Chiudono Ville & Giardini e Casa Viva

Sono cresciuto leggendo in casa Ville & Giardini e Casa Viva, hanno accompagnato la vita dei miei genitori e indirettamente la mia. La crisi li chiude. Riguarderò i vecchi numeri che ho tenuto ancora in casa … La carta ha degli aspetti positivi … Fine delle pubblicazioni per i mensili Panorama Travel, Casa Viva, Ville … Leggi tutto

Raccontate su Facebook il vostro mondo trasmendializzato di comunicare fra tv, radio e social

Parte in questi giorni una partnership fra Tim e Pick1  per conoscere meglio i consumi trasversali dei media. È un’idea interessante. Oramai molte volte noi piccoli e grandi nerd ci piazziamo davanti alla televisione armati di cose smart, dai telefoni ai tablet, per commentare, in massa, il programma televisivo sui social media o per informarci sulle partire di calcio online e poi ritrasmettere risultati ed emozioni agli amici. In effetti, a volte, c’è la sensazione che non se ne capisca più niente ma la Rete si arricchisce di giorno in giorno di nuove contaminazioni. Però la tentazione di continuare a contaminarsi con i social, qualsiasi cosa facciamo, è molto forte.

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La non politica nella non televisione

Massimo Mantellini descrive in maniera mirabile il testa a testa mediatico politicamente inutile fra Berlusconi e Santoro

La gran parte dello spettacolo è stata legato all’attesa: due palloni molto gonfiati gongolavano uno di fronte all’altro, fieri di se stessi ed incuranti del resto intorno. Di qua dallo schermo tutti noi aspettavamo che uno dei due estraesse lo spillone per sgonfiare l’altro. È finita dopo un paio d’ore senza spargimenti d’aria. Entrambi hanno capito che lo schermo televisivo era abbastanza grande per contenerli entrambi.

Le conseguenze? Beh, Berlusconi ha vinto uno scontro nel quale a ben vedere era l’unico concorrente. Santoro mette ugualmente in cascina un credito di presunta autorevolezza (oltre il 30% di share) che saprà far valere in futuro. Del resto le cose da quelle parti vanno così da sempre, il tema dell’interesse pubblico è semplicemente il plot narrativo di Santoro da anni, è un simbolo, una specie di marchio di fabbrica: l’inettitudine giornalistica che ha illuminato un Silvio Berlusconi guascone e tronfio dalle balle che raccontava, è un particolare, un corollario, ha lo stesso valore dei servizi di Ruotolo davanti ad una fabbrica chiusa dal padrone. Il tempo della diretta, si spengono le luci e tutti a casa propria.

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La rivoluzione dei vecchi newspaper ovvero News(paper) Revolution

In libreria da Lupetti Il giornale è ancora lo strumento che accompagna il cittadino e gli permette di (ri)costruire la propria agenda quotidiana, il mezzo che interpreta i fatti di cronaca e gli eventi salienti che accadono nel mondo. Il declino delle vendite registrato negli ultimi anni è, probabilmente, dovuto al fatto che, nel suo … Leggi tutto

Il conflitto di interessi digitale fra Monti e Bersani

Simonetta Zandiri pubblica su Facebook delle informazioni utili su Agenda Monti e il mondo PD Abbiamo fatto le pulci al PDF dell’Agenda Monti, scoprendo che era stato realizzato da Ichino (PD), abbiamo verificato che il dominio usato da Ingroia per il lancio della nuova lista (www.iocisto.com) è stato registrato da Gianfranco Mascia per IDV, potevamo … Leggi tutto

Pubblico ci lascia dal 31 dicembre 2012

Dal sito di Pubblico Oggi, domenica 30 dicembre alle 16,30 presso Pubblico, Lungotevere dei Mellini 10, conferenza stampa sulla vicenda del nostro quotidiano, che ad appena tre mesi dalla sua prima uscita non sarà più nelle edicole. Quello del 31 dicembre sarà l’ultimo numero. Dal primo gennaio Pubblico, in edicola dal 18 settembre, sospende le … Leggi tutto

L’insostenibile stupidità dell’automobilista milanese e italiano in generale rispetto alle piste ciclabili

Vi ammazziamo tutti” è la risposta che un gruppo di automobilisti ha dato davanti alla richiesta di liberare la pista ciclabile di Vittor Pisani, troppo spesso considerata come un comodo parcheggio per raggiungere i locali con pochi passi. Il culo di molti motorizzati pesa e dal sedile della macchina alla poltrona del bar per molti è inconcepibile che possano passare più di venti metri. E’ giovedì sera sono le 23.00 la Critical Mass, biciclettata collettiva che ogni settimana raccoglie i ciclisti milanesi passa in Vittor Pisani. Il grande viale che porta alla stazione centrale è completamente occupato. Le auto sono parcheggiate sulla pista ciclabile e su una delle due corsie in direzione di Piazza Duca D’Aosta. Partono le telefonate alla Polizia Municipale: “c’è una pattuglia in zona stiamo arrivando”. Dal locale escono i clienti e un signore sulla quarantina che si qualifica come il gestore dei locali. Volano insulti alla volta dei ciclisti : “levatevi dai coglioni”.

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