L’integrazione tra Twitter e contenuti TV, in parole povere, si sta dimostrando un’evoluzione naturale per la stragrande maggioranza dei format, in primis quelli in diretta. Ed è proprio grazie alla programmazione live, tanto del daytime che di prima serata, che i cinguettii iniziano a scalfire i muri difensivi della televisione italiana.
Dai pionieristici record di #raiperunanotte (60.000 tweet in 3 ore, lo 0,18% dell’intero traffico di tweet mondiale alle ore 22 del 25 Marzo 2010) sembra già passato un secolo. Lo stesso Santoro, del resto, dall’exploit di una notte è finito a trasferirsi in pianta stabile sul web. Il 3 Novembre, con il debutto delle 25 puntate di Comizi d’Amore in diretta streaming e in simulcast su Sky News e le locali, avremo la misura di quanto sia aumentato in Italia l’uso contemporaneo di TV e social media.
Internet
Il FanPage in crescita
Via fanpage Fanpage ha superato i 700.000 fan su Facebook. Il nostro giornale on line consolida il primato tra le testate italiane e, soprattutto, continua a crescere. Un primato reso possibile grazie ai nostri lettori che continuano a seguirci sempre più numerosi, premiando i nostri contenuti. La pagina Facebook di Fanpage in appena 10 mesi … Leggi tutto
Twitter e la televisione in Italia
I dati sono aperti
Nel corso di una conferenza stampa il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta ha presentato, insieme al ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, l’operazione Open Government, dati aperti e App. L’iniziativa rappresenta la declinazione in chiave web 2.0 e Internet in mobilità del lavoro avviato da tre anni e mezzo sul fronte … Leggi tutto
Nel 2012 la pubblicità online supererà la carta anche in Italia
Zitta zitta, buona buona, la pubblicità online sta superando in Italia quella cartacea … (via il Sole24Ore)
Piange la “carta” ma vola l’online. Se la torta della pubblicità si assottiglia sempre di più per periodici e quotidiani, su internet la marcia degli inserzionisti comincia a far tremare i polsi a tutti gli altri media. Televisione compresa, anche se le cifre sono ancora molto distanti: il piccolo schermo raccoglie infatti ancora la metà degli spot su un mercato da quasi 9 miliardi, mentre l’online poco più di un miliardo. Con un risultato che comunque, per il 2012, potrebbe essere eclatante: l’anno prossimo infatti secondo le previsione di Iab, l’associazione dell’advertising interattivo che oggi e domani avrà un forum tutto suo a Milano, internet diventerà il secondo canale per la raccolta di spot proprio dopo la tv, ipotizzando una crescita tra il 10 e il 15 per cento. Saranno superati, quindi, tutti gli altri media, dalla radio alla stampa. Un sorpasso significativo anche dal punto di vista industriale.
Il coraggio di un direttore di ammettere gli errori
Ci sono dei momenti in cui ci si sente orgogliosi di dare un piccolo contributo a cose importanti. Ieri Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano online, ha scritto un preciso e autocritico contributo per spiegare che sostanzialmente la redazione del Fatto Quotidiano digitale e i relativi tecnici avevano fatto degli errori nel mettere su la nuova release del sito e che sarebbero tornati alla vecchia versione in attesa di mettere a punto la release avanzata. Un bel gesto, apprezzato, di dialogo e trasparenza con i lettori. Ben diverso dalle azioni di molti direttori, anche giovani e rampanti, che non amano parlare di quello che succede nelle loro redazioni e che continuano a predicare con retorica ed ex cattedra come fossero papi laici in una società medievale. Come ha dichiarato Arianna Huffington allo Iab Forum: “nella informazione in rete occorre mettersi allo stesso livello dei cittadini – lettori”. Appunto …
Abbiamo sbagliato. Anzi come direttore responsabile del sito ho sbagliato, ed è giusto dirlo chiaramente. La nuova versione de ilfattoquotidiano.it non funziona come dovrebbe. Chi ieri è riuscito a leggerci (durante le poche ore in cui siamo stati in piedi) o ha visto quanto ho scritto su facebook e twitter ha vissuto in diretta quello che è accaduto. A questo punto inutile profondersi in altre scuse agli utenti o agli abbonati. Questo giornale web è nato per dare un servizio ai suoi 400.000 frequentatori giornalieri: scrivere le notizie. Tutte le notizie che siamo in grado di trovare e valutare. Dobbiamo quindi tornare a farlo subito.
I have an app for that
Via Iblog
L’autunno rigido della stampa italiana
Via Ejo Questi sono in sintesi i risultati dei dati di giugno di ADS http://www.adsnotizie.it/ che certifica i dati di diffusione e di tiratura della stampa quotidiana e periodica italiana. Il panel dei 65 quotidiani verificati da ADS ha perso in un anno dal giugno 2010 il 4,03% come diffusione e il 3,46% come venduto. … Leggi tutto
Il qrcode sul tetto
Via Giornalettismo E l’idea imprenditoriale di un’azienda in Texas, che farà installare dei Qrcode sul suo tetto. Chiunque potrà acquistarli come spazio pubblicitario per “dirottare” gli utenti su un determinato annuncio. Il Qrcore infatti è uno speciale codice che, una volta fotografato genera un’azione come ad esempio aprire una pagina web, grazie alla sua “traduzione” … Leggi tutto
Revenue van cercando
Le edizioni online di quotidiani e periodici sono sostanzialmente esclusi da quella è la fetta più consistente degli investimenti in comunicazione online: il search advertising. Format per il quale nel nostro paese non esistono dati consolidati ufficiali.
All’esclusione dal format che rappresenta da solo il 50% del mercato si sommano la riduzione della quota di ricavi unitari derivanti da display advertising e la diminuzione significativa dei listini di vendita alle aziende, agli investitori pubblicitari, per questo tipo di comunicazione, una bassissima propensione da parte degli internauti a cliccare sugli annunci che, infatti, generano tassi di conversione mediamente inferiori al 0,20%.
A questi aspetti si aggiunge una generale scarsa capacità di coinvolgimento con linguaggi e modalità di porgere arcaici che non si sono ancora adattati ed evoluti alla comunicazione digitale sia in termini di proposta dei contenuti degli editori, come dimostrano i dati sulla scarsa permanenza temporale all’interno delle edizioni online dei quotidiani, che di soluzioni creative degli addetti ai lavori del settore pubblicitario, testimoniate dai dati precitati e dallo scarso impiego di forme che vadano oltre la consuetudine, siano esse nei mezzi classici con gli annunci tradizionali piuttosto che attraverso i banner che ne sono la trasposizione digitale.
Think Different: Steve Jobs 1955-2011
Questo forse è il video che parla ancora meglio dello Steve Jobs visionario