Venerdì 12 settembre l’incontro delle Testate OnLine Toscane al Museo Piaggio di Pontedera

Venerdì 12 settembre l’incontro  delle Testate OnLine Toscane al Museo Piaggio di Pontedera a partire dalle ore 9:00 con redattori, direttori ed editori dei giornali locali del web. Dopo il saluto del Sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, la mattinata si aprirà alla presenza degli Assessori regionali Sara Nocentini (Cultura e Turismo) e Vittorio Bugli (Sistemi informativi e sviluppo della società dell’informazione) che illustreranno in anteprima i bandi della Regione Toscana per l’editoria. L’incontro proseguirà con un dibattito che offrirà a tutti i partecipanti l’opportunità di raccontare la propria esperienza, condividere i problemi, avanzare proposte. Hanno confermato la propria presenza Michele Taddei, Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, Paolo Ciampi, Presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Saverio Zeni, coordinatore regionale dell’ANSO.

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Il generatore automatico di messaggi di Matteo Renzi: il più grande impegno è tornare ad avere visioni su gli intrecci granularmente

matteo-renziGli interventi di Matteo Renzi sono dei veri e inutili insiemi di belle parole messi in sequesnza spesso casuale che dovrebbero mandare messaggi politici positivi che spesso si tramutano nel nulla. Per dimostrarne la vacuità ecco il generatore automatico di messaggi di Matteo Renzi. Scrivono gli autori: l’algoritmo è concepito per produrre annunci totalmente casuali sempre inediti, riducendo al minimo il rischio di ripetitività, aspetto deleterio nella politica basata sugli annunci. Il dispositivo NON garantisce la bontà dei contenuti dell’annuncio e soprattutto la fattibilità di quanto annunciato. Ecco i primi quattro annunci generati:

noi stiamo proponendo un’inversione per scalare i modelli di condivisione in modo che dia valore aggiunto
il più grande impegno è coltivare i mercati di nicchia di prossima generazione
noi stiamo proponendo un’inversione per riabbracciare l’europa in modo collaborativo
il traguardo già riaggiunto è stato quello di semplificare la metafora comunicativa con ottimismo

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La nuova follia delle pesanti sanzioni contro l’esercizio abusivo della professione giornalistica

Con i problemi seri che ha il mondo dell’informazione, di vergognosi personali che operano vergognosamente, di un terremto in corso per la transizione mai metabolizzata fra passato e futuro ecco questi sono i problemi che si pongono i parlamentari sull’informazione in Italia …

Dal sito dell’ODG nazionale

Importante novità dal Parlamento: per chi esercita abusivamente la professione di giornalista é in arrivo una condanna penale più “pesante”, carcere compreso. Stanno infatti per scomparire le attuali blande sanzioni per i redattori e collaboratori abusivi non iscritti all’Albo. Oggi infatti l’articolo 348 del Codice penale prevede che “chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a 6 mesi o con la multa da 103 a 516 euro”. Ciò significa che ce la si può cavare facilmente con una multa abbastanza ridotta senza mai rischiare praticamente il carcere, in quanto la reclusione é alternativa alla sanzione pecuniaria.

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L’informazione in Italia, l’accordo truffa della Bisanzio che va a morire e le compiacenze di Renzi il padrone di tutto

Il riassunto di sfruttamenti, asservimenti e schiavismi politici

Per capire come siamo arrivati al “nuovo contratto” spacca-ossa dei giornalisti – dai dipendenti ai precari, dai finti lavoratori autonomi ai disoccupati, dai freelance ai prepensionati – bisogna ricostruire le varie tappe, con l’aiuto di alcuni dietro le quinte, molte confessioni dei protagonisti e qualche indiscrezione accertata dall’incrocio con le varie fonti.

Innanzitutto, lo sbandierato “nuovo contratto” del lavoro giornalistico è un vero e proprio contratto? Sì e no. A leggere bene i documenti firmati dal segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi, dalla Giunta esecutiva del sindacato spaccata come non mai, dalla Fieg, con la supervisione di Palazzo Chigi e la trepida attesa del presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese – il quale altrimenti rischierebbe di vedersi saltare a breve i conti dell’Istituto di previdenza tra le mani – ricorre continuamente la dicitura “accordo sul rinnovo contrattuale”. Cosa vuol dire? Una cosa molto semplice. Nella sostanza – cosa di cui sono consapevoli tutti gli attori in causa, meno che i diretti interessati ossia i giornalisti stessi – quello firmato nei giorni scorsi è un accordo-ponte valido fino al 2016, quando si dovrà veramente scrivere il nuovo contratto e per il quale gli editori si stanno già preparando a dare la spallata finale alla categoria: niente integrativi, azzeramento delle indennità delle domeniche lavorate, dei notturni, e così via. In sostanza, resta il vecchio contratto con l’inserimento delle parti normative nuove (250 euro al mese agli autonomi, stipendi depotenziati per i precari, eliminazione della fissa) più la parte economica: 60 euro lordi al mese per gli art.1, ancora però da definire.

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