Paghi 1 prendi 4: gli effetti collaterali della fusione Stampa – Secolo XIX

Dal sito di Franco Abruzzo

Redattori e collaboratori sono avvertiti. Un pezzo potrà essere pubblicato identico nelle due testate (che avrà stesso titolo e sottotitolo) ma retribuito con un solo “gettone” e ciò varrà anche per i giornalisti assunti a tempo pieno. Nel pacchetto pago 1 prendo 4, ovviamente (come da contratto) è compresa la pubblicazione degli articoli sui siti internet delle testate della società editrice Itedi Spa. Questa realtà emerge da un lettera che l’Editrice La Stampa Spa ha trasmesso ai collaboratori attorno al 22 dicembre. Ecco il testo: “Gentile Collaboratore, come Le è noto, l’Editrice La Stampa S.p.A. (“LS”) e la Società Edizioni e Pubblicazioni S.p.A. (“SEP”), hanno dato corso ad una operazione di fusione per incorporazione di SEP in LS. Dal 10 gennaio 2015, data di efficacia dell’operazione, la nostra società Editrice La Stampa S.p.A. assumerà la denominazione sociale di “Italiana Editrice S.p.A.” abbreviabile “Itedi S.p.A.”.

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L’amaro declino dei giornali cartacei … la befana porta loro carbone

Via Formiche: La Befana ha portato cenere e carbone alla stampa italiana. Da un lato, la legge di stabilità comporta una drastica riduzione dei contributi pubblici (che riguardano quasi esclusivamente la stampa su carta). Dall’altro lato, sta continuando l’epidemia fatale che affligge le piccole televisioni locali. Da un altro ancora, tre dei maggiori quotidiani italiani … Leggi tutto

Perche sto con Papa Francesco e mi fanno ridere i mirabolanti rivoluzionari del cambiamento per modo di dire

Antonio Padellaro sul Fatto Quotidiano Non occorre essere credenti per avere un senso religioso della vita e per saper distinguere ciò che è bene da ciò che non lo è. Per esempio, basta assistere a una messa domenicale e anche chi ritiene che l’ostia consacrata sia soltanto un frammento di pane azzimo non potrà non … Leggi tutto

Il servizio di Postacertificata Pec lanciato da Brunetta chiuderà entro il marzo 2015

Via Agid

Il servizio di Postacertificat@ (CEC-PAC), che puó essere utilizzato solo per comunicazioni verso la PA, sarà da oggi progressivamente sospeso per far convergere tutte la posta certificata sul sistema PEC. Il servizio CEC-PAC non è riuscito a decollare in questi anni: l’82% delle caselle attive non ha mai inviato messaggi. Una delle ragioni dello scarso utilizzo puó essere associata alla sovrapposzione con la PEC.

Con la progressiva sospensione di CEC – PAC vengono recuperati quasi 19 milioni di euro da investire in altri servizi ai cittadini e imprese, come delineato nell’ultimo documento “Crescita digitale”.

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Dei cronisti e dei marchettari ovvero anche dei giornalisti e delle prostitute

Via Stefano Tesi

Nella testa di molti giornalisti di quotidiano, soprattutto della vecchia guardia, circolano strane idee. Ad esempio che l’unico tipo di giornalismo degno di questo nome sia il loro: generalista, basato sulla cronaca e fatto da redattori. Il corollario è che tutto il resto non è giornalismo serio, che ciò che esula dalla cronaca è fuffa e che chi scrive lo fa di norma per compiacere se stesso o qualcuno, in alto nel giornale o all’esterno di esso. Corollario del corollario è che i collaboratori sono i primi complici di questo sistema. Cioè, in parole povere, marchettari: per vocazione, per scelta o per necessità (quest’ultima toppa giustificativa è risultata anche peggiore del buco). Quando poi, dopo e in privato, ti spieghi, la cosa prende per fortuna sfumature e toni diversi. Ma, lì per lì, sentirsi dire brutalmente che tutti gli articoli che parlano di vini, ristoranti, moda, arredamento, viaggi, tempo libero, auto, viaggi, libri, tv, spettacoli o elettrodomestici non sono notizie ma marchette (e quindi chi li scrive è tendenzialmente un marchettaro più o meno consapevole) fa abbastanza inquietare.

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