Fai lo scoop e poi nascondilo: le nuove frontiere del contro giornalismo

Via Linkiesta Il quotidiano diretto da Mario Calabresi ha fatto lo scoop, ma ha voluto ridimensionarlo. Niente prima pagina, niente titoloni. Nascosto e relegato tra le pagine economiche. Sono ben pochi infatti, anzi praticamente nessuno, i quotidiani che hanno rilanciato la notizia. Secondo “La Stampa”, la procura di Biella ha contestato al Ministro dello Sviluppo … Leggi tutto

Italia – Spagna: comunque sia sarà un successo

Il presidente Napolitano ha invitato a Palazzo Chigi in ogni caso gli azzuri del calcio per domani

Il Presidente Napolitano ha invitato la Nazionale di calcio lunedì al Quirinale: “Caro Prandelli, desidero ringraziarla – ha scritto il Capo dello Stato, sabato 30 giugno alla vigilia della finale degli Europei, al Commissario Tecnico – per le così calorose parole augurali che mi ha rivolto – anche a nome dell’intera Nazionale – in occasione del mio compleanno e all’indomani della splendida vittoria di Varsavia.

Quello che ho trovato molto bello in tutte le vostre prestazioni agli Europei e’ stato l’affiatamento tra “vecchi e nuovi”, lo spirito di squadra, la comune determinazione e generosità. Impossibile fare graduatorie: non c’è stato nessuno che non abbia condiviso l’impegno e lo sforzo, che non abbia dato il meglio di se. E aver creato quel clima, aver saldato quella compagine e’ stato suo merito.

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Il primo giorno del programma di Dig.it a Firenze il 4 e 5 luglio 2012

Mercoledì 4 luglio al mattino

h. 9.30-11-30:  Introduzione generale

Nuove professionalità, cittadinanza, proprietà, responsabilità

Ne parlano:
Giovanni Boccia Artieri, Luca Conti, Carlo Felice Dalla Pasqua,  Luca De Biase, Giusella Finocchiaro, Giuseppe Granieri,  Massimo Mantellini, Roberto Natale, Marco Pratellesi, Guido Scorza, Carlo Sorrentino, Mario Tedeschini Lalli.

h. 11.30-13-30:   Open journalism e partecipazione: le nuove frontiere del giornalismo digitale nel contesto italiano

Coordina Antonio Rossano. Con: Angelo Cimarosti, Yara Nardi , Roberto Natale , Cristiana Raffa , Pierluca Santoro , Guido Scorza.

Mercoledì 4 luglio al pomeriggio

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Un questionario per misurare quando sono digitali i giornalisti italiani

Il primo tentativo di misurare l’indole digitale dei giornalisti italiani Che grado di confidenza con le tecnologie digitali  hanno i giornalisti italiani? Fino a che punto utilizzano internet come fonte di notizie? E quanto usano strumenti digitali, come Skype, gli aggregatori, i canali di newsfeed nel loro lavoro? Hanno una presenza personale sulla Rete, attraverso … Leggi tutto

Il pasticcio gravissimo e incredibile della riforma dell’Ordine dei Giornalisti

Questa generazione di presunti giornalisti che hanno gestito l’Ordine deve levarsi di mezzo o autosciogliere l’Ordine dei Giornalisti
Via Stefano Tesi

Da non credere a Roma: dopo mesi di inerzia e col fiato del 12 agosto sul collo, l’Ordine nomina una commissione di saggi per fare entro il 9 luglio la proposta che, in sei mesi, il Consiglio Nazionale non è riuscito a plasmare. Ma il bello è che solo quattro membri su undici sono giornalisti professionisti. Nasce “l’ordine dei pubblicisti”?

A volte è bello, anzi bellissimo, e al tempo stesso tragico, scoprire di non essere soli a dire e pensare le stesse cose. A sostenere ad esempio che il giornalistificio ha trasformato l’ordine in un leviatano, dove una malintesa e patologica forza dei numeri rovescia la logica delle rappresentanze e dei “pesi” professionali, dando così nelle mani dei dilettanti le leve per decidere del destino dei professionisti. E a sostenere che il sostanziale, imbarazzato e imbarazzante immobilismo registrato nell’ultimo semestre dall’odg sulla riforma, come in una guerra di trincea tra blocchi e controblocchi di interesse, ma con scadenze improrogabili ormai alle porte, si sia trasformato in una pantomima forse limpida per chi ha il seggio a Roma, ma incomprensibile per tutti gli altri. Me compreso. Uno scenario non solo ridicolo (nonchè sintomatico dell’estrema debolezza della categoria), ma catastrofico.

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Il Tg1 dei pannoloni viene assolto dall’Ordine dei Giornalisti

Una vergogna per l’Italia e per l’Ordine dei Giornalisti: vogliamo nomi e cognomi dei consiglieri nazionali che hanno votato per l’assoluzione di Franco Di Mare, conduttore di Uno Mattina

Via Giornalettismo

La storia della pubblicità della Fater Spa e di Franco Di Mare, conduttore di Uno Mattina che la lanciava come se fosse un servizio del Tg1, finisce con un’assoluzione. La storia la racconta oggi “Il Fatto”, che l’aveva portata alla luce qualche tempo fa.

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Che cosa cambia nel concreto per i giornalisti iscritti all’Ordine

L’Ordine dei Giornalisti ha pubblicato delle indicazioni su cosa potrà cambiare o non cambiare con le riforme degli ordini professionali per i giornalisti

CHE COSA CAMBIA. Nell’immediato nulla. In prospettiva più o meno vicina, le funzioni disciplinari verranno tolte ai Consigli (regionali e nazionale) e affidati a collegi.

Quelli “territoriali” saranno composti da cinque persone, scelte tra i membri del “consiglio viciniore”, dal presidente dello stesso, seguendo una “gabbia di competenze” già utilizzata per i magistrati. Per intenderci il presidente del Consiglio dell’Odg dell’Umbria sceglierà tra gli altri 8 membri del suo Consiglio i cinque che diventeranno i “giudici”  degli iscritti all’Odg del Lazio. Non sono stati fissati criteri per la scelta, né è chiaro in quale sede avverranno i procedimenti. Cioè saranno ”i giudici” a spostarsi nella regione vicina o a doverlo fare saranno chiamati i colleghi sottoposti a procedimento disciplinare?

Il collegio nazionale sarà composto da 9 membri titolari e tre supplenti: tutti giornalisti. Così come è concepito lo schema di D.P.R. è impossibile per l’Odg formarlo perché le nostre elezioni per il consiglio nazionale avvengono su base regionale e non esistono, quindi, i primi degli esclusi. Il ministro sta cercando una soluzione, valutando anche una proposta dell’Odg, per consentire all’Ordine dei giornalisti di formare il collegio. La strada ipotizzata è di chiarire l’esclusione di questo sistema per quanti non hanno elezioni su base nazionali.

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