Il mistero dei ripetitori scomparsi

La situazione del digitale terrestre piemontese è sempre più intricata

Ripetitori apparentemente sconosciuti

Nessuno sa dirci se e quando il problema sarà risolto. Quanto poi a quei ripetitori che il presidente del consorzio Dgtvi definisce «sconosciuti», mi chiedo: come mai nella quasi totalità dei casi invece sono conosciutissimi a Mediaset, in quanto sono stati adeguati? Faccio presente che molti installatori sono in possesso di cartine e di altro materiale fornito dalla Rai anni addietro, con tutte le localizzazioni di questi ripetitori: ubicazione, località servite e ogni altro dato utile per l’identificazione.

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Se ci fosse ancora Norberto Bobbio

Se ci fosse ancora Norberto Bobbio prenderebbe molti di quelli che estaticamente lo celebrano e gli direbbe quello che pensa di loro e delle loro azioni. Cultura è equilibrio intellettuale, riflessione critica, senso di discernimento, aborrimento di ogni semplificazione, di ogni manicheismo, di ogni parzialità.

L’e-learning del Poli

Andrea rossi su LaStampa.it

Questa è una seconda rivoluzione dopo quella di Gutenberg. È un fattore di democrazia: oggi le informazioni hanno raggiunto una diffusione capillare e le università non possono permettersi di restare indietro». Il rettore del Politecnico Francesco Profumo ci crede talmente tanto che negli ultimi mesi ha impresso una decisa svolta al modo di far lezione dentro il suo ateneo. Sette professori, quest’anno, insegneranno con una telecamera puntata addosso. E il giorno dopo gli studenti troveranno la lezione disponibile su Internet: la potranno vedere on-line, scaricare sul pc o visualizzare su iPod, iPhone e cellulare.

Una rivoluzione sperimentata l’anno scorso e diventata operativa poche settimane fa. Tre corsi si stanno già svolgendo secondo questa modalità. Il corso di Matematica per le matricole è stato un successo: avrebbero dovuto seguirlo in 600; l’hanno seguito in 1400 tra aula, web e telefono. Numeri che spingono Profumo ad accelerare. L’idea è che l’«e-learning» diventi uno degli elementi del nuovo modello formativo del «Poli». L’obiettivo è che – entro un paio d’anni – funzioni per tutti i corsi. «È cambiata la tipologia dei nostri studenti», dice Profumo. Generazione Internet: «Dobbiamo avvicinarci alle loro esigenze, essere dotati di modalità diverse con cui erogare formazione».

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Io mi ricordo

Via Torino Valley blog

Nel giugno del 2008 quattro giovani torinesi – Lorenzo Fenoglio, Franco Nicola, Luca Novarino e Valentina Vaio – creano una «banca della memoria» per raccogliere, sotto forma di interviste video pubblicate su YouTube, i racconti degli anziani, prima in Piemonte e poi in tutta Italia. L’obiettivo è impedire che vadano persi per sempre i ricordi di chi il secolo scorso lo ha vissuto in prima persona. L’iniziativa ha, in breve tempo, un successo tale da ispirarne di analoghe in altre paesi europei. In Italia ne parlano Walter Veltroni su Repubblica e i telegiornali nazionali, e la notizia rimbalza anche sulle pagine del tedesco Der Spiegel.
Oggi la Banca della memoria ha un proprio sito, che vanta più di un milione di visitatori e raccoglie oltre 420 mila interviste da tutto il mondo, per un totale di 31.239 persone intervistate.

Al materiale raccolto negli anni dalla Banca della memoria è dedicato il Dvd Io mi ricordo. Novanta minuti di interviste per raccontare il Novecento attraverso le memorie di persone comuni che lo hanno vissuto quasi interamente, testimoni dei grandi eventi della storia come della vita quotidiana. Tra loro, un personaggio d’eccezione, lo scrittore Andrea Camilleri, che alla Banca della memoria ha regalato una lunga intervista.

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No segnale no canone

Ora il passaggio al digital terrestre diventa un problema politico In Piemonte non si vede bene il digitale terrestre? «No segnale no canone». E’ quanto sostiene Roberto Rao, capogruppo Udc in Commissione di vigilanza Rai, all’indomani dell’intervista concessa a La Stampa da Andrea Ambrogetti, presidente del consorzio Dgtvi. Giudicando «deboli o false» alcune dichiarazioni di … Leggi tutto

Come passare al digitale terrestre senza stress

digitale-terrestre-chiaroAdiconsum propone i suoi suggerimenti per il passaggio al digitale terrestre.

Il passaggio dall’analogico al digitale è per natura problematico
Passare dalla tv analogica a quella digitale è tecnologicamente complesso. Centinaia sono i tecnici impegnati a far sì che i canali televisivi siano visibili da tutti. Forse non tutti sanno che il passaggio al digitale è una scelta europea che garantirà uno sviluppo della televisione a vantaggio della qualità della visione e della quantità di canali, mettendo finalmente ordine nella giungla delle frequenze e garantendo maggiore pluralismo.

Analizzare i propri apparati di ricezione
Prima di fare nuovi acquisti occorre verificare il proprio impianto di trasmissione televisiva. Se si ha già in casa un decoder (sat, terrestre o IPTV) durante lo switch over non occorre fare nulla. Se si ha un televisore privo di presa scart invece si potrebbero avere maggiori difficoltà. Forse sarebbe meglio acquistarne uno nuovo. Per legge i nuovi televisori in commercio hanno al loro interno un decoder digitale, al posto di quello esterno. Importante: per ogni televisore occorre un decoder! Ricordare inoltre che i videoregistratori non hanno il sintonizzatore analogico e quindi possono essere utilizzati solo parzialmente.

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Un giornalismo amico dei bambini

Il sito dell’ODG Piemonte pubblica le lettere di Emauela Banfo e di Sergio Miravalle sulla faccenda delle presunte dimissioni del presidente dell’ODG Piemontese. Da leggere la lettera di Emanuela Banfo. Soltanto nella certezza del diritto, nella sua oggettivita’, e’ possibile – a mio parere – garantire l’equita’ ed e’ nel quadro di esso che s’inseriscono … Leggi tutto

Olivetti: nonsolomacchine

Quando si parla di Olivetti, la prima cosa a cui si fa riferimento sono le macchine per scrivere e da calcolo con cui l’azienda si è imposta nel mercato italiano e internazionale, in un secolo di storia. Oltre ai gioielli meccanici ed elettronici che hanno saputo portare la produzione italiana ben oltre i confini nazionali, … Leggi tutto

Magma digitale terrestre

Il giorno più lungo è stato il giorno più caotico con infiniti disguidi

Qualcuno ieri mattina s’è trovato due «Rai Uno» o due «Rai Tre». Niente paura, si chiama “cerotto”, ideato per cautelarsi in caso di problemi. Durerà qualche giorno, poi uno dei due canali sparirà. E comunque, se vi siete trovati il “cerotto” siete fortunati. Vuol dire che vedete la tv. Voi due «Rai Tre», qualcuno nessuno. Buio totale, schermo grigio e niente tivù. O, peggio ancora, finestra sul mondo ristretta a un paio di canali di quart’ordine: «Vedo solo Rete Capri e Tele Varese», tuonava ieri sera alle otto la signora Marisa da piazza Bernini. «E lo stesso succede ai miei vicini di casa. Eppure abbiamo tutti effettuato la risintonizzazione».

Imboscate della tecnologia, nel giorno del passaggio finale al digitale terrestre per le province di Torino e Cuneo. Tre milioni di persone. Tecnicamente tutto è filato liscio. Bastava pigiare un pulsante. Alle sette tutti i vecchi ripetitori erano spenti e quelli nuovi – o riadattati – già attivi. Il segnale era pulito. Dal punto di vista pratico, invece, è stata una mezza catastrofe. Una Torino a macchia di leopardo, alloggi e interi condomini senza segnale; vallate e comuni di montagna senza televisione; centinaia di chiamate al numero verde del ministero, alla redazione de La Stampa e a quelle di tante tv private locali; una moltitudine in fila allo sportello della Rai di Torino per chiedere informazioni.

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Quelli che Noicom

Nasce su Facebook un gruppo per riunire attori e simpatizzanti dell’esperienza aziendale Noicom UPDATE: su Facebook esiste anche il gruppo Quelli della gloriosa Noicom