paesi autoritari per giustificare le loro censure – solo perchè alcuni – giovani o no – lo usano male. Ci sembra che la trasmissione da lei curata del 21 febbraio 2008, peraltro dedicata ad un altro tema, abbia purtroppo (crediamo involontariamente) generato un sospetto generalizzato verso i blog e il social networking, se non addirittura verso la comunicazione via Internet. Sarebbe, a nostro parere, un errore grave analogo a quello di alcuni intellettuali aristocratici che, tanto tempo fa, condannavano in blocco la televisione perchè … fa male ai bambini e toglie anche del tempo prezioso agli adulti per leggere libri e giornali…
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