Macchine da soldi

Via Lastampa.it

Il silenzio davanti al magistrato. La mancanza di elementi difensivi da valutare. Il ritorno al lavoro in un posto di responsabilità in Regione, con la possibilità di inquinare prove e commettere altri reati. E una «gita» notturna nell’alloggio collegato alle attività sotto inchiesta e appena perquisito dalla Finanza. Per questo è finito in carcere Angelo Soria, dirigente regionale piemontese fratello di Giuliano, patron del Premio Grinzane Cavour. Il mandato di custodia cautelare firmato dal gip Silvia Salvadori si riferisce a nove «determinazioni dirigenziali» firmate da Angelo a vantaggio dell’Associazione Civiltà Territori Letterari (Actl) e due finite a riempire le casse dell’Associazione Studi Iberici (Asi). In tutto, 400 mila euro. Pagati dalla Regione tra gennaio 2006 e ottobre 2008. Le associazioni avevano due presidenti (Luigi Morelli per l’Actl e Giuseppe Bellini per l’Asi), che hanno solo visto passare quei soldi. Il beneficiario era Giuliano Soria. D’accordo con il fratello. «Lui sapeva» ha ammesso il patron del Grinzane. Per questo i fratelli sono sotto inchiesta per peculato.

Una vecchia intervista di Soria

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Copiata una tesi su due

Avevamo parlato del fenomeno delle tesi copiate a partire da un caso personale.

Il fenomeno pare oramai diventato “industriale”

Dario S. da Pisa si era preso un bell’applauso, una stretta di mano e tanti complimenti per quella tesi di laurea così originale. Argomento: la serie americana Family Guy e l’adult animation, il modello «South Park», i cartoni animati per adulti, cinismo e irriverenza allo stato puro. Un bel lavoro. Peccato che l’avesse copiato quasi per metà da Wikipedia, intrecciando poi una raffica di analisi dei maggiori esperti italiani del genere. Citazioni? Macché. Appropriazione indebita del pensiero altrui. Plagio, a dar retta al codice penale. Nessuno se ne è accorto. E Dario si è laureato. Il guaio è proprio quello: quasi mai qualcuno se ne accorge. Al massimo si insospettisce. Forse c’è chi le tesi nemmeno le legge, o le scorre distrattamente. Poi c’è la rete: milioni di documenti, chiunque li può agguantare e riprodurre.

E così sotto il naso dei professori universitari italiani passano tesi scopiazzate, paragrafi – o interi capitoli – riprodotti senza spostare nemmeno una virgola. Finisce che, in una tesi su due, almeno il cinque per cento del testo è la fotocopia di un documento già pubblicato. Una boutade? No, un calcolo scientifico. Se ne sono accorti i francesi di Six Degres, società che ha sede in Savoia e un paio d’anni fa ha elaborato un software. Si chiama «Compilatio», è un cervellone capace di passare al setaccio qualsiasi testo e individuarne le parti copiate. Prima di andare a sbirciare in casa d’altri, a inizio 2008, i francesi hanno sperimentato il sistema sui loro studenti. Poi si sono spinti in Spagna e Germania. In Italia: respinti. In Francia avevano lavorato con gli istituti di Economia e Management di Nantes; in Spagna con l’Università di Saragozza; in Germania con l’Università di Stoccarda.

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Arrestato anche Angelo Soria

Una nuova perla della culturopoli sabauda Angelo Soria, fratello dell’ex patron del Premio Grinzane Cavour, Giuliano, è stato arrestato ieri sera dalla Guardia di Finanza su ordine della Procura di Torino. Ex responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Piemonte e trasferito ad un altro incarico dopo l’apertura dell’inchiesta della Procura di Torino, è accusato di … Leggi tutto

Una banca dati per non dimenticare

Via Pier Vittorio Buffa Il quotidiano abruzzese Il Centro sta costruendo un banca dati per ricordare i morti del terremoto del 6 aprile. A ciascuno di loro è dedicata una scheda alla cui costruzione tutti possono partecipare inviando foto, ricordi, testimonianze. Una cosa simile era stata fatta dal New York Times dopo le Torri Gemelle … Leggi tutto

Decodificare il concetto: Silvio Berlusconi sul referendum

Abbiamo scelto di non inseguire quanto al referendum, una situazione per noi favorevole e molto positiva come il raggiungimento del sistema bipolare, facendo cadere il governo. Mi spiace che altri interpretino come una debolezza del premier e del Pdl aver ceduto ad una precisa richiesta di un partito della maggioranza che, ove non accolta, avrebbe … Leggi tutto

Quali sono le notizie ? Dagospia il giornale vero

Via Dagospia Quelli che “De Bortoli al Corriere e Riotta al Sole” non era una notizia Quelli che “ecco come le banche italiane risparmiano sulle tasse” non era una notizia Quelli che “Pirelli controlla Telecom con lo 0,8%” non era una notizia Quelli che “un sottosegretario accusato dai pentiti di essere vicino ai Casalesi”, ma … Leggi tutto

La crisi della stampa in parole piane

Via Mantellini

La crisi economica mondiale, con il suo noto effetto a cascata ha messo a dura prova piccole e grandi convinzioni appena consolidate (per esempio quella che l’informazione la pagava la pubblicità): i grandi investitori pubblicitari (banche e costruttori di auto in primis) hanno tagliato i loro budget e per gli editori è iniziato un periodo di grande sofferenza economica. Nel corso degli ultimi mesi del 2008 e nei primi mesi di quest’anno i conti sono andati male per quasi tutti: i cali sono stati molto consistenti per la pubblicità su carta (quella più remunerativa e costosa) mentre i numeri positivi della pubblicità sul web (numeri complessivamente assai più piccoli) hanno subito una brusca frenata.

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La lezione (inascoltata) di Montanelli

Via Lastampa.it

Noi giornalisti dobbiamo fare i conti con un nemico mortale. Anziché combatterlo, ci siamo messi al suo servizio: è la televisione. Ho le stesse idee di Popper, la televisione è la più grossa iattura che potesse capitarci, perché è stata utilizzata in modo tale da esserlo. I giornali sono diventati i megafoni della televisione, per questo troviamo titoli a otto o nove colonne su Pippo Baudo o la Parietti. La televisione potrebbe essere un grande strumento di cultura, ma non lo è. Questi però sono affari suoi. Ciò che è affar nostro è di esserci messi a fare i megafoni, copiandone anche i costumi e riconoscendone la supremazia.

L’Italia, oltre ad aver sempre mescolato il serio con il futile, ha sempre preso il futile come l’unica cosa seria. E noi non facciamo che adeguarci, portando agli eccessi questa perversione del nostro costume. Ma c’è di peggio. La televisione insegna ed apre la strada al protagonismo, che portato nel giornalismo ha effetti catastrofici. La televisione aizza quel pessimo incentivo tipico dei cattivi giornalisti, la ricerca a tutti i costi dello scoop. Se qualcuno di voi vorrà fare questo mestiere, sfuggite alla tentazione dello scoop! Ricordate che esso è la scorciatoia dei somari.

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