Cari giornalisti: ma ‘ndo cazzo stavate ? Pensavate di farla franca ma qui è Waterloo

Il sunto di questo eccellente intervento tutto da leggere e da capire di Arianna su Repubblica è a mio parere :”ma’ndo cazzo stavate ?  Pensavate di farla franca ma qui è Waterloo”

Sul blog di Grillo – che distingue tra giornalismo politico e locale – si reitera il frame “giornalisti=casta, politici=casta”. E il frame si infila dentro una crepa, una nostra debolezza: non nasce dal nulla. Gioca su un aspetto reale della contiguità del giornalismo al potere, in ogni caso percepito come tale. Pensiamo alla lottizzazione della Rai: possiamo davvero dire che è solo responsabilità della politica?

E quindi? E quindi, arrendiamoci. Se ancora oggi tentiamo di forzare la realtà ai nostri desideri, se quello che non ci piace o non lo raccontiamo o lo raccontiamo male (creando mondi/bolle di sopravvalutazione), allora siamo inutili.

Davvero si può fare appello ai ragazzi 5stelle: apritevi ai giornalisti? No, credo di no. Se non si fidano, dovremmo porci e poi rispondere a una semplice domanda: “Perché?” E invece la reazione è: scandalo, non rispondono ai giornalisti, cacciano i giornalisti! E via titoloni di apertura su tutti i siti online (esattamente come previsto da frame, purtroppo).

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La Toscana investe sul futuro digitale del giornalismo

 

E’ operativo il bando che abbiao seguito noi di di-gi-ti, in Piemonte sempre encefalogramma piatto di ODG e sindacato … auguri :-)

Da Toscana Notizie

Sostenere l’informazione online toscana ed incoraggiare l’occupazione nel settore. E’ questo l’obiettivo di un bando regionale di finanziamento le cui linee guida sono state approvate nella seduta di ieri della giunta regionale. Si tratta di 285mila euro di intervento dei fondi POR 2007/2013 destinati alle micro, piccole e medie imprese grazie ai quali la Regione intende incoraggiare le aziende editoriali proprietarie di testate regolarmente registrate presso un tribunale sul territorio regionale, per avviare programmi di investimento volti all’innovazione per la diffusione su rete di informazioni aggiornate con contenuto giornalistico originale. Un finanziamento che viene vincolato alla sottoscrizione, da parte dell’impresa, di almeno un nuovo contratto nazionale di lavoro giornalistico Fnsi-Fieg a tempo indeterminato.

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La porcata del giornalismo italiano che va alle elezioni con una legge porcellum mentre il mondo è anni luce avanti

Romano Bartoloni presidente del  Sindacato Cronisti Romani dal sito FNSI

porcellumCome se i disastri di una porcata di legge elettorale non avessero  insegnato nulla, l’Ordine dei giornalisti, ridotto a una fabbrica di illusioni e di disoccupati, si prepara tranquillamente al rinnovo elettorale di maggio con i meccanismi di una legge anacronistica e palla di piombo ai piedi di una moderna informazione in tempi di mutazioni epocali. Mentre la gente si è espressa alle politiche contro il perpetuarsi dei carrozzoni del potere, si andrà a votare con gli stessi scopi e le stesse ragioni di 50 anni fa (allora dominava la carta stampata, la tv era ai primi passi e internet era di là da venire!) per  mantenere in vita un pletorico organismo di 330  giudici togati (150 nell’OdG nazionale e 180 in quelli regionali), peraltro diventati inutili ex con la costituzione dei consigli di disciplina per la terzietà della vigilanza deontologica.

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La videochat su problemi e sviluppi del digitale a Torino

Via Quotidiano Piemontese Venerdì primo marzo 2013 dalle 17 Digital Festival e Quotidiano Piemontese, nell’ambito del Faber Off e con la collaborazione di Toolbox, organizzano un incontro online sul tema: Cultura digitale, sviluppo, economia, lavoro. Per inviare le vostre domande o le vostre proposte potete inserire commenti a questo articolo o proporle attraverso la nostra pagina Facebook o scrivendole via twittter con l’hashtag #culturadigitale. … Leggi tutto

Perchè i giornalisti italiani hanno paura di Beppe Grillo e non hanno il coraggio di ammetterlo

via Il Fatto Quotidiano

L’approccio della maggioranza dei giornalisti italiani al Movimento 5 Stelle anche se apparentemente è abbastanza orientato al “politically correct” nasconde una paura conscia per i loro interessi. Il M5S ha da tempo fatto un punto forte del suo programma l’abolizione dei contribuiti di ogni tipo ai giornali. Per capirci quei contributi a cui ha sempre rinunciato il Fatto Quotidiano, la testata che leggete, e che nonostante questo fin da subito ottiene ottimi risultati di bilancio. Perché? Perché Il Fatto vende e ha pubblicità online su un sito con grandi accessi e non ha bisogno di contributi pubblici che sono solo fenomeni distortivi di un mercato messi in mano ad oligarchie. Il Fatto ha come obiettivo fare il miglior prodotto giornalistico possibile, un giornalismo vero e senza filtri, libero e indipendente e funziona splendidamente senza contributi pubblici. 

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