Mentre l’Italia rimpatria mogli di dissidenti del Kazakistan per fare regalini al boss locale, Amnesty International accusa il presidente del Kazakhistan, Nursultan Nazarbaev, di ingannare la comunità internazionale con promesse non mantenute di sradicare la tortura e indagare sull’uso della forza letale da parte della polizia. Il rapporto, intitolato ‘Vecchie abitudini: l’uso regolare della tortura e dei maltrattamenti in Kazakhistan’, denuncia come le forze di sicurezza agiscano con impunita’ e come la tortura nei centri di detenzione sia la norma.
Italia
Avevamo la luna: il miracolo sfiorato e le occasioni perdute
Un libro veramente multimediale e completo di Michele Mazza Il vero ’68 italiano? Un’anticipazione del 2013? Sono le ipotesi che avanza il libro di Michele Mezza a proposito degli anni tra il 1962 e il 1964. Un triennio in cui le prospettive di un cambiamento di ruolo e di status del paese potevano realmente mutare. … Leggi tutto
Gli eserciti di carta dell’informazione italiana
Un interessante libro contro la corrente mainstream dell’informazione italiana Lo stato di salute del giornalismo italiano è una delle questioni più dibattute degli ultimi anni. Lo scontro intorno alla figura di Silvio Berlusconi ha portato la discussione su quale debba essere il ruolo della stampa a un tale livello di animosità e litigiosità da rendere … Leggi tutto
Josefa Idem, la tedesca un po’ troppo italianizzata nello stile politico
Josefa Idem è stata una grandissima sportiva, ma ora dopo sta figura da vero PDL più che a PD è meglio che faccia altro … alla tedesca non all’italiana. Via Il Fatto Quotidiano
Tutto dipende dalle carte, che non ha ancora visto, ma che intendere leggere integralmente. Enrico Letta, ospite a In mezz’ora di Lucia Annunziata, annuncia che lunedì parlerà con la titolare delle Pari opportunità, finita nella bufera per presunti abusi edilizi e Ici aggirata. “Domani pomeriggio incontrerò la ministra Idem. Parleremo e poi insieme decideremo che fare”. Insomma, nonostante sabato la campionessa avesse annunciato in conferenza stampa che non intende dimettersi, la decisione finale spetta al presidente del Consiglio. Letta insiste sulla necessità di “essere garantisti e garantire opportunità e rispetto delle regole” come “elemento chiave del nostro governo”. Ma, precisa, “nessun doppio standard’’.
La legge truffa sul finanziamento pubblico ai partiti del governo Letta
Peter Gomez Via il Fatto Quotidiano
Puntuale come le tasse è arrivato il primo grande imbroglio del governo Letta. I finanziamenti pubblici ai partiti non saranno aboliti. A partire dal 2017, se mai il disegno di legge presentato dall’esecutivo sarà approvato, le forze politiche incasseranno il 2 per mille delle dichiarazioni dei redditi degli italiani. Ma attenzione: il contributo sarà solo apparentemente volontario. Con una trovata bizantina, presa pari pari dalle norme che regolano l’8 per mille alla chiesa, è infatti stato stabilito che chi non dichiarerà esplicitamente di voler destinare il suo 2 per mille all’erario finirà per foraggiare lo stesso le organizzazioni rappresentate in parlamento.
Sull’esatto ammontare della nuova rapina i pareri divergono. Secondo molti osservatori alla fine il giochetto potrebbe persino permettere ai partiti di incassare il doppio di oggi. Il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello assicura che ci sarà un tetto di 61 milioni di euro. La discussione è interessante, ma in ogni caso non coglie il punto.
Se ne salverà solo uno, al massimo due o tre. Verso la morte dei quotidiani generalisti
Questa notizia non l’avrete trovata sui quotidiani nazionali che con la solita oggettività pubblicano le notizie a loro positive, ma omettono del tutto quelle negative. Questa è quasi tombale per molti che non sopravviveranno neppure alla loro trasformazione nel digitale. Via ADG Informa
Il segno meno la fa da padrone negli ultimi dati Audipress. Il calo dei lettori dei principali quotidiani italiani è spesso a due cifre e solo pochissime testate registrano un incremento. Il totale dei lettori, nell’ultimo quadrimestre, passa da 22.502.000 dell’ultima rilevazione a quota 21.005.000, con una riduzione del 6,7%. Già a febbraio, nella passata indagine, i lettori erano calati del 5,1%. Non varia il podio con La Gazzetta dello Sport davanti a La Repubblica e Il Corriere della Sera. I dati emergono dall’indagine Audipress 2013/I sui lettori medi dei quotidiani, che sono la risultante delle rilevazioni dal 17 settembre al 16 dicembre per il terzo ciclo 2012 e dal 7 gennaio al 24 marzo per il primo ciclo 2013, basate su 28.884 interviste. La ‘rosea’ registra 3.743.000 lettori, scendendo abbondantemente sotto la soglia dei 4 milioni con un calo di ben 503.000 unità (-11,8%). Segno meno anche per La Repubblica che ora ha 2.835.000 lettori (-5,8%). I lettori de Il Corriere della Sera, sono invece 2.765.000 (-6,7%). Quarto posto per il Corriere dello Sport che perde meno del principale quotidiano sportivo italiano, attestandosi a 1.711.000 con un calo del 5,4%. Pesante flessione per La Stampa che scende a quota 1.383.000 con una riduzione del 17%.
Ilfattoquotidiano.it sceglie la strada del crowdfunding per fare il botto
Ci siamo. Dopo quasi tre anni di vita ilfattoquotidiano.it prova a spiccare il grande salto. Per questo, d’ora in poi, il nostro web giornale lo potrete fare anche voi. In redazione e con gli utenti ne abbiamo discusso a lungo. E abbiamo capito che, per tentare di competere subito alla pari con i giganti della Rete, abbiamo un’unica strada. Mantenere gratuito il sito, ma coinvolgere i navigatori nell’ideazione dei servizi e chiedere di partecipare, a chi può e lo vuole, al nostro progetto con un piccolo contributo economico: un abbonamento volontario da 3 euro e 99 centesimi al mese che abbiamo chiamato “utente sostenitore”.
I numeri, del resto, parlano chiaro. In meno di tre anni l’homepage de ilfattoquotidiano.it è diventata la terza homepage italiana dopo quelle delle corazzate di Repubblica.it e Corriere.it. Con molti meno soldi, con solo 10 giornalisti e con soluzioni tecnologiche che (per usare un eufemismo) lasciano ancora a desiderare, in marzo abbiamo tenuto una media di quasi 700mila browser unici giorno (oltre 9 milioni mese) e abbiamo sfiorato i 100 milioni di pagine viste (dati Nielsen Sitecensus).
E da domani tutti a Perugia per il Festival del Giornalismo
Cinque giorni tra keynote speech, incontri-dibattito, tavole rotonde, interviste, presentazioni di libri, workshop, proiezioni di documentari, concorsi, premiazioni e mostre, e come sempre protagonisti della manifestazione giornalisti da tutto il mondo. Dal 24 al 28 aprile ritorna a Perugia il Festival Internazionale del Giornalismo, un evento unico nel panorama internazionale, grazie al format: più di 200 eventi con oltre 400 speaker a ingresso libero e aperto a tutti. Ci saranno anche i giornalisti del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, Peter Gomez, Gianni Barbacetto, Andrea Scanzi, Fulvio Abbate, Eleonora Bianchini, Pino Corrias, Leo Sisti e Caterina Soffici. Presenti anche i blogger Andrea Aparo, Andrea Bertaglio, Giampaolo Colletti, Giovanna Cosenza, Claudio Messora, Vittorio Pasteris e Guido Scorza. Inoltre venerdì 26 aprile dalle 19.30 alle 21 ci sarà una puntata del FattoTV in diretta da Perugia sul giornalismo d’inchiesta e il rapporto media-potere con Lirio Abbate, Peter Gomez, Fiorenza Sarzanini e Marco Travaglio.
L’ordine della Toscana contro le decisioni a capocchia dell’ODG nazionale
L’Ordine dei Giornalisti della Toscana esprime il proprio disappunto per come negli ultimi mesi si è voluto accelerare da parte dell’esecutivo del Consiglio Nazionale su tematiche di fondamentale importanza quali la disciplina, la formazione, l’accesso al professionismo.
Siamo consapevoli di essere di fronte ad un passaggio storico fondamentale per la professione che sta vivendo una profonda crisi di cambiamento nel quale le certezze di un tempo vengono meno. Ma riteniamo non corretto procedere per accelerazioni improvvise e dettate forse da eccessiva fretta di tipo elettorale.
Non sembra opportuno, infatti, che a poche settimane dal rinnovo del Cnog e dei principali Consigli Regionali si approvino regolamenti e ordini del giorno che rischiano di minare le basi stesse della professione, se non precedute da un’ampia condivisione in un rapporto tra Ordine nazionale e Ordini regionali che è ancora tutto da costruire.
Cari Grillo, Casaleggio e M5S ora dovete fermarvi, ragionare e cambiare per lo meno tattica
Caro Beppe Grillo, caro Gian Roberto Casaleggio e cari simpatizzanti del Movimento 5 Stelle. Il vostro operato ha fatto tantissimo per ridare dignità a questo paese. Siete partiti da soli e nonostante foste presi per i fondelli avete avuto la testardaggine di lottare per cambiare le cose in questo paese di farisei e mezze persone. Avete preso le vostre responsabilità, avete lottato contro le partitocrazie e contro gli inciuci, avete insegnato a chi non ci credeva il potere delle idee e della Rete. Avete risvegliato dal torpore le persone che avevano voglia di spendersi per un’Italia migliore. Avete quasi vinto le elezioni ottenendo un risultato che non si era mai visto in questo paese.
Intorno al pensiero e ai principi del vostro Movimento si sono aggregati prima quelli che aderivano a questo per ragioni razionali, etiche, morali, civiche, poi, soprattutto in questo periodo quelli che ci hanno aderitito più di stomaco, che spinti dalla crisi vedevano nel M5S una risoluzione alla crisi morale, ma anche economica che sta continuando a distruggere posti di lavoro e ad affamare le famiglie.
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Il partito di Fabio Fazio promuove l’appello per il governo di alto profilo
I promotori dell’inutile appello “Facciamolo!” per realizzare “un governo di alto profilo” che realizzi il cambiamento sono un curioso gruppo eterogeneo: Michele Serra, Roberto Benigni, don Luigi Ciotti, Oscar Farinetti, don Andrea Gallo, Lorenzo Jovanotti, Carlo Petrini, Roberto Saviano, Salvatore Settis, Barbara Spinelli. Escludendo Luigi Ciotti e Andrea Gallo a cui va tutta la mia … Leggi tutto
Berlusconi bordello
Seconda pagina di giornale tedesco …