Gli edicolanti custodi del bazaar

GPO su Lastampa.it

L’edicolante del 2010 vende anche (ancora) i giornali, e dei giornali smista pure i cosiddetti panini, cioè gli omaggi acclusi, cartacei e non, gratuiti e non. Non si tratta di un compito facile: tante le iniziative da tenere a mente, i desideri speciali dei clienti da assecondare, anche le ordinazioni da modulare, da programmare, quando ad esempio si deve prevedere quanti acquirenti ci saranno per il libro, quanti per il dvd, quanti vogliosi dei prodotti tutti della stessa collana editoriale che prevede una lunga serie di uscite, quanti attratti soltanto dalla prima proposta, di solito a prezzo assai basso, se non addirittura in regalo pieno. L’edicolante deve poi anche andare incontro al cliente che si è perso la prima uscita di quella serie, e fa capire che avere quel «pezzo» è vitale per la sua collezione, magari anche per la sua cultura. Irritandosi se lo stesso «pezzo» non arriva in fretta, e irritandosi ancora di più se il prezzo dell’arretrato è leggermente maggiorato rispetto a quello originario.

L’edicolante vende anche (ancora) i giornali, ma lo fa ormai come il grande calciatore quando palleggia sulla spiaggia con il pallone grosso e leggero dei bambini. Troppo facile, se lo ha fra i piedi. Può persino accadere che il cliente, sapendo a quale mole di tremendo lavoro extra l’edicolante è ormai sottoposto, lo aiuti prelevando da solo i giornali, quotidiani o periodici che siano, e persino autofacendosi il conto. Ci sono clienti, sapienti e teneri ad un tempo, i quali aiutano addirittura l’edicolante a districarsi nella massa enorme di pubblicazioni speciali, di supplementi e inserti straordinari che gli piombano in edicola per una qualche occasione speciale, come ad esempio è accaduto con la recente coppa del mondo di calcio.

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In appello sette anni a Dell’Utri

Via Corriere.it

Dopo sei giorni di camera di consiglio, i giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo hanno condannato Marcello Dell’Utri a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Ridotta dunque la condanna a nove anni emessa in primo grado, nel dicembre del 2004. Il pg Nino Gatto, a conclusione della sua requisitoria, aveva chiesto per Dell’Utri una condanna a undici anni di reclusione. Al momento della lettura della sentenza il senatore del Pdl non era presente in aula a Palermo: Dell’Utri è infatti rimasto a Milano.

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