Editoria: primi risvegli innovativi

Via Mytech Sarà poi vero, come dice qualche bastian contrario, che la crisi economica produrrà una forte accelerazione nei processi di innovazione? Se si esclude la pesante onda di licenziamenti, questo discorso sembra applicarsi anche al mondo dell’editoria mainstream, che negli ultimi tempi sta velocizzando processi che forse, in una situazione normale, avrebbero chiesto molto … Leggi tutto

Cavalcando la crisi

Via Pazzo per Repubblica

La situazione è questa. I due principali quotidiani perdono in diffusione e in pubblicità. Precipitano. E questa è la macroeconomia. Ma per capire la gravità della situazione a volte i particolari, che non sono dettagli, sono importanti.
Corriere. Da mesi si discuteva di tagliare il numero delle pagine, togliendone quattro. Alla fine ne sono state tolte tre e il cdr ha accettato che i giornalisti rinuncino ad avere i collaterali (dvd, libri etc) gratis. La mazzetta, che non è una tangente, ma il malloppo di quotidiani che ogni giornalista riceve ogni giorno: dal primo gennaio ogni giornalista del Corriere avrà diritto a cinque quotidiani al massimo e tre periodici. Prima il numero era illimitato.

Da giorni arrivano telefonate al centralino di Repubblica: “Da noi è arrivata un’edizione ridotta, c’è un problema di stampa?”. Nessun problema di stampa. Il numero delle pagine è stato drasticamente ridotto. Oggi sono 48, molto meno dell’anno scorso. Il Corriere, per ora, ne ha 72 e di formato più grande.

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Siamo nella Emme, oltre la Emme

Sergio Staino nella sua lettera ai redattori di Emme racconta la profondità della crisi dell’editoria

I conti che mi hanno presentato sono effettivamente assai poco allegri, e tutti gli sforzi dell’amministrazione sono puntati ad una riduzione delle spese che possa garantire la
sopravvivenza del giornale stesso. Insomma, tagli, lacrime e sangue. Situazione d’altronde condivisa con tutto il settore editoriale.

In questi giorni la fortissima Repubblica ha chiuso i supplementi Viaggi e Salute, ha licenziato i quattro quinti dei grafici e ridotto del 30% i compensi dei propri collaboratori. La forte caduta del volume di pubblicità sul cartaceo, riflesso della più generale crisi economica, è alla base di questa drammatica situazione.

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Santoro Vs Annunziata

Si richiede un parere così per dire sul caso Santoro vs Annunziata. Qualche considerazione veloce veloce.

  • Ho visto solo la prima parte di Annozero e mi era parso decisamente filo palestinese, ma visto il tipo di informazione media che fanno sul tema gli altri canali era difficile non accorgersene.
  • Lucia Annunziata avrà un caratterino, ma ha espresso un suo parere sul modo in con cui si svolgeva il programma giornalistico.
  • Santoro ha avuto una reazione non commisurata al parere. Bastava che discutesse urbanamente con la giornalista ex presidente RAI sulle critiche che questa proponeva senza degenerare subito in escandescenze: Santoro ha perso il controllo di Santoro e della situazione.
  • Quello che è successo a seguire diciamo che non richiede commenti …

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Digital Obama

Via Cattiva Maestra Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, la fotografia ufficiale presidenziale del Presidente è stata scattata con una macchina fotografia digitale. Sorriso appena accennato, occhi leggermente chiusi, cravatta con nodo impeccabile, Obama guarda dritto nell’obiettivo, ma sembra quasi stia scrutando gli infiniti problemi che dovrà affrontare non appena si sarà … Leggi tutto

Giornali in trincea

Via Giuseppe Granieri Sull’Atlantic, Michael Hischorn racconta le traversie del New York Times, in grave crisi finanziaria (End Times). Michael Wolff, sull’Huffington Post, sintetizza: «Il Times sarà out of business a Maggio.» (The Times dies) E Steven Waldman, sempre sull’Huffington Post, contraddice la convinzione (ormai) popolare secondo cui «il modello Huffington Post è il nuovo … Leggi tutto

Espresso e Rcs insieme nella pubblicità online

Rcs MediaGroup e il Gruppo Editoriale L’Espresso hanno dato vita al consorzio Premium Publisher Network, che offrirà al mercato posizionamenti pubblicitari sui propri siti. I due gruppi editoriali promotori intendono aprire da subito il Consorzio alla partecipazione di altri editori proprietari di brand affermati sul mercato e in grado di offrire audience qualificate. Gli aderenti … Leggi tutto

Informazioni lavorative a mezzo stampa episodio 3

Da Italia Oggi di ieri La Stampa investe nell’on-line. Itedi (Italiana edizioni, holding del gruppo Fiat a capo delle attività nel mondo dell’editoria e dell’informazione, nonché editore del quotidiano torinese) ha firmato un accordo preliminare da 1,2 milioni di euro per acquisire Nexta media, service indipendente di cui è presidente e amministratore delegato Piero Muscarà. … Leggi tutto

2009 – 2010 gli anni decisivi per il futuro dei media tradizionali

Un tentativo per fare previsioni sul futuro dei media nei prossimi due decisivi anni

crashQuando Philip Meyer pubblicò nel 2004 il suo “the vanishing newspaper” diventato famoso soprattutto per la profezia secondo cui l’ultima copia del New York Times sarebbe stata stampata nel 2040 non aveva probabilmente previsto che nella fine del 2008 in Usa sarebbero fallite molte fra le maggiori banche e che l’economia mondiale sarebbe arrivata con un grosso fiatone a fine anno.

Allo stesso modo non era conscio di quello che sarebbe successo negli ultimi mesi di quest’anno Arthur Sulzberger quando nel febbraio del 2007 dichiarò “Non so davvero se stamperemo ancora il Times tra cinque anni, e, se vuole proprio saperlo, non me ne importa nulla. Internet è un posto meraviglioso e noi lì siamo leader”

Il giorno dell’ultima copia del New York Times si sta drammaticamente avvicinando ? Probabilmente sì . I segnali di un processo inarrestabile sono piuttosto chiari. Ma non è quello il problema . Il definire e spostare le date dell’ultima copia cartacea del più ascoltato giornale statunitense è un indicatore dei segni dei tempi, un indice come potrebber essere il Dow Jones per Wall Street.

Senza voler essere dei Nostradamus mediatici che giocano con date ed eventi per capire che succederà nel futuro dell’informazione ci troviamo volenti o nolenti di fronte a un biennio 2009-2010 in cui si assisterà ad un’accellerazione violenta della variabile tempo e della variabile cambiamento nel mutare del mercato dell’informazione mondiale e italiano per quello che ci riguarda direttamente.

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Da che pulpito

Che blog e blogosfera italica in particolare abbiano dei problemi e non siano un mondo perfetto si è parlato con spirito autocritico su questo blog, ma che la rampogna arrivi dal Giornale è decisamente incongruo Essi vengono vantati come luoghi d’espressione ideale e comunicazione: nessun elogio insomma gli è risparmiato. A me invece paiono luoghi … Leggi tutto