Il redivivo (lui sa) Antonio Tombolini dedica delle interessanti vivisezioni concettuali all’iPad di Apple
iPad in quanto computer
iPad, in quanto computer, è un enorme passo indietro dal punto di vista tecnologico: è un computer che consente di fare molte meno cose del mio EEE PC da 350 Euro, che mi accompagna fedele ovunque da oltre un anno e da cui sto scrivendo queste righe, comodamente disteso a letto, munito del mitico BRÄDA Ikea.
Devo davvero giustificare questa affermazione di fatto? Basterebbe citare l’impossibilità di far funzionare più applicazioni contemporaneamente (no multitasking), semplicemente inaccettabile. O l’impossibilità di inserire una chiavetta dati, o un modem, o una scheda sd, o di installare un programma che dico io, o di scriverne uno e di montarcelo senza dover attendere l’approvazione di chicchessia. O l’impossibilità di farmi una foto, o un video, o una chiamata video via skype, o…
Con buona pace di chi va scrivendo un po’ a vanvera qua e là, iPad, a qualsiasi altra cosa possa servire, di certo non mi consentirà di lasciare a casa il mio portatile.
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