Samuele Landi si lancia nel business della telefonia criptata

Se la gente si fida … Via Quotidiano Piemontese Continuano le mirabolanti avventure arabe della famiglia Landi, e del giovane pirata Samuele: i protagonisti – per capirci – dello scandalo Eutelia. Durante la “vacanza” a Dubai (diciamo latitanza: in Italia non può tornare perchè inseguito da un ordine di custodia cautelare), il buon ex amministratore … Leggi tutto

Aol e Yahoo ragionano per fondersi ?

Lo dice Bloomberg Chief Executive Officer Tim Armstrong is talking with advisers to Yahoo! Inc. to gauge its interest in combining the companies after the ouster of CEO Carol Bartz, according to two people familiar with the matter. Armstrong is discussing options for a combination aimed at strengthening the two Internet companies, said the people, … Leggi tutto

Techcrunch sul precipizio

Via Techcruch TechCrunch is on the precipice. As soon as tomorrow, Mike may be thrown out of the company he founded. Or he may not. No one knows. And if he is, he will be replaced by — well, again, no one knows. No one knows much of anything. Certainly no one at TechCrunch. This site … Leggi tutto

Qualche numero in più sui giornali online italani

Via Il giornalaio Audiweb ha pubblicato il 05 settembre i dati di audience online aggiornati al mese di luglio di quest’anno. Complessivamente sono 26,2 milioni gli Italiani che hanno navigato almeno una volta attraverso un PC nel mese di luglio 2011, con un incremento annuo del 10%.  Nel giorno medio sono online 12,2 milioni di … Leggi tutto

La storia vera dei cables senza filtro

Gennaro Carotenuto su Giornalettismo

Il sogno di Wikileaks (informato di molta retorica sulla libera stampa e accecato dal dogma della pubblicità) era sostituire le burocrazie statali con presunti rappresentanti di un interesse pubblico in contrasto con l’interesse di “poteri forti”. Tali rappresentanti del pubblico interesse, i giornalisti, si impegnavano ad editare i documenti e inserire filtri (comunque necessari) con l’unico criterio della sicurezza delle persone nominate rispetto ad eventuali persecuzioni politiche.

I giornali contattati (chi scrive conosce in prima persona tale procedura per averla realizzata la scorsa primavera a Londra per il settimanale uruguayano Brecha) hanno tutti firmato un contratto nel quale si impegnavano ad editare TUTTO il pacchetto di documenti a loro consegnati e pubblicarli TUTTI sul sito di Wikileaks indipendentemente dall’usare (e citare) il tal documento in uno o più articoli. In cambio della prima esclusiva (l’unica cosa giornalisticamente rilevante) le testate si impegnavano alla creazione di un enorme archivio pubblico che poteva essere consultato da privati cittadini ma anche da studiosi di varie discipline, storici, economisti, sociologi, politologi, specialisti di diritti umani. Una fonte di straordinaria importanza.

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Cronache della blogosfera italiana – 2011 version – prima puntata

Vincenzo Cosenza analizza al solito in maniera scientifica la blogosfera italiana A distanza di un anno e mezzo ho deciso di aggiornare la mia analisi della blogosfera italiana datata gennaio 2010 (parti 1 e 2). Lo studio non ha pretesa di esaustività né può cogliere tutte le sfaccettature e il dinamismo della rete, ma può essere … Leggi tutto

I primi approcci al tablet Kindle Androidico di Amazon

Quelli di Techcrunch hanno palpato per un po’ il nuovo Kindle di Amazon che dovrebbe costare 250$

First of all, before every commenter asks, no, sadly, I don’t have any pictures to share. That was the one condition of me getting this information. So instead you’ll have to rely on my prose to draw a picture of the device in your head. Or you can just look at a BlackBerry PlayBook — because it looks very similar in terms of form-factor.

So here’s what I know and what I saw: Again, the device is a 7-inch tablet with a capacitive touch screen. It is multi-touch, but from what I saw, I believe the reports that it relies on a two-finger multi-touch (instead of 10-finger, like the iPad uses) are accurate. This will be the first Kindle with a full-color screen. And yes, it is back-lit. There is no e-ink to be found anywhere on this device.

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Online Journalism Awards, red carpet 2011

ONA ha presentato i finalisti dell’Online Journalism Awards. Abbiamo anche un sito italiano

Finalists for the 2011 Online Journalism Awards, many pushing the envelope of innovation and excellence in digital storytelling and distribution, were announced today by the Online News Association and its academic partner, the School of Communication at the University of Miami.

A group of 34 industry-leading journalists and new media professionals teamed up to review entrants and select finalists. Twelve of those judges, representing a diverse cross-section of the industry, met at the university’s Coral Gables, Fla., campus and eight more conferred internationally to determine winners from independent, community, nonprofit, major media and international news sites.

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Il giornalismo italiano non è pronto per una sana e qualitativa rivoluzione digitale dell’informazione e che alla base del sistema c’è qualcosa che non funziona

Via Ejo

Come è possibile concludere un ciclo di appuntamenti – quelli del Journalism Lab a cura di Vittorio Pasteris all’interno del Festival di Perugia – in cui in modo brillante e appassionato per giorni si è parlato di nuove iniziative digitali, blog, social media, di modelli di business sostenibili, discutendo di precariato e di compensi che oggi i giornalisti freelance ricevono in Italia? Significa che il giornalismo italiano non è pronto per una sana e qualitativa rivoluzione digitale dell’informazione e che alla base del sistema c’è qualcosa che non funziona.

In Germania un giornalista freelance percepisce in media 2147.00 euro al mese (dato dell’associazione dei giornalisti in Germania) e 127 euro al giorno per un reportage; in Inghilterra si parla di 170 sterline a pezzo, in Svizzera per un normalissimo pezzo di cronaca, diciamo di 3.500 battute, siamo sui 78 euro, 200 euro o più se si tratta invece di un reportage. E in Italia? In Italia come ha recitato il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Jacopino, ci sono testate che retribuiscono i loro collaboratori 4.30 euro al pezzo lordi o 325.00 euro lordi per due mesi di lavoro al Mattino di Napoli. E parliamo della carta stampata perchè per l’online c’è chi sostiene che non ci sia nemmeno bisogno di pagare un giornalista perchè in fondo gli si dà visibilità.

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Internet nutre di nuovo i cervelli libici

Via Pino Bruno Dopo 171 giorni di blackout, in Libia hanno riacceso internet. “Welcome back to the Internet, Libya”, titolava ieri il Washington Post. Già, ma a Bengasi la rete non si è mai spenta, e non si può dire che il Consiglio Nazionale per la Transizione ne abbia fatto buon uso. Al suo esordio, … Leggi tutto