Informazione come bene comune: i problemi di Torino e del Piemonte, un incontro a Torino il 10 dicembre

In Piemonte e a Torino, più che in altre regioni e in altre città si sono vissuti e si vivono problemi legati all’informazione ed a chi cerca di fare buona informazione in condizioni spesso molto difficili, anche se negli ultimi anni si scorgono potenziali spazi di crescita e di miglioramente grazie alla Rete nel momento in cui i vecchi media stanno collassando. Ogni giorno ci si trova a condividere un difficile vissuto quotidiano di molti giornalisti e cittadini che si devono districare fra distorsioni dei rapporti fra notizie, conformismo informativo, rapporti fra testate, editori e centri di potere, attori istituzionali con spirito vecchi e spesso poco utili …

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L’INPGI sempre più verso la voragine economica

homo-italicusUn annetto fa in un paio di incontri pubblici denunciai il fatto che con queste tendenze, che stanno solo peggiorando,  LìInpgi non staraà in piedi in 2-3 anni fui tacciato di essere un disfattista. Avevo solo letto i dati sui giornalisti italiani e avevo fatto 4 conti.  Scrive Franco Abruzzo

Ieri è sceso il gelo nella sede dell’Associazione della stampa romana, mentre parlava Andrea Camporese, presidente dell’Inpgi. Il presidente non ha nascosto nulla sull’andamento attuale della gestione principale dell’ente, un andamento che preoccupa. La crisi, di cui non si intravede la fine, morde in maniera dolorosa e si riflette sui numeri della Fondazione. E’ di pochi giorni  fa la notizia sul fatturato totale delle tv, che è sceso sotto i 10 miliardi: incide il crollo della pubblicità (-16% nel 2012).  Per quanto riguarda l’editoria, il mercato pubblicitario a settembre ha chiuso a -5,8% con un calo del 14,6% nei primi nove mesi dell’anno: il mezzo stampa continua ad assestarsi in terreno negativo con una riduzione del 21,5% per i quotidiani e del 24,3% per i periodici. Nel 2013 i quotidiani registrano, dice il Censis, un calo di lettori del 2% e così la diffusione si ferma sui 4,5 milioni di copie contro i 6,8 milioni de suo massimo fulgore (1995/1998).

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A Torino sabato 30 novembre: le tendenze del giornalismo digitale del futuro: ONA13 @ Torino

Via Testo Libero Anche in Piemonte un evento importante sul giornalismo digitale: ONA13 @Torino sabato 30 novembre dalle 10 alle 13 all’auditorium della Stampa. Dal 13 al 17 ottobre si è svolta ad Atlanta la conferenza annuale dell’Online News Association, la più grande associazione mondiale di giornalisti digitali. Per conoscere le tendenze, ripercorrere i panel e … Leggi tutto

Coccodrilli: l’arte di commemorare i campioni dello sport

Dalla A alla Z per raccontare, nel momento dell’addio, l’alfa e l’omega di una sessantina di personaggi che hanno fatto, scritto, fatto scrivere la storia dello sport, recente e meno. Il genere è quello che in gergo si chiama “coccodrillo” e che, secondo criteri giornalisticamente consolidati, specie per campioni molto avanti con l’età dovrebbe esser … Leggi tutto

Ordine dei Giornalisti del Piemonte a non più rivederci: evviva la Toscana, la terra dell’informazione come bene comune

Come annunciato a mezzo blog ho appena spedito all’Ordine dei Giornalisti della Toscana e in conoscenza all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte la mia richiesta di traferimento in Toscana della mia iscrizione all’ODG. Sono molto felice di aver deciso di trasferire in una regione ad altissima civiltà dell’informazione la mia appartenenza ordinistica: non per niente in … Leggi tutto

Master in giornalismo di Torino: a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca

andreottiCome diceva Giulio Andreotti a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca e a proposito della gestione del Master in giornalismo di Torino avevo pensato male e ci ho azzeccato. Ero convinto che nonostante tutto certi personaggi che si sentono sopra alle parti e intoccabili  avrebbero capito che i tempi dei maneggi sono  finiti e che conviene fare le cose per bene anche solo per evitare fastidi e perdere la già modesta crediblità. E invece no … continuano con una impalcatura concettuale e operativa  fuori dai canoni della trasparenza e del buon gusto. L’Ordine si trincera dietro algide parole su applicazione di regolamenti e bizantinismi vari ovviamente senza addentrarsi nei contenuti operativi. Usciamo dalle metafore e raccontiamo i fatti.

Lo scorso anno denunciai come secondo me le graduatorie per la definizione dei tutor del master in giornalismo erano state gestite ad arte per fare in modo che i prescelti fossero quelli che la commissione voleva, non quelli che sarebbero stati ottenuti seguendo le regole del gioco. Una commissione che era sotto l’egida dell’Università di Torino, ma totalmente pilotata dal gruppo dirigente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Ho cercato di trovare un modo per avere risposte ma un vero muro di gomma ha continuato a rimbalzare responsabilità e a non dare chiarimenti come mi sarebbe dovuto trincerandosi dietro a risposte burocratiche di circostanza. Gli unici che hanno dato risposte sono stati i referenti dell’Università il cui ruolo nella vicenda era pero tipicamente notarile.

Allora quest’anno per tigna mi sono ricandidato al ruolo di tutor solo per poter poi accedere agli atti ed eventualmente ricorrere, dichiarando pubblicamente il mio pensiero e ricordando a chi di dovere che non era il caso di ripetere gli errori del passato.

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