La situazione della riforma dell’Ordine dei Giornalisti non si chiarisce

Via GiornaleIlRferendum E’ realtà, quindi, lo schema per il decreto legge sulla riforma delle professioni, che sarà emanato a breve dal Governo. Nessuno spostamento in avanti della scadenza del 13 agosto, come ipotizzato inizialmente: le nuove norme saranno effettive a partire da quella data. C’è solo un “piccolo” particolare: lo schema del ddl non tratta … Leggi tutto

I primi passi di Pubblico

dal blog di Pubblico Questo giornale è nato – anche – la mattina in cui l’operaio Petrillo, di Irisbus, ci ha chiamato da Valle Ufita, dove la sua fabbrica sta per essere smantellata, dicendo: “Lo sapete, siamo in cassa integrazione, non abbiamo molti soldi… Ma troveremo il modo di fare degli abbonamenti per sostenervi”. Questo … Leggi tutto

La colpevolissima assenza di dati sugli esodati

Via Lavoce.info La legge assegna all’Inps il compito di fornire statistiche sulla copertura delle sue prestazioni assicurative. Da dieci anni Mastrapasqua ha anche firmato una convenzione con le maggiori università italiane per l’accesso ai dati dell’istituto, cosa che permetterebbe di ridurre quegli errori nel monitoraggio dei flussi verso il pensionamento che hanno dato luogo al … Leggi tutto

Ecco i nominati nominabili della RAI

Prima Comunicazione lancia questa notizia Si delinea il nuovo consiglio di amministrazione della Rai.  Arrivato l’avallo del Pd di Bersani alle  candidature di Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi, segnalate  dalle associazioni ‘Libera’, ‘Liberta’ e giustizia’ e ‘Se non ora, quando’, è certa la riconferma di Rodolfo De Laurentiis, consigliere uscente da parte dell¹Udc.  Dopo gli … Leggi tutto

Caro Mario Monti perchè vuoi fare in modo che l’Italia abbia giornalisti senza neanche la laurea ?

Lettera aperta di Franco Abruzzo al primo ministro Mario Monti: “Gentile Presidente, la nostra Ue vuole che i professionisti abbiano almeno una laurea triennale alle spalle.  Perché il suo Governo, con il dpr  “Severino”, afferma che i giornalisti  professionisti italiani possono essere  tali anche con la quinta elementare? Il suo Governo umilia i giornalisti e … Leggi tutto

Al via il dpr per la riforma degli Ordini

Via Sole24Ore Ha fatto tesoro della normativa comunitaria la definizione di professione regolamentata da cui cui prende le mosse il Dpr che potrebbe mettere la parola fine alla lunghissima querelle sulla riforma degli Ordini. Il punto fermo del Dpr, approvato in prima lettura dal Consiglio dei ministri, è il seguente: «per professione regolamentata si intende … Leggi tutto

La fine dei quotidiani cartacei è sempre più vicina e se la meritano tutta

Questa notizia la troverete difficilmente su certi quotidiani che danno le belle notizie che li riguardano, ma si dimenticano quelle non positive. E il problema per molti di essi non è il supporto distributivo, ma l’approccio alla notizia e al lettore. Ovvero la loro fine sarà definitiva anche perchè il loro piano dei costi non sta più in piedi (via WallstreetItalia)

Il crollo di diffusione e vendita dei quotidiani italiani si accentua, le cifre toccano i minimi assoluti di molti anni. A giudicare dai dati comunicati dall’Accertamento Diffusione Stampa, a leggere i giornali ogni giorno e’ rimasto una sparuta minoranza di cittadini che si ostina a rivolgersi alla carta stampata invece che al web, per avere le informazioni di cui ha bisogno.

E’ sufficiente evidenziare che sono soltanto sei (6) i quotidiani che superano il tetto delle 100.000 copie effettivamente vendute ogni giorno al netto delle rese, una classifica che pone l’Italia al livello di un paese del quarto mondo. Sempre meno “poteri forti”, quindi. Inoltre, senza contributi pubblici i giornali sarebbero quasi tutti morti. Ecco la tabella (nel link sopra la lista e i dati completi):

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Questa settimana il Governo tratta il problema della riforma degli ordini professionali

Via Editoria.tv Mancano ormai poco più di due mesi alla scadenza, fissata per il prossimo 13 agosto, per l’emanazione del decreto del Presidente della Repubblica con le linee guida per la riforma degli Ordini professionali. Secondo indiscrezioni, il ministero della Giustizia intende portare all’attenzione del Consiglio dei Ministri della prossima settimana un dpr che demanderà … Leggi tutto

La vergogna delle nomine Agcom e l’insipienza digitale dei politici italiani

Massimo Mantellini analizza la pagliacciata politica delle nomine Agcom e non solo

3) Che il PDL sia allergico ad ogni decenza in fatto di nomine e nominati è storia nota, se vogliamo dedurne qualcosa di attuale possiamo dire che la nomina di Martusciello e quella di Preto (i due nuovi membri Agcom in quota PDL) non ha fatto eccezione ad uno schema secondo il quale la fedeltà sopravanza di gran lunga ogni richiesta competenza. Ma qualsiasi sottolineatura al riguardo rischia di scatenare un ping-pong imbarazzante: per dirne una, il nuovo Presidente dell’Autorità per la privacy è un dermatologo del PD. Manca solo che faccia irruzione Beppe Grillo urlando “sono tutti uguali” e il cerchio si chiude.

4) Che il PD sia un partito perduto è invece uno dei piccoli colpi di scena di questo giro di nomine: il fatto è che dimostra fragorosamente di esserlo in uno dei pochi campi davvero rilevanti per la crescita del paese. Lasciamo perdere Maurizio Decina che è persona degna e competente, ma tutto il resto del teatrino andato in onda nei giorni scorsi, con ogni piccolo capetto che combatteva la fiera battaglia per sponsorizzare il proprio candidato incompetente (fino alle fantozziane “primarie interne per Agcom” ) e con il successivo mercato delle vacche con Casini (acrobaticamente trasversale fra poltrone di Autorità differenti) ha chiarito definitivamente quello che molti sospettavano: inutile annunciare fieramente molto ipotetici passi indietro in Rai e altre questioni simili, Bersani, D’Alema e compagnia ragionano oggi esattamente come dieci anni fa, sono un altro specchio della decadenza del paese mentre se ne proclamano i salvatori.

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I corvi dell’Ordine dei Giornalisti e i soliti ignoti a casa del presidente Iacopino

Il sempre informatissimo Franco Abruzzo segnala diverse sventure dei vertici dell’Ordine nazionale dei Giornalisti

Pubblichiamo la lettera che oggi il segretario dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Giancarlo Ghirra, ha trasmesso via internet ai 150 consiglieri nazionali. Il messaggio apre di fatto una crisi all’interno del massimo ente esponenziale della categoria proprio quando il Ministero della Giustizia sta ultimando la stesura del regolamento quadro che porterà al varo dei Dpr per le 28 professioni regolamentate. Ed ecco il testo del messaggio:

“Cari consiglieri, vi scrivo in uno stato di profonda tensione emotiva, reduce da una riunione con un piccolo gruppo di colleghe e colleghi  romani che ha provocato in me seri turbamenti.
Affetto sin dalla più giovane età di una sindrome da primo della classe, non tollero maestrini e maestrine che, privi di titoli adeguati, vanno in giro a dar lezioni di giornalismo, diritto, politica, e persino etica.
Mi ritengo assolutamente inadeguato al ruolo di segretario, vissuto per di più in una situazione di caos, con un presidente con il quale non ho in comune alcuna visione del mondo, e sono pronto – come ho già fatto e farò fin che campo – ad ammettere errori e cambiare posizione. Diciamo che ho un atteggiamento socratico, così maestrini e maestrine capirannno.

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