Scenari, sistemi produttivi e transizioni del giornalismo

Giuseppe Granieri su Apogeonline Molti analisti si concentrano su come debba cambiare la professione e su come debba cambiare il contenuto giornalistico per far fronte alla crisi. Probabilmente questo assomiglia a concentrarsi su uno dei sintomi (il più evidente, è chiaro) ma non sulla causa. Se avessimo il miglior giornalismo possibile, il più affascinante che … Leggi tutto

I nuovi siti Rai

www…e la Rai sei tu : lo slogan lascia il tempo che trova … I nuovi siti Rai per quanto razionali e coerenti e nonostante un profluvio di silverlight vanno rivisti e analizzati  nell’uso giorno dopo giorno.

Siamo il paese che ci meritiamo

Via Corriere.it Quella di lunedì è stata una serata televisiva molto convulsa, con palinsesti scompaginati dalla notizia della morte di Eluana, e nella quale sembra anche essersi consumato il rapporto tra Mentana e Mediaset, che non ha voluto anticipare l’orario di Matrix e scapito del Grande Fratello. Ma proprio la puntata del reality di lunedì … Leggi tutto

Jean-Marie Colombani lancia e dirige Slate.fr

Jean-Marie Colombani, che dal 1994 al 2007, ha diretto Le Monde, dirigerà  Slate France, sito  d’informazione online, dedicato ad analisi e a commento dell’attualità politica, economica e culturale. Colombani è uno dei fondatori di Slate.fr insieme a Eric Leser, ex corrispondente di Le Mondedagli Stati Uniti, Eric Le Boucher, attuale direttore della redazione di Enjeux-Les … Leggi tutto

L’Italia irrazional popolare

Una spettacolare puntata di Melog 2.0 dedicata all’irrazional popolare italiano, tutta da ascoltare per capire i falsi miti di casa nostra. Un’Italia dove la tecnologia è la nuova teologia, la famiglia è tutto, le città sono centri di ragionata follia e quelli commerciali un reality urbanistico. Una terra popolata da supereroi senza qualità. Da noi … Leggi tutto

Quotidiani no-profit?

Via LSDI

Apparentemente, nel prossimo futuro vi saranno due tipologie di quotidiani no-profit: quelli che lo sono per scelta, e quelli che lo sono per forza. Da quando nel 2005 ho lasciato il Washington Post – dopo 25 anni in cui ho fatto anche parte del management – e, in particolar modo, da quando mi sono accostato al mondo del no-profit attraverso la New America Foundation e ho iniziato ad imparare gli aspetti manageriali e di raccolta fondi presso le organizzazioni no-profit, ho coltivato questa idea: il Post avrebbe potuto mantenere la vitalità necessaria a svolgere con successo il proprio ruolo di cane da guardia sul sistema costituzionale americano solo trasformandosi in un Fondazione no-profit e raccogliendo donazioni a supporto della redazione, come avviene per le università. Ora David Swensen, responsabile degli investimenti a Yale, e Michael Schmidt, analista finanziario, hanno avanzato una proposta simile.

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Il Mediacamp di Perugia

Il Festival Internazionale del Giornalismo che si svolge a Perugia dal 1 al 5 aprile 2009 ha deciso di organizzare  un Mediacamp nel pomeriggio di domenica 5 aprile e che il bloggante si occuperà di organizzare e gestire.

Un Mediacamp è  un barcamp dedicato ai media.

Un Barcamp è definito una non conferenza: un evento, nato dal desiderio delle persone di condividere e apprendere in un ambiente aperto e libero: quindi prevede molta, molta interazione tra i partecipanti. L’idea alla base di un barcamp è che tutti i partecipanti siano in qualche modo attivi e coinvolti. Tutti sono invitati a presentare un argomento, a partecipare attivamente alle discussioni o a dare una mano nell’organizzazione o a supporto dell’evento.

Il Mediacamp sarà  dedicato alle discussioni sullo stato dei media e dell’informazione. Si parlerà di media tradizionali e innovativi, on-line e off-line, analogici e digitali, cartacei, via etere, interattivi, globali e locali. Dell’amata radio e della vituperata televisione, della esplosiva internet e della declinante carta stampata.  Un Barcamp dedicato ad addetti ai lavori e a consumatori di media, ai tradizionalisti e ai rivoluzionari, agli amanti degli UGC ed del giornale locale, ai lettori di palmari, iphone, ebook reader, carta stampata.

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Rettifica e blog si apre il dibattito

Via Punto Informatico

La maggioranza ha raggiunto un’intesa, ferve il dibattito sulle disposizioni contenute nel disegno di legge recante “Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche”. Fra quanto previsto in materia di reati intercettabili e quanto previsto in materia di trasparenza, spicca l’articolo 15, mirato a regolamentare le procedure di rettifica delle informazioni ritenute non veritiere o lesive della reputazione dei soggetti coinvolti. E a incastonare nella legge sulla stampa dell’8 febbraio 1948 n.47 una disposizione che investe la rete: “Per i siti informatici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”.

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Giovani a bottega

Interessante siparietto sul Barbiere della Sera: scrive una giovane di belle speranze

Sono una ragazza di ventun anni, attualmente iscritta a giurisprudenza ma… che vuole cambiare “mestiere”! Mi piacerebbe vedere come funziona il mondo del giornalismo e, siccome ho letto su internet che l’essenziale è fare pratica, ho pensato di rivolgermi a voi.

Fra le risposte

Benedetta ragazza, l’altro giorno ho trovato un collega padredifamiglia che, dopo aver perso una collaborazione, ora deve sbarcare il lunario con un’altra, da 60 euro la settimana. Proprio perchè vuole continuare a “fare questo mestiere”. Se tu proprio insisti a provarci, moltiplica per 4 e preparati a ‘lavorare’ con questi ‘stipendi’ mensili. Dopo qualche anno di gavetta, s’intende. Perchè la gavetta è ancora più a gratis.

Un’altra

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