Neppure una parolina in merito al caso Applestore di Grugliasco

Alessandro Gilioli ha scritto all’AD di Apple Italia su quanto accaduto all’Applestore di Grugliasco.
Apple ha risposto: no comment

Gentile dottor Enzo Biagini,,vedo che per quanto riguarda la vicenda di Grugliasco dobbiamo accontentarci di una sola versione, quella dei lavoratori licenziati, perché né Lei né l’ottimo ufficio stampa dell’azienda di cui Lei è a capo – Apple Italia – volete dire una parola in merito. Peccato: credevo che almeno le companies dell’hi tech – specie una creativa e innovativa come la Sua – tenessero alla trasparenza e all’immagine. Invece a quanto pare preferite mantenere il cupo silenzio dei vecchi padroni del secolo scorso.

Eppure una parolina in merito credo proprio che Le converrebbe dirla: è vero o no che avete spedito a casa tre dipendenti perché «non erano allineati al pensiero Apple»? E se sì, vuole esternarci le regole di questo “pensiero”, che (mi perdoni) puzza tremendamente di ideologia stalinista? E’ poi vero o no che avete chiesto loro di uscire dal retro? E se sì perché? Di che cosa vi vergognavate, cosa volevate tenere nascosto, che supplemento di umiliazione volevate infliggere?

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Non siete abbastanza Apple: andate a casa

Maurizio Ternavasio via Lastampa.it

«Sono stato assunto dalla Apple il 2 settembre per occuparmi della vendita al pubblico e dell’assistenza nel nuovo store a Le Gru. Il 12 ottobre, prima che finisse il periodo di prova, mi hanno licenziato senza motivazione scritta». È disperato, lo “specialista” Marco Savi, 42 anni. «Ho lasciato un’attività in proprio perché per me, che sono nel settore da vent’anni, Apple era il punto di arrivo della carriera. Invece è stata una grandissima delusione. Ci hanno fatto fare un corso incentrato non sulla parte tecnica, ma sulla filosofia dell’azienda. Nello store eravamo tutti un po’ allo sbaraglio, senza nozioni sulle procedure di cassa e dei finanziamenti». Eppure l’entusiasmo era a mille.

«Il primo giorno ho lavorato più di 12 ore, e a settembre ho fatto 48 ore di straordinari. Poi sono cominciati i problemi: un giorno ho perso la voce e stavo male, ma i manager non mi hanno lasciato andare a casa, spostandomi in magazzino. Un collega è stato ripreso perché ha fatto una pausa di cinque minuti per prendere una pastiglia per il mal di testa. Lo scorso martedì, appena arrivato al lavoro – continua Savi – uno dei manager mi ha comunicato che non avevo superato il periodo di prova. Ci sono rimasto di sasso. Quando ho chiesto le motivazioni, prima mi è stato detto che non ero stato abbastanza “caloroso” nel salutare i clienti, e poi da un suo collega che non avevo sposato in pieno il “pensiero Apple”».

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Apple, informazione e consenso

Oramai la sensazione ha dei riscontri seri. Apple è il brand tecnologico più “amato” dalle news. Apple diventa notizia, basta poco per attivare l’informazione. Il fenomeno è diventato sempre più evidente nell’ultimo periodo, con l’uscita dell’Ipad. I giornalisti sotto la spinta delle speranze lanciate dai loro editori si sono impegnati nel decantare le meraviglie (vere) … Leggi tutto

Apple e la sua influenza sull’informazione

Via NYT A new study confirms what some in the technology industry have long sensed: Apple commands an inordinate amount of the media’s attention. A yearlong look at technology news coverage by the Pew Research Center’s Project for Excellence in Journalism found that 15.1 percent of tech articles were primarily about Apple; 11.4 percent were … Leggi tutto

L’edicola della mela

Apple pare stia preparando la sua edicola … (via Bloomberg) Apple Inc. is developing a digital newsstand for publishers that would let them sell magazines and newspapers to consumers for use on Apple devices, said two people familiar with the matter. The newsstand, designed particularly for the iPad, would be similar to Apple’s iBook store … Leggi tutto

Apple riammette a corte Flash

Via OneApple Non solo strumenti di sviluppo made in Cupertino per creare applicazioni per iPhone. È questa in estrema sintesi la dichiarazione che Apple ha diramato attraverso un comunicato stampa in cui si pone fine al monopolio di strumenti targati Mela e si apre la strada a tutte quelle società che fin’ora si sono viste … Leggi tutto

La mela contolla il tuo Iphone

Via Pino Bruno Perseverare è diabolico, ma Apple insiste e gioca al Grande Fratello orwelliano. Lo U.S. Copyright Office, cioè l’agenzia federale statunitense che sovrintende al diritto d’autore, e la Library of Congress, la più grande biblioteca pubblica del mondo dicono che la pratica del jailbreak non è illegale? Chi se ne frega, sembra rispondere … Leggi tutto

Manager di Apple arrestato per tangenti

Via MercuryNews.com

A midlevel Apple manager was arrested Friday and accused of accepting more than $1 million in kickbacks from half a dozen Asian suppliers of iPhone and iPod accessories in a federal indictment unsealed and a separate civil suit. Paul Shin Devine, a global supply manager, and Andrew Ang, of Singapore, were named in a 23-count federal grand jury indictment for wire fraud, money laundering and kickbacks.

“Apple is committed to the highest ethical standards in the way we do business,” Apple spokesman Steve Dowling said in a statement. “We have zero tolerance for dishonest behavior inside or outside the company.” The alleged scheme used an elaborate chain of U.S. and foreign bank accounts and one front company to receive payments, the indictment said, and code words like “sample” were used to refer to the payments so that Apple co-workers wouldn’t become suspicious.

Devine, 37, of Sunnyvale, is being held by the U.S. Marshals Service, according to the Internal Revenue Service. He could not be reached for comment. IRS Agent Arlette Lee declined to comment on Ang’s whereabouts. The indictment describes a scheme in which Devine used his position at Apple to obtain confidential information, which he transmitted to Apple suppliers, including Ang. In return, the suppliers and manufacturers paid Devine kickbacks, which he shared with Ang. The information enabled the suppliers to negotiate favorable contracts with Apple, according to the indictment.

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