Apparentemente, nel prossimo futuro vi saranno due tipologie di quotidiani no-profit: quelli che lo sono per scelta, e quelli che lo sono per forza. Da quando nel 2005 ho lasciato il Washington Post – dopo 25 anni in cui ho fatto anche parte del management – e, in particolar modo, da quando mi sono accostato al mondo del no-profit attraverso la New America Foundation e ho iniziato ad imparare gli aspetti manageriali e di raccolta fondi presso le organizzazioni no-profit, ho coltivato questa idea: il Post avrebbe potuto mantenere la vitalità necessaria a svolgere con successo il proprio ruolo di cane da guardia sul sistema costituzionale americano solo trasformandosi in un Fondazione no-profit e raccogliendo donazioni a supporto della redazione, come avviene per le università. Ora David Swensen, responsabile degli investimenti a Yale, e Michael Schmidt, analista finanziario, hanno avanzato una proposta simile.
Firefox 3.4 ascolterà e capirà
Via Zeusnews Firefox 3.1 non è ancora stato rilasciato (né a questo punto si sa quando succederà) ma già Mozilla pensa al suo successore, che potrebbe chiamarsi Firefox 3.2 o venire battezzato già Firefox 4.0. Una delle maggiori novità rivelate dagli sviluppatori è l’intenzione di integrare nel browser le funzionalità di Ubiquity, un progetto dei … Leggi tutto