Come sempre più spesso succede in Canavese cambiano i nomi, ma la crisi è sempre la stessa. Erano Olivetti, sono diventati Getronics, poi acquisiti da Eunics, che viene poi assorbita dalla capogruppo Eutelia e adesso sono Agile. Ma le persone sono sempre le stesse, solo un po’ più anziane e molto più disilluse.
Ieri erano sul tetto della loro sede, al Business Park Dora Baltea, per protesta. Dopo solo due mesi dall’ultimo passaggio di proprietà, e di denominazione, non solo nulla è cambiato, ma anche peggiorato.
Da luglio non si vedono gli stipendi e, nemmeno, i rimborsi Irpef. Non solo. Anche le bollette cominciano a non essere pagate e agosto è trascorso passato senza aria condizionata, “tagliata” per morosità. Addirittura la bolletta elettrica è stata pagata da un privato: unico modo per non vedersi togliere la corrente e non poter più lavorare. Sì: lavorare…
Piemonte
A Torino in bici sulla metro (per ora alla domenica)
Via Massa Critica Torino
Il razzo torinese di Geddafi
«The rocket», cioè il razzo. È questo il nome scelto per la nuova vettura, nata da un “matrimonio” italo-libico. Ideato da Muhammar Gheddafi in persona, il «veicolo» è stato realizzato in poco più di otto mesi da Tesco TS, la società torinese di corso Tazzoli, in collaborazione con la Lybian Investment&Development Company (Lidco). La berlina è lunga 5,5 metri, larga più di 1,8 e, grazie a un motore sportivo e raggiunge i 100 km orari in poco più di sette secondi. Una prestazione buona ma non certo da razzo
A dire il vero, non è la prima volta che Gheddafi si cimenta con la creazione di nuove auto: esattamente 10 anni fa, nel settembre del 1999, in occasione del trentennale della rivoluzione che portò al potere il rais, fu svelato ai giornalisti di tutto il mondo il prototipo della «Saroukh-el-Jamahiriya». Il «missile della Jamahiriya» (che significa «regime delle masse» e che indica la nazione libica), aveva air-bag, sensori elettronici per proteggere i passeggeri in caso di incidente, motore a iniezione. Il progetto era stato affidato alla Ladico (Libyan Arab Domestic Investment Company). «Il leader ha speso tante ore» a pensare a una soluzione efficiente, spiegò al tempo Dukhali Al-Meghareff, presidente della Ladico; la «Saroukh-el-Jamahiriya» è l’auto «più sicura del mondo», aggiunse. Il progetto, racconta la rivista Quattroruote, era quello di mettere in produzione «il missile» nei mesi a venire. Ma poi non se ne era più parlato. Oggi, con il nuovo progetto, «The rocket» potrebbe entrare in produzione.
Guariniello indaga sugli iPhone esplosi
Via Repubblica Ha affascinato persino il pm Raffaele Guariniello, che lo trova “perfetto per leggere la e-mail che arrivano quando non sono in procura”. Proprio sull’iPhone, però, ormai diventato un oggetto di culto più che un telefonino, il magistrato torinese ha aperto la sua ultima inchiesta. L’obiettivo è cercare di capire come mai alcuni cellulari … Leggi tutto
Ritratto di giovine nerd
Marco Accossato su Lastampa.it
Il suo primo ricordo davanti a un videogioco da bar risale al 1978. Aveva 3 anni: «Mio nonno mi aiutava a salire su una pedana; dovevo sparare a soldati e carri armati ed evitare ambulanze e barellieri, premendo un grilletto che mi sembrava immenso».Suo padre, ingegnere elettronico, ha alimentato in lui il gusto di scoprire come funzionano le cose. Di andare oltre, accettare le sfide. «Un giorno, quando avevo 8 anni, si ruppe una porta del Commodore a cui era collegato il joystick: anziché spedirlo in assistenza, ci mettemmo insieme a riprogrammare il computer per passare il collegamento a un’altra porta. E ci riuscimmo».
L’educazione ai tempi di internet
Il 18 e 19 settembre 2009 a Torino alla Scuola Superiore di Formazione Rebaudengo il Convegno: L’educazione ai tempi di internet, dalle comunità virtuali alle virtù comunitarie, da utenti passivi a creatori responsabili. Accorrere numerosi :-)
La Mole ingabbiata
Via Lastampa.it Prepariamoci. Sarà spettacolare. Con gli uomini ragno che saltellano sulla pancia del simbolo di Torino per suturarne le ferite inflittegli dal tempo. E pazienza se la Mole Antonelliana dovrà indossare per quasi un anno una specie di vestito mobile. Sarà bella lo stesso, o meglio, starà rifacendosi il trucco in occasione del 2011. … Leggi tutto
L´acquapark della Continassa
Via Repubblica Torino Entro il 2010 Torino avrà il suo acquapark. Il Comune ha già buttato giù il progetto: a breve uscirà il bando per l´affidamento dei lavori. L´area prescelta comprende la storica cascina Continassa, nella Circoscrizione cinque, alle spalle di quello che fu lo stadio Delle Alpi oggi in attesa di essere ricostruito ex … Leggi tutto
Perquisita la sede di Repubblica a Torino
Una squadra di polizia giudiziaria si è presentata ieri nella redazione di Torino de “La Repubblica” per notificare al giornalista Diego Longhin un avviso di garanzia per fuga di notizie. Gli inquirenti hanno sequestrato tutto quanto aveva in redazione il giornalista: due cellulari (uno aziendale), cartelle, block notes e, soprattutto, hanno copiato la memoria del suo computer fisso. La perquisizione è poi continuata a casa dello stesso Longhin. Tutto questo perchè La Repubblica di Torino ha pubblicato un’inchiesta su un presunto giro di favori tra alcuni vigili urbani e i titolari di alcune società che gestiscono i carro attrezzi ha avuto un clamoroso sviluppo.
Il Cnr e il concorso pilotato a Torino
I giudici amministrativi hanno confermato, con una seconda bocciatura, che il concorso da ricercatore all’Iriti di Torino, l’ex Istituto di ricerca sull’ingegneria delle telecomunicazioni e dell’informazione, oggi Ieiit, era «pilotato». Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso con il quale il Cnr (il Consiglio nazionale delle ricerche di cui lo Ieiit fa parte) e il ministero dell’Università volevano ribaltare la sentenza di aprile con cui il Tar Piemonte aveva annullato il concorso per «manifesta illogicità e macroscopica irragionevolezza» nelle valutazioni dei candidati.
Agnelli gestiva da solo i suoi beni
Via Corriere Oltre due anni di riserbo, quasi assoluto. Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegfried Maron, accusati da Margherita Agnelli de Pahlen di essere stati i gestori del patrimonio del padre (anche di un presunto «tesoro» occulto), si sono difesi con memorie giudiziarie di cui non è mai trapelato nulla. E la madre, Marella, … Leggi tutto
Cinque per cento
L’aumento del 20% del prezzo in edicola della Stampa è costato una perdita del 5% di vendite.