In gennaio il 20% delle copie del “Corriere della Sera” e del “Sole-24Ore” è evaporato. D’un botto, via Solferino si è ritrovata 116 mila copie in meno rispetto alle diffusioni del gennaio 2009, e il quotidiano di Confindustria ne ha perse, invece, 64 mila.
Uno sproposito, insomma, mentre “il Giornale” di Vittorio Feltri continua nel suo trend positivo (+6,7%) che, al netto delle promozioni che sostenevano i vecchi dati del 2009, risulta essere ancor più spumeggiante in edicola, a +26% con 30 mila copie in più.
berlusconi
La tangentopoli diffusa preoccupa SB
Perché, ameno di un mese e mezzo dalle Regionali, il terremoto provocato dalle inchieste incrociate o distinte che toccano i massimi gangli del potere del partito e del governo — dalla giunta milanese al vertice della Protezione civile, al coordinamento del partito nella persona di Denis Verdini— non può non preoccupare seriamente il premier. Che pure continua a pensare ad un attacco preordinato, ad una «giustizia ad orologeria», che difende ancora Bertolaso sul quale non gli sembra siano usciti fatti penalmente rilevanti, ma che sa benissimo come l’aria sia sempre più pesante, e sa altrettanto bene come tanti nel Pdl ormai si chiedano «fino a quando Bertolaso potrà resistere senza dimettersi». Come reagire? «Bisogna far capire che si tratta di singoli casi di corruzione, di singole persone che sbagliano, non di un sistema generalizzato come quello di Tangentopoli», è stato il refrain del Cavaliere, peraltro su questo punto in linea con Gianfranco Fini.
Una linea che verrà adottata da tutti e da lui stesso, che ieri ha voluto partecipare a una cena per la raccolta di fondi per il partito lombardo a villa Gernetto (e qui secondo alcuni partecipanti avrebbe difeso Guido Bertolaso: «È un galantuomo»), e che oggi presenterà le candidate presidenti delle Regioni. Ma nessuno sa se basterà a fermare la marea montante che — temono nel Pdl— potrebbe «non fermarsi qui». Si sussurra infatti di un allargamento dell’inchiesta di Firenze a vette inimmaginabili, si teme un coinvolgimento di altri personaggi di spicco nell’inchiesta milanese, il che potrebbe addirittura mettere in dubbio — dicono gli amici più stretti del Cavaliere— la vittoria nella blindatissima Lombardia.
I pollai sono meglio del solitario canto del gallo
Roberto Natale parla del modo di confrontarsi politicamente di SB
Il merlo maschio (2)
Via Repubblica ”Faremo un’eccezione per chi porta belle ragazze”. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ironizza così durante la conferenza stampa seguita al termine della firma di una partnership strategica con l’Albania. Il primo ministro albanese, Sali Berisha, aveva appena promesso che fino a quando durerà il governo Berlusconi, l’esecutivo albanese cercherà di limitare il … Leggi tutto
Quando l’emergenza si chiama Bertolaso
Alberto Statera su Repubblica.it
La «Bertolasocrazia», evoluzione emergenziale della turpe Burocrazia, espunta dalla filosofia berlusconiana della presunta efficienza affrancata da ogni controllo previsto nelle democrazie liberali, ha generato ieri l’inevitabile cortocircuito. Con l’indagine per corruzione a carico di Guido Bertolaso e l’arresto di quattro persone a lui vicine, tra cui il presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici Angelo Balducci.
Mentre il sottosegretario più amato dal premier e da lui destinato pubblicamente per preclari meriti alla promozione a ministro della Repubblica saltellava al Senato per garantire il più largo voto favorevole all’istituzione della Protezione Civile Spa, passata senza colpo ferire in un Parlamento ormai aduso a spingere bottoni su ordine del governo persino sulla «privatizzazione» delle sciagure, i carabinieri dei Ros si apprestavano a perquisire il regno del vicerè delle emergenze a Roma in via Ulpianoea eseguire gli ordini di cattura.
Impediti
Via libera della Camera al disegno di legge sul legittimo impedimento. I voti a favore sono stati 316, quelli contrari 239, le astensioni 40. I deputati presenti erano 595, quelli votanti 555. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. Hanno votato sì Pdl, Lega, Mpa, Noi Sud e Pri; i no sono giunti dal Pd, dall’Idv e dall’Api, mentre le astensioni sono venute da Udc, Svp e Ld. I franchi tiratori, all’interno della maggioranza, sarebbero stati quattro.
Il provvedimento di fatto congela i processi del presidente del Consiglio. Si tratta di un dispositivo ponte, in attesa del cosidetto “lodo Alfano costituzionale” che dovrà definire una disciplina organica. Ma intanto, per un periodo di tempo di 18 mesi, Silvio Berlusconi può avvalersi del legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei processi, per impegni legati alle funzioni di governo. “Andava fatta e l’abbiamo fatta – ha commentato a caldo il ministro leghista nonché ministro delle Riforme, Umberto Bossi – c’è sempre qualche moralista, ma questa è la dimostrazione che la maggioranza è molto forte”.
Inquisito per abuso di Photoshop e modifica di immagini
Negli Usa e in Italia si studiano i ritocchi del libro Noi amiamo Silvio richiesti da SB perchè alcune immagini al naturale non lo convincevano Oh Silvio. I have no problem with your mafia connections, your masonic lodge business, the tax fraud, the false accounting, the bribing of judges, embezzlement, seducing young girls, etc. We … Leggi tutto
Un Fini che tiene d’occhio Berlusconi in Israele
Un curioso gioco di ombre sulla foto di un pensoso Berlusconi durante il suo viaggio in Israele fa comparire alle sue spalle una sagoma che assomiglia al Presidente della Camera Gianfranco Fini. I casi della vita.
L’inquietante silenzio dei media sull’intervista di Gilioli a Taormina
E’ inquietante per la libertà e per la democrazia di questo paese e per il sistema dell’informazione dello stesso che nessuno dei media tradizionali abbia ripreso l’intervista di Alessandro Gilioli all’avvocato Carlo Taormina del 29 gennaio in cui l’ex avvocato di Berlusconi racconta (se servisse per chiarire qualche cosa agli italiani)
«Conosco bene il modo con cui Berlusconi chiede ai suoi legali di fare le leggi ad personam, perché fino a pochi anni fa lo chiedeva a me. E, contrariamente a quello che sostiene in pubblico, con i suoi avvocati non ha alcun problema a dire che sono leggi per lui. Per questo oggi lo affermo con piena cognizione di causa: quelle che stanno facendo sono norme ad personam».
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Angel investor dalla Sicilia
Via Repubblica Il figlio di Vito Ciancimino continua a rispondere senza tentennamenti alle domande dei pubblici ministeri. Ritorna sugli affari del padre: “Dopo le inchieste e le denunce della commissione antimafia e il caso della sua querela al capo della polizia, mio padre decise di spostare i suoi investimenti lontano da Palermo”. Correvano gli anni … Leggi tutto
Panorama lancia il complotto alle cime di rapa
Un’altra meteorite giudiziaria sta precipitando sull’Italia, dritta nel cuore del sistema politico e istituzionale. Ad anticiparla è il settimanale Panorama, in edicola da questa mattina. Molto complesso spiegare chiaramente quel che sta accadendo e quel che accadrà, perché al momento bisogna lavorare come pazienti archeologi su pochissimi reperti. Possibile titolo dell’intrigo: «D’Addario, complotto alle cime di rapa». Rapido riassunto della trama: il famoso scandalo che ha scosso il Paese nei mesi scorsi sarebbe abilmente costruito a tavolino, dentro le segrete stanze di Bari e della Puglia. La escort Patrizia, questa strana tizia che va a uomini con il registratore, non sarebbe una povera preda capitata per caso a Palazzo Grazioli in una serata dell’autunno 2008, ma una scafatissima esecutrice di ordini. Un burattino in missione speciale. Alle sue spalle, burattinai insospettabili e una diabolica manovra per impallinare il premier.
Quando piace il Governo Berlusconi
Le società quotate dovranno rendere pubblici i compensi corrisposti ai propri manager «a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma». È quanto prevede un emendamento alla Legge Comunitaria all’esame al Senato. La disposizione è già prevista nel codice di autodisciplina delle società quotate, adottato però per ora solo su base volontaria. Con questo emendamento, la trasparenza sugli stipendi dei manager diventerebbe così totale e obbligatoria.
L’articolo che l’esecutivo intende aggiungere alla Legge Comunitaria prevede una delega al governo per l’emanazione, entro sei mesi dalla legge stessa, di un decreto legislativo per l’attuazione di due raccomandazioni espresse dalla Commissione Europea. In particolare, il decreto in questione prevede che «le società quotate – recita il testo – rendano pubblica una relazione sulle remunerazioni che illustri in apposita sezione la propria politica in materia di remunerazione dei componenti dell’organo di amministrazione, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche per l’esercizio finanziario successivo».