Mi sun turineis: alla ricerca dell’orgoglio della torinesità

Da tempo pensavo di scrivere un post intitolato Mi sun turineis cercando di descrivere le basi di un orgoglio torinese a partire da un titolo simile al famoso Ich bin ein Berliner. La mia passione per la mia città è nota e probabilmente deriva più da pulsioni emotive e emozionali piuttosto che razionali. Dimentichiamo il cuore e usiamo come interprete delle cose la ragione.

Torino, la sua provincia, il suo intorno economico, hanno avuto nell’inizio degli anni 2000 una delle più drammatiche crisi economico – esistenziali che una città e una comunità possano vivere. Si è toccato il fondo e si è vissuta la crisi per primi. Questa città ha avuto la fortuna, nonostante si pensasse il contrario, di dimostrare di avere molte anime, molte eccellenze, una capacità non comune di accogliere persone ed etnie, un mondo capace di rinnovarsi. Il ruolo dei politici, alcuni capaci, altri meno, è stato quello di saper coagulare questi aspetti, di difendere il difendibile e si essere ragionevolmente onesti materialmente e intellettualmente. Il ruolo delle Olimpiadi è stato quello della vetrina, più che quello del catalizzatore.

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In attesa di vedere il nuovo italia.it

Oggi dovrebbe uscire la nuova ed ennesima riedizione di italia.it UPDATE: Massimo Russo nota che il portalone tarda a sorgere dalla fase protetta da password. Chi ben comincia … A nominare “Italia.it” il mondo del turismo si ricorda un grande fallimento. L’idea era ottima, promuovere sulla rete le bellezze del paesaggio e della cultura dell’Italia. … Leggi tutto

Caritas in veritate: il papa comunista

La nuova enciclica del papa è ricca di passaggi pericolosamente comunisti

Dal punto di vista sociale, i sistemi di protezione e previdenza, già presenti ai tempi di Paolo VI in molti Paesi, faticano e potrebbero faticare ancor più in futuro a perseguire i loro obiettivi di vera giustizia sociale entro un quadro di forze profondamente mutato. Il mercato diventato globale ha stimolato anzitutto, da parte di Paesi ricchi, la ricerca di aree dove delocalizzare le produzioni di basso costo al fine di ridurre i prezzi di molti beni, accrescere il potere di acquisto e accelerare pertanto il tasso di sviluppo centrato su maggiori consumi per il proprio mercato interno. Conseguentemente, il mercato ha stimolato forme nuove di competizione tra Stati allo scopo di attirare centri produttivi di imprese straniere, mediante vari strumenti, tra cui un fisco favorevole e la deregolamentazione del mondo del lavoro. Questi processi hanno comportato la riduzione delle reti di sicurezza sociale in cambio della ricerca di maggiori vantaggi competitivi nel mercato globale, con grave pericolo per i diritti dei lavoratori, per i diritti fondamentali dell’uomo e per la solidarietà attuata nelle tradizionali forme dello Stato sociale.

poi

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Google OS

Ora Google lancia il suo progetto di sistema operativo So today, we’re announcing a new project that’s a natural extension of Google Chrome — the Google Chrome Operating System. It’s our attempt to re-think what operating systems should be. Google Chrome OS is an open source, lightweight operating system that will initially be targeted at … Leggi tutto

Telecom e Topix insieme

Ammonta a 5 milioni di euro in due anni l’investimento complessivo di Telecom Italia per sostenere le migliori iniziative imprenditoriali nell’ambito del web 2.0. È il progetto Working Capital, presentato oggi al Politecnico di Torino per la terza tappa di incontri promossi da Telecom per riflettere sul futuro dell’innovazione tecnologica in Italia. Il progetto si … Leggi tutto

A due giorni dal Working Capital Camp di Torino

Fremono i preparativi per il Working Capital Camp di Torino di mercoledì 8 luglio. Le iscrizioni stanno crescendo ancora velocemente, si punta a superare i 150 iscritti. Per facilitare i lavori del barcamp è stata resa disponibile una seconda aula e sono state riaperte le iscrizioni per proporre contributi ed interventi per il barcamp.

Innovazione per modo di dire

Alberto Fattori racconta degli strani tipi di innovazione e propone una petizione

In Italia, dopo la parola Veline, ne esiste una seconda sulla bocca di tutti: Innovazione! Bene, mentre la prima non genera ricchezza se non per giornali di gossip connessi, la seconda rappresenterebbe l’opportunità del paese per cercare di crearsi un possibile futuro, al momento compromesso da decenni di scelte errate e miopi, dei diversi Governi e gruppi di potere (lobby) che si sono succeduti.

Siccome non è “mai troppo tardi” per fare la cosa giusta, come del resto stanno facendo tutti i paesi occidentali, alla disperata ricerca di “correggere” l’errato approccio che ha provocato la crisi mondiale in atto, nei mesi scorsi, anche l’Italia aveva dichiarato di voler “riscrivere” il proprio futuro, partendo proprio da una sistematica Innovazione.

Bene, con ansia si aspettava quindi il varo, del “Decreto Anticrisi”, sbandierato per “mari e monti” da Berlusconi, come il “salvavita” per il paese, la pietra miliare per costruirne il futuro. Leggendolo e rileggendolo sembra però più che un documento che delinea un futuro, qualcosa pensato per il suo passato, tanto che si potrebbe confondere come un atto redatto a fine anni ’60, in pieno boom economico, piuttosto che qualcosa pensato e scritto nel 2009 per gli anni a venire!

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Apple, Acer e Arrington

Via Techcrunch

Michael Arrington, founder of the influential tech blog TechCrunch, has been talking for a year about building a touch-screen tablet for Web surfing. Now, it appears that the CrunchPad is about to become a reality.

The San Francisco Business Times reported Friday that Mr. Arrington has incorporated a separate company called CrunchPad. Later on Friday, he told us he would hold an event at the end of July or the beginning of August to make a big announcement about the CrunchPad, and the tablet would be for sale “as soon as possible.”

Mr. Arrington is a former corporate lawyer who became a blogger — not exactly the résumé of a hardware developer. “I just wanted this, and no one will build it,” he said.

The purpose of the CrunchPad will be very simple: surfing the Web. Turn it on and up comes a browser. It is nothing more than “an Internet consumption device,” for reading, checking e-mail or watching video, Mr. Arrington said. It will not have a hard drive or keyboard, though users can plug it in to a keyboard if they wish. It will cost less than $300, he said.

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