La crisi della stampa in parole piane

Via Mantellini

La crisi economica mondiale, con il suo noto effetto a cascata ha messo a dura prova piccole e grandi convinzioni appena consolidate (per esempio quella che l’informazione la pagava la pubblicità): i grandi investitori pubblicitari (banche e costruttori di auto in primis) hanno tagliato i loro budget e per gli editori è iniziato un periodo di grande sofferenza economica. Nel corso degli ultimi mesi del 2008 e nei primi mesi di quest’anno i conti sono andati male per quasi tutti: i cali sono stati molto consistenti per la pubblicità su carta (quella più remunerativa e costosa) mentre i numeri positivi della pubblicità sul web (numeri complessivamente assai più piccoli) hanno subito una brusca frenata.

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Parole di speranza e segnali di fiducia

Via Il Barbiere della Sera Pare che la FNSI, incoraggiata dalla disponibilità mostrata degli editori sul rinnovo del contratto giornalistico, voglia intervenire anche sul terreno della deontologia, erogando un “codice etico” per l’Emergenza Terremoto. In un libello che verrà diffuso nelle prossime ore si raccomanda agli inviati: 1) di astenersi dalla domanda “CHE COSA PROVA … Leggi tutto

Farsi una idea sull’anno zero

Il bloggante ha visto parte della puntata di Anno zero di Santoro su cui si discute molto e ora cerca di farsi un’idea sulla trasmissione. La sensazione è che qui abbiano ragione …

UPDATE: la trasmissione era “alla Santoro” ma nulla di scandaloso. La trasmissione è andata a rissa per la presenza di Giordano e Crosetto che avevano un ruolo strategico chiaro di polemisti ad ogni costo.

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La lezione (inascoltata) di Montanelli

Via Lastampa.it

Noi giornalisti dobbiamo fare i conti con un nemico mortale. Anziché combatterlo, ci siamo messi al suo servizio: è la televisione. Ho le stesse idee di Popper, la televisione è la più grossa iattura che potesse capitarci, perché è stata utilizzata in modo tale da esserlo. I giornali sono diventati i megafoni della televisione, per questo troviamo titoli a otto o nove colonne su Pippo Baudo o la Parietti. La televisione potrebbe essere un grande strumento di cultura, ma non lo è. Questi però sono affari suoi. Ciò che è affar nostro è di esserci messi a fare i megafoni, copiandone anche i costumi e riconoscendone la supremazia.

L’Italia, oltre ad aver sempre mescolato il serio con il futile, ha sempre preso il futile come l’unica cosa seria. E noi non facciamo che adeguarci, portando agli eccessi questa perversione del nostro costume. Ma c’è di peggio. La televisione insegna ed apre la strada al protagonismo, che portato nel giornalismo ha effetti catastrofici. La televisione aizza quel pessimo incentivo tipico dei cattivi giornalisti, la ricerca a tutti i costi dello scoop. Se qualcuno di voi vorrà fare questo mestiere, sfuggite alla tentazione dello scoop! Ricordate che esso è la scorciatoia dei somari.

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Wired UK

Dopo Wired.it è uscito anche Wired.co.uk Curiosi di vedere la copia cartacea se è meglio di quella italica UPDATE: Qualcuno in UK giustamente si fa domande sull’opportunità di lanciare Wired oggi

Un direttore con la rete aperta e attiva

De Bortoli nel suo discorso di “insediamento” E allora vi dev’essere una ragione profonda che lega il lettore al proprio quotidiano. E questa ragione sta nella qualità e nella credibilità dell’informazione. Nella capacità del giornale di rappresentare la comunità a cui si rivolge. Di rappresentarla e di difenderla nei suoi bisogni, persino nelle sue paure, … Leggi tutto

Pubblicità febbraio: giornali -28%, internet +6%

Via Prima Comunicazione Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale ha registrato nel periodo gennaio-febbraio 2009 un andamento in flessione rispetto allo stesso periodo del 2008 (-28%). Questo dato è la conseguenza di andamenti diversi all’interno dei mezzi stampa rilevati. Internet: il mese di febbraio 2009 rispetto al mese di febbraio 2008 risulta essere … Leggi tutto

La Tonnara e il referendum

Episodi inquietanti di una storia lunga e oramai obsoleta Via Senza Bavaglio

Franco Siddi ha ordinato la chiusura delle porte e d’un tratto la sala si è trasformata in una inconsapevole tonnara. Come quella della mattanza di tonni che ogni anno si teneva a Favignana, per intenderci.

Così, in fretta e furia con molti dei colleghi che non si rendevano conto nemmeno di ciò che stava succedendo e con quello come al solito a quello di penalizzare chi doveva ripartire si è votato tutto e il contrario di tutto. Con la complicità anche di pezzi di Cdr che hanno votato in netto contrasto con il mandato che gli avevano dato le rispettive assemblee. Che la “mattanza” era stata studiata con perfidia lo si è capito subito dal netto rifiuto della segreteria ad accogliere una mozione, firmata per altro anche da chi era a favore della bozza del nuovo contratto, che invitava la giunta a fissare il referendum entro maggio, a garantire i seggi in tutte le redazioni e a dare un valore vincolante alla consultazione. “E’ irricevibile – ha sentenziato Siddi – Il referendum ci sarà, ma come quando e dove lo decideranno solo la giunta e il consiglio nazionale, come stabilito dallo statuto”.

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Notizia da verificare: i clandestini morti in Abruzzo

Gira in rete  insieme ad questo video una informazione inquietante sui morti del terremoto Gli scantinati e i seminterrati del 90% del centro storico erano stati affittati. In nero. Dentro c’erano clandestini, immigrati, extracomunitari, come italiani qualsiasi. Spesso ammassati. Ci sono ancora. Centinaia di persone che non risultano all’anagrafe, che non compaiono nelle liste dei … Leggi tutto