All About Apple 3.0 ovvero la discesa verso il mare arriva a Savona

Il 24 gennaio 2014 è una data importante nel mondo Apple: ricorre il 30° anniversario della nascita del Macintosh. Ma questa data è doppiamente significativa perché rappresenta una svolta decisiva nella storia dell’All About Apple, l’associazione ONLUS che dal 2002  raccoglie, custodisce, documenta e talvolta riporta in vita in vita quelli che oggi sono ormai 9.000 … Leggi tutto

Dell’intoccabilità dei giornalisti, della loro difesa a oltranza di colleghi inguardabili e della caduta dal piedistallo

Alessandro Gilioli ha scritto un articolo da far leggere a tutte le persone che credono nella civiltà e nella civiltà dell’informazione. Per correttezza ne cito solo i passi salienti,  La forza e il contenuto della rivoluzione che propone sarebbe normalità altrove, qui è ancora atipia.

Quando ho iniziato a fare questo mestiere, noi venivamo educati all’idea che i giornalisti giudicano ma tendenzialmente non devono essere giudicati. Era una sorta di immunità presunta, derivata dal postulato secondo il quale il giornalista raccontava fatti e/o esprimeva opinioni sempre in buona fede, senza cointeressenze personali, senz’altre ambizioni che non fossero quelle di fare il cronista o di contribuire al dibattito politico, culturale, economico etc.  Era una balla, naturalmente: i giornalisti – in buona parte – non sono mai stati così, almeno in Italia. Siamo sempre stati una categoria in cui alle non moltissime schiene diritte si mescolavano le penne a zerbino: per conformismo, convenienza, ambizione personale, fedeltà di partito, subalternità ai poteri, complicità, privilegi piccoli o grandi e altre ragioni ancora.

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L’informazione in Italia ha un sacco di problemi e occorre avere il coraggio di dirlo esplicitamente senza difese di casta di destra di sinistra o di altro

v-pr-vittorioBeppe Grillo ha inaugurato sul suo blog una rubrica che si chiama il giornalista del giorno in cui evidenzia un giornalista che ha criticato il M5S. La prima giornalista segnalata è stata  Maria Novella Oppo che è stata pesantemente coperta di insulti sul blog di Grillo  e in rete. Ovviamente nessuno può accettare gli insulti, ma il fatto che si sia parlato di schedatura e di fascismo a riguardo di Grillo mi sembra una forzatura radical chic. Il diritto di critica è dei giornalisti, degli uomini di spettacolo, dei politici e dei netturbini purchè esercitato secondo la legge in vigore.
Il mondo del giornalimo italiano dei parrucconi ha fatto quadrato intorno alla giornalista dell’Unità con parole forti. Peccato che non si siano parallelamente fatti grosse domande sulla qualità dell’informazione in questo paese colpendo spesso solo i Sallusti di destra e mai i Sallusti di sinistra, di centro o … secondo un relativismo qualitativo inquietante.
Anche di questo parleremo il 9 dicembre all’incontro su Informazione come bene comune: i problemi di Torino e del Piemonte, un incontro a Torino il 10 dicembre

L’editoriale firmato da Marco Travaglio in giorno 8 dcembre sul tema speficio esprime perfettamente il mio pensiero

L’abbiamo sempre scritto, e lo ribadiamo anche a Grillo come a tutti: nelle democrazie vere sono i giornalisti a dover criticare (quando lo meritano) i leader politici, e non viceversa. Anche quando i giornalisti meritano una critica – il che accade spesso, soprattutto in Italia – i leader politici dovrebbero astenersi dall’attaccarli pubblicamente.

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L’INPGI sempre più verso la voragine economica

homo-italicusUn annetto fa in un paio di incontri pubblici denunciai il fatto che con queste tendenze, che stanno solo peggiorando,  LìInpgi non staraà in piedi in 2-3 anni fui tacciato di essere un disfattista. Avevo solo letto i dati sui giornalisti italiani e avevo fatto 4 conti.  Scrive Franco Abruzzo

Ieri è sceso il gelo nella sede dell’Associazione della stampa romana, mentre parlava Andrea Camporese, presidente dell’Inpgi. Il presidente non ha nascosto nulla sull’andamento attuale della gestione principale dell’ente, un andamento che preoccupa. La crisi, di cui non si intravede la fine, morde in maniera dolorosa e si riflette sui numeri della Fondazione. E’ di pochi giorni  fa la notizia sul fatturato totale delle tv, che è sceso sotto i 10 miliardi: incide il crollo della pubblicità (-16% nel 2012).  Per quanto riguarda l’editoria, il mercato pubblicitario a settembre ha chiuso a -5,8% con un calo del 14,6% nei primi nove mesi dell’anno: il mezzo stampa continua ad assestarsi in terreno negativo con una riduzione del 21,5% per i quotidiani e del 24,3% per i periodici. Nel 2013 i quotidiani registrano, dice il Censis, un calo di lettori del 2% e così la diffusione si ferma sui 4,5 milioni di copie contro i 6,8 milioni de suo massimo fulgore (1995/1998).

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Adriano Olivetti – Zingaretti su Rai 1

Questa sera e domani sera su Rai 1 il racconto romanzato di Adriano Olivetti Via QP

olivetti-zingarettiLa miniserie Rai su Adriano Olivetti, inizialmente prevista per lunedì 21 e martedì 22 ottobre, andrà in onda su Rai Uno in prima serata il 28 e 29 ottobre. La fiction racconta la vita dell’uomo che costruì il primo computer al mondo (grazie anche all’intuizione e al lavoro del figlio Roberto), ma che non smise mai di sognare un futuro diverso per il suo Paese e un’industria al servizio  della comunità, fino alla sua inspiegabile morte, per infarto fulminante, su un treno per Losanna nel 1960, ad appena 59 anni. Insieme a Luca Zingaretti nel cast dell’opera ci sono  Massimo Poggio, Stefania Rocca, Francesca Cavallin, Serena Rossi e Domenico Diele. La regia è di Michele Soavi, la produzione di Luca Barbareschi.

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E’ morto Marco Zamperini: in memoria di un uomo straordinario

Era da tempo che non piangevo così come quando non riesci a farti una ragione della morte di una persona. Questa persona si chiama Marco Zamperini. Ricordare in questo momento Marco è molto difficile dato che vengono alla mente troppi ricordi di cose, parole, sorrisi, idee. Marco era u essere umano straordinario che non si … Leggi tutto

50 anni fa il Vajont: in ricordo dei morti, di Tina Merlin e un grazie a Marco Paolini

Quando ero piccolo mi si diceva “E’ stato un Vajont” quando succedeva qualcosa di catastrofico. Ero un bambini e non capivo. Poi documentandomi ho capito. A quei tempi una giornalista Tina Merlin dette più volte l’ allarme e dopo la tragedia seppe indicare nelle responsabilità degli uomini e non nella natura.  Dopo è arrivato Marco … Leggi tutto