Via i 10 mila euro del premio e via il titolo di fotografo naturalista dell’anno, perché il lupo tutto era fuorché “wild”, cioè selvaggio. José Luis Rodriguez aveva vinto uno dei premi più ambiti per i fotografi di animali, il Wildlife Photographer of the Year Award, attribuito dal Museo di Storia Naturale britannico su una selezione tra partecipanti di oltre 94 nazioni e 43mila scatti.
L’immagine del lupo con gli occhi iniettati di sangue, mentre saltava uno steccato di legno per andare a fare razzie, era sembrata la migliore rappresentazione della vicinanza tra uomo e animale, tra il mondo selvaggio del bosco e la vita antropizzata della campagna. Falso. Non era un fotomontaggio, come in molti avevano subito sospettato, ma non era neanche uno scatto vero. I giudici hanno infatti accertato che Rodriguez non era riuscito nell’impresa di cogliere una specie raramente immortalata per la sua ritrosia, ma aveva invece utilizzato un lupo siberiano addomesticato. Insomma, come fotografare un cagnolino da circo o poco più.
Lezione di network dalle muffe
Via Galileo