Ho deciso di metterci la faccia, l’impengo e le competenze per le prossime elezioni dell’Ordine dei Giornalisti in Piemonte. Tutto è nato in un incontro di giornalisti in cui tutti sostenevano che non era più possibile, a maggior ragione con i tempi che corrono, una gestione del genere dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. In cui tutti i presenti con cui mi intrattenevo sostenevano che era necessario dal basso cercare di cambiare le cose per salvare la dignità del mestiere e la qualità dell’informazione in questa regione dopo l’azione per anni di persone che hanno solo difeso prevalentemente i loro interessi e le loro posizioni dietro belle parole e molti discorsi vuoti: pavidi con i potenti e prepotenti con i deboli.
Da tempo avevo deciso di non occuparmi di quello che succede in questo campo in Piemonte dopo aver visto cose vergognose, dopo aver cercato di difendere per quello che mi riguardava la legalità e la correttezza ricevedendo dall’Ordine piemontese non risposte e prese in giro, buona ultima la vicenda del Master in Giornalismo per cui aspettavo la nuova gestione per avere giustizia.
Ma ho capito che eravano in un buo numero … non eravamo soli tra soli. Così ho pensato che era il caso di provarci a fare qualcosa di diverso che non avesse le facce, le metodologie da conventicole, il braccino corto, l’amore per il potere e il dominio visto in questi anni.