Il giorno più lungo della televisione torinese: l’azione chiave è risintonizzare il decoder

digitale-terrestre-torino-piemonteOggi 7 ottobre 2009 è il giorno più lungo e “drammatico” della televisione a Torino.

E’ il giorno dello switchoff definitivo al digitale terrestre nella Torino metropolitana e dintorni. In pratica spariranno tutti i canali televisivi analogici e verranno sostituiti da soli canali digitali. Per poter vedere la televisione sarà quindi necessario dotarsi di un decoder digitale o di una televisione che ha  già incorporato il decoder. Il processo di spegnimento dei canali analogi e di sostituzione con canali digitali non è ovviamente automatico per cui ragionevolmente ci saranno problemi e disservizi.

Il numero verde disponibile è 800.022.000 attivo dal lunedì al sabato, dalle 8.00 alle 20.00

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StartCup Piemonte 2009: i vincitori

Via Torino Valley blog Sono stati dieci i finalisti che  hanno presentato i loro progetti imprenditoriali alla Cerimonia di Premiazione della quinta edizione della Start Cup Torino Piemonte, il concorso per progetti imprenditoriali innovativi, promosso dai tre Atenei piemontesi ed organizzato dalle rispettive strutture di incubazione di impresa, rivolto a tutti coloro che desiderano trasformare … Leggi tutto

La storia infinita dei lavori di Porta Nuova

Via Lastampa.it Dicembre 2009: è la linea del Piave individuata dalle Ferrovie per archiviare gli ultimi cantieri di Porta Nuova. Come promettono da «Grandi Stazioni», una delle tre società in cui si articola il gruppo Fs, entro quella data la riqualificazione della stazione ferroviaria sarà compiuta: un investimento da 45 milioni. Lavori finiti. Tutti, anche … Leggi tutto

Si dimette il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte; aggiornamento non si è dimesso

Il resoconto puntuale degli eventi da FasiPress UPDATE sempre AGI: Il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Sergio Miravalle, ha reso noto, con un comunicato, di non aver mai presentato formali dimissioni dalla carica e con lui il tesoriere Gianfranco Quaglia. “A seguito delle dimissioni della collega Banfo dalla carica di consigliere segretario – spiega … Leggi tutto

A Torino Cinemambiente 2009

Ritorna, per il dodicesimo anno a Torino Cinemambiente il più importante festival di cinema italiano a tematica ambientale. Dall’8 al 13 ottobre il Festival CinemAmbiente, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema, racconta attraverso documentari e cortometraggi, video e conferenze lo stato di salute dell’uomo e del pianeta. I film in gara, selezionati tra circa un … Leggi tutto

Fiat tratta per la cessione del palazzo de La Stampa

Via il Giornale

Torino L’idea è di vendere, anzi: di buttare giù il palazzo per farne tanti appartamenti. Costa troppo al gruppo Fiat il palazzo di via Marenco dove hanno sede La Stampa e la concessionaria di pubblicità Publikompass, un gigantesco cubo di vetro con vista collinare che succhia 3,5 milioni all’anno solo di manutenzione. In un periodo di vacche magre è decisamente troppo. Troppo soprattutto per le tasche di chi ha imparato, da Sergio Marchionne in poi, a non buttare il denaro della finestra. E mai definizione fu più azzeccata.

Di piani con finestre in via Marenco ce ne sono tre, ma molte fanno soltanto da separé tra il cielo e il nulla. Dentro non c’è niente. E mezzo palazzo vuoto, è troppo. Dunque la parola d’ordine è vendere. Vendere per monetizzare il valore dell’immobile che fu costruito negli anni ’60 dal pioniere dell’architettura industriale Vittorio Bonadé Bottino. Ma vendere in questo caso significa anche ridimensionare i costi del quotidiano la cui sede verrebbe trasferita in via Giordano Bruno. Dove costa meno. Ma prima di catapultarsi in operazioni senza rete, l’azienda ha mandato in avanscoperta, a palazzo civico, alcuni emissari per sondare il terreno.

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Crisi sì, crisi no, ripresa sì, ripresa no

Marina Cassi su Lastampa.it Sono meno pessimisti, ma la realtà non da loro ragione. Siamo al paradosso: gli imprenditori hanno aspettative da ora a fine anno meno negative di prima rispetto a ordini, export e produzione, ma poi quando devono prevedere il proprio futuro immaginano un ulteriore calo dell’utilizzo degli impianti precipitato al 55% – … Leggi tutto

La Spoon River delle aziende piemontesi

Stefano Parola su Repubblica.it

Ecco l´elenco dei “caduti”, le aziende che non ce l´hanno fatta a superare la crisi. C´è chi era debole e ha ricevuto il colpo di grazia dal momento congiunturale deleterio. C´è chi forse, crisi o non crisi, sarebbe fallito lo stesso. Dietro a ciascun nome ci sono un imprenditore che ha fallito e un gruppo di dipendenti che è in cassa integrazione o in mobilità. Solo una mappa, creata con i dati di Camera di commercio, Cgil e Cisl.

Perché, come spiega la segretaria della Cisl Piemonte Giovanna Ventura, «la chiusura coinvolge in modo particolare la miriade di piccole e medie aziende, soprattutto metalmeccaniche, tessili e orafe, che sfuggono anche al nostro monitoraggio. Purtroppo non siamo che all´inizio di un´escalation negativa sull´occupazione della regione».

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