Scherza con i fanti, ma lascia stare i papi

L’Ansa ricorda che Roberto Balducci, vaticanista del Tg3, autore del servizio di domenica scorsa sul Papa che conteneva la ormai celebre frase di chiusura sui ”quattro gatti” che hanno ancora la pazienza di ascoltarlo, e’ stato rimosso dal suo incarico. La decisione, dopo le polemiche seguite ieri al servizio, e’ stata presa dal direttore della … Leggi tutto

Grilli, statuti, paure, burosauri politici, liquefazioni

Da domenica ci si chiede a più voci perchè i leader del PD trovano ogni seria e meno seria scusa per fare in modo che Beppe Grillo non si candidi alle primarie. L’unica ragione seria sono certi adempimenti secondo lo statuto, che però i leder PD non citano mai. Il problema è decisamente un altro

Le cose sono a questo punto. Il Pd paga uno scotto altissimo e interminabile al divario plateale fra una buona intenzione e gli inciampi della pratica. Oltretutto, non si può ignorare come il lungo congresso promuova comportamenti di apparato incresciosamente contrari all’investimento originario sulle primarie, tesseramenti democristiani o napoletani: per non dire dei guai già consumati in una quantità di situazioni locali. E con le elezioni regionali che incombono. Del resto qualcosa incombe sempre. Incombe oggi, ieri, il rischio di rinviare l’azione politica a cielo aperto perché si è troppo concentrati a farsi la fototessera nella cabina con le tendine tirate. E incombe la liquefazione del Pd. Anche la sua rianimazione: purché si veda come stanno le cose.

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Perchè Beppe Grillo può dare una scossa al Pd

Via Irene Spagnuolo

Grillo è un personaggio discusso e discutibile per alcuni, indiscusso e indiscutibile per altri. Ed è questo, piaccia o dispiaccia, che conferma il suo carisma. Si è scatenata la bufera ai vertici del PD e tra i grillini, infatti. Chi liquida la faccenda come una boutade, chi alza scudi, chi esorta, chi si indigna: tutti in movimento, pro o contro, sconsolati, preoccupati, entusiasti, disgustati. Perché lui, Beppe Grillo, non è un topolino. Non è uno dei tanti papabili della vecchia logica. E’ un motore su di giri.

Urge una Sinistra, o un Centro Sinistra che dir si voglia, che esprima una possibile alternativa e non l’antiberlusconismo e basta. E quello che sconvolge è che un leader non sia nato spontaneamente in questi anni, dalla base. Insomma un leader per acclamazione popolare. Come se, appunto, la Sinistra avesse perso il contatto con il territorio e con la realtà. Come se fosse ripiegata su se stessa, alla disperata ricerca di perpetuarsi fuori dalle evoluzioni sociali, economiche, culturali con qualche sprovveduta alleanza e un mare di confusione e tensione. Non basta proclamarsi un Valore, occorre esserlo, nei fatti. E per questo servono concetti, programmi e parole che abbiano appeal concreto, tangibile. Il leader naturale sarebbe stato quello che rappresentava un percorso: dalla crisi alla rinascita.

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Beppe Grillo si candida alla segreteria PD

Beppe Grillo ha deciso di tentare la corsa alla segreteria del PD Il 25 ottobre ci saranno le primarie del PDmenoelle. Voterà ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. … Leggi tutto

L’ex direttore della Nazione sospeso per 12 mesi

In Toscana all’ODG hanno fatto un buon lavoro, forse qualche sanzione di più non faceva male per le vergogne realizzate da Carassi

“Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Toscana ha condannato, con decisione unanime, Franco (Francesco) Carrassi, ex direttore della Nazione, alla sanzione di 12 mesi di sospensione dall’esercizio della professione.

Il procedimento era stato aperto lo scorso 26 febbraio, dopo la pubblicazione sulla stampa di brani di intercettazioni telefoniche della Procura fiorentina che sta indagando sulla trasformazione urbanistica dell’area di Castello, di proprietà Fondiaria-Sai.

Gli italiani, Berlusconi e il conflitto di interessi

Umberto Eco sull’Espresso

Voglio dire: quando qualcuno deve intervenire a difesa della libertà di stampa vuole dire che la società, e con essa gran parte della stampa, è già malata. Nelle democrazie che definiremo ‘robuste’ non c’è bisogno di difendere la libertà di stampa, perché a nessuno viene in mente di limitarla.

Questa la prima ragione del mio scetticismo, da cui discende un corollario. Il problema italiano non è Silvio Berlusconi. La storia (vorrei dire da Catilina in avanti) è stata ricca di uomini avventurosi, non privi di carisma, con scarso senso dello Stato ma senso altissimo dei propri interessi, che hanno desiderato instaurare un potere personale, scavalcando parlamenti, magistrature e costituzioni, distribuendo favori ai propri cortigiani e (talora) alle proprie cortigiane, identificando il proprio piacere con l’interesse della comunità. È che non sempre questi uomini hanno conquistato il potere a cui aspiravano, perché la società non glielo ha permesso. Quando la società glielo ha permesso, perché prendersela con questi uomini e non con la società che li ha lasciati fare?

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Faccio cose, vedo gente, acquisto pagine

Un indicatore di come stiamo nel mondo dell’informazione in Italia è rapresentato dalla serializzazione dl fenomeno dell’acquisto di pagine sui quotidiano per far valere le proprie ragioni o per far sentire il proprio pensiero. Prima il raggrupparsi in rete di cittadini per comprare una pagina su Repubblica, poi Di Pietro che acquista una pagina dell’Herald … Leggi tutto

Sky supera Mediaset

Via repubblica.it Sky supera Mediaset ed è, dietro la Rai, il secondo operatore tv per ricavi. La tv di Stato lo scorso anno ha registrato “ricavi per 2.723 milioni di euro, Sky Italia 2.640 milioni e RTI 2.531 milioni di euro”. Lo rende noto il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò nella … Leggi tutto