L’edicola digitale degli editori francesi

Via LSDI A Natale scorso avevamo dato notizia del futuro lancio di ePresse, una edicola digitale progettata dagli editori di otto giornali francesi. Ora l’ iniziativa è partita e l’ applicazione è già disponibile per i dispositivi mobili Apple e, a luglio, si estenderà a tablet e smartphone Android e WebOS. Come osserva Pino Bruno … Leggi tutto

Il comunicato stampa Agcom sullo schema di regolamento

Il Consiglio dell’’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, nella sua riunione odierna, ha approvato a larghissima maggioranza (7 voti a favore, un astenuto e uno contrario) uno “schema di regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica”. Il provvedimento sarà sottoposto a consultazione pubblica, della durata di 60 giorni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, con l’obiettivo di acquisire tutte le proposte e le osservazioni dei soggetti interessati e di consentire così un’occasione aggiuntiva di confronto puntuale sul testo.
Lo schema di regolamento è stato infatti rielaborato a seguito della consultazione pubblica sui “lineamenti di provvedimento” che ha visto la partecipazione di 55 soggetti in rappresentanza, a vario titolo, delle
diverse comunità e gruppi di interesse.

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Violati gli archivi di molte università italiane

Via Punto Informatico

L’appena creato account Twitter @LulzStorm ha divulgato i link BitTorrent a un archivio contenente dati personali di studenti e professori di diverse università italiane.

“Italiani – si legge nel comunicato di LulzStorm – come potete affidare i vostri dati a tali idioti? È uno scherzo? I loro siti sono pieni di debolezze. Cambiate password ragazzi; cambiate concetto di sicurezza, università. Avremmo potuto rilasciare molto di più, avremmo potuto distruggere db e reti intere. Siete pronte per tutto questo?”

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Storie da 140 battute

La Scuola Holden propone una idea interessante

Avete un account Twitter? Bene: diventate follower di @ScuolaHolden. Poi scrivete una storia, in quello spazio lì: 140 battute. Per inviarcela, basta menzionarci oppure un hashtag, certo: ne abbiamo individuato uno, che magari non vi occupa troppo spazio:
#sinossi.
E la risposta alla domanda: “Perché proprio #sinossi?” è che ci piaceva questa parola per il suono, mica per finezze stilistiche. E perché dal dizionario, la sua definizione è:
Dal lat. tardo syno°psi(m), che è dal gr. sy/nopsis “sguardo d’insieme”, comp. di sy/n- ‘sin-‘ e ópsis ‘vista’s. f. esposizione sintetica e sistematica di una materia.

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Google punta sempre più sul brand Google

Via Mashable Say goodbye to the Picasa and Blogger names: Google intends to retire several non-Google name brands and rename them as Google products, Mashable has learned. The move is part of a larger effort to unify its brand for the public launch of Google+, the search giant’s social initiative. Blogger and Picasa aren’t going … Leggi tutto

Fermare l’Agcom che censura il web

Via Il Fatto Quotidiano

Tutto era cominciato a marzo 2011 in una maniera tranquilla quando L’Autorità garante per le comunicazioni (l’Agcom) aveva pubblicato delle linee guida per un possibile provvedimento con un successivo coinvolgimento degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica per rispondere a una consultazione aperta.

Poi però la situazione è velocemente cambiata con una delibera in lavorazione da parte della stessa Agcom che permetterebbe di intimare agli Internet Service Provider di rimuovere contenuti attraverso una semplice procedura amministrativa sulla base di segnalazioni dei detentori dei diritti, senza passare attraverso l’autorità giudiziaria …

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Battaglia globale contro Facebook: esce Google+

Google ha lanciato il suo nuovo Google+ Via Punto Informatico +, ancora in fase di prova, con accesso limitato e su invito, rappresenta innanzitutto uno strumento di condivisione per la vita reale: questo avviene coniugando il concetto di cerchie di amici già implementato da Google con Wave, Buzz e Places, con l’aggiunta dell’idea già adottata … Leggi tutto

L’Italia fuori dai video giochi

Via L’Indro

Il mercato mondiale dei videogame è un business impressionante. Un affare che copre tutto il mondo, una circolazione di denaro e di idee veramente planetaria e globale. Un mercato che è clamorosamente uscito dalle nicchie storiche dei patiti di videogame maschi e giovani per apririsi a nicchie un tempo inattese dei genitori e delle donne.

Purtroppo l’Italia è una forte consumatrice di intrattenimento digitale, ma una modesta produttrice di videogame. Esportiamo menti che vanno all’estero a pensare e realizzare videogames di qualità. Ma in Italia siamo molto meno produttivi e strutturati in proporzione alle tradizionali doti di creatività ed eclettismo che ci vengono attribuite nel mondo.

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