Faccia-Libro ritratta sull’uso dei contenuti

Via Blogs4biz

La notizia di oggi è che Facebook ha cestinato i nuovi termini di utilizzo (TOS) pubblicati due settimane fa e ripristinato in tutta fretta quelli precedenti. Per capire cosa stia accadendo è tuttavia necessario fare un passo indietro: pochi giorni fa il management di Facebook aveva deciso di cambiare i TOS che disciplinano presenza e azioni sul social network di (al momento) 175 milioni di utenti. Subito dopo scriveva Mantellini:

Facebook ha recentemente variato leggermente i suoi Terms of service. Nulla di importante, la nuova versione dice semplicemente che tutto ciò che tu caricherai sui suoi server sarà da Facebook vita natural durante utilizzabile, anche quando tu, eventualmente, chiuderai l’account.

La reazione degli utenti è stata immediata, netta e planetaria: le nuove TOS non ’s hanno da fare. Se uno chiude il proprio account su FB, tutto ciò che lo riguarda deve sparire.

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Dell’inutilità di una nuova internet

Vittorio Zambardino risponde a John Markoff sul NYT

Mi riferisco a questo pezzo, in cui si parla dell’idea di costruire una nuova rete da zero, per ovviare ai problemi ed agli inconvenienti di quella attuale, in modo se non esplicitamente apologetico perlomeno piuttosto comprensivo e sostanzialmente favorevole.

Bisogna dire che non è la prima volta che vengono fatte affermazioni del genere. E bisogna anche dire che simili “alternative” ad Internet sono effettivamente esistite: chi sta nel giro da tempo sufficientemente lungo sa benissimo che Internet non è nata per decreto, ma si è affermata sul campo come sistema efficace e funzionante, contro altri che evidentemente erano meno efficaci e meno funzionanti. L’emergere di Internet come unica rete informatica non è stata nemmeno una scelta consapevole, ma il naturale risultato di una evoluzione dettata dalle leggi di mercato.

Il primo consiste nel pensare che i problemi di sicurezza siano della rete: al 90% almeno non sono problemi di sicurezza della rete, ma dei dispositivi che alla rete colleghiamo. Per parlare chiaro, il baco non è in TCP/IP, è in Windows, MacOS, Symbian, o qualunque altra diavoleria giri sul nostro attrezzo che ad Internet si collega; questo è un fatto talmente ovvio (tant’è che virus e compagnia bella esistevano ben prima della diffusione di Internet!) che non riesco a capacitarmi come qualcuno che conosca la storia della cosa non se ne possa accorgere.

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Nuove info su Wired Italia

Via Affari Italiani

Wired è la rivista “cult” per eccellenza. Nata nel 1993 con sede negli Usa, a San Francisco, è considerata la “Bibbia della tecnologia” in tutto il mondo, grazie alle firme prestigiose, alla grafica all’avanguardia e a uno sguardo giornalistico del tutto innovativo. “Punto a portare in Italia le stesse caratteristiche che hanno garantito a Wired il primato nel suo ambito. I lettori italiani troveranno le grandi storie e i grandi personaggi che cambieranno il pianeta. Solo il 20% dei contenuti sarà preso dall’edizione originale americana. Il restante 80% sarà prodotto dalla redazione italiana, e da chiunque abbia voglia di collaborare”. A questo proposito, lo stesso direttore sottolinea di essere aperto “alla collaborazione di tutti quelli che proporranno qualcosa di interessante e nuovo, anche e soprattutto attraverso la Rete”. Tra i collaboratori illustri che scriveranno già dal primo numero, Riccardo Luna annuncia ad Affari Luca Sofri, Paolo Giordano, Gianluca Nicoletti e Vito Di Bari.

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Facebook e privacy: fateci capire

Via Luca De Biase Mark Zuckerberg ha risposto alle preoccupazioni emerse ieri in rete, in riferimento al cambiamento dei termini di servizio di Facebook. In sostanza, dice Zuckerberg, il cambiamento serve ma non è facile da spiegare. E’ vero che ora i contenuti prodotti dagli utenti non spariscono quando questi si cancellano da Facebook. Ma … Leggi tutto

In bus al processo di Pirate Bay

E’ iniziato il processo delle major a Pirate Bay (via TorrrentFreak)

The day started this morning at 08:30, with Pirate Bay founders Gottfrid Svartholm Warg (aka Anakata), Peter Sunde Kolmisoppi (aka Brokep) and Fredrik Neij (TiAMO) arriving at the court with the S23K bus. The bus will operate as their press-center in the weeks to come. Outside the court were several Pirate Bay supporters waving Pirate Flags.

pirate bay bus

The trial began roughly half an hour later. Prosecutor Håkan Roswall read out the charges that can be best summarized as “commercial copyright infringement”. The plaintiffs are Warner Bros, MGM, EMI, Colombia Pictures, 20th Century Fox, Sony BMG and Universal. Lundström’s lawyer pointed out that the prosecutor may have drawn up some charges incorrectly. Interestingly, Lundström is the only one of the defendants with two lawyers, one of which is a copyright expert.

Fredrik, Gottfrid and Peter stated their defense. They all pleaded not guilty.

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Quando il boss diventa innovativo: Skype

Via Repubblica “Di quei due chili ne parliamo poi, su Skype”. Eccola qui la frase simbolo dell’ultima emergenza della giustizia italiana. È stata intercettata due mesi fa dagli uomini della Guardia di finanza di Milano. Al telefono un trafficante di cocaina invita il complice a continuare quella comunicazione usando il software che permette di parlare … Leggi tutto

Giornalismi possibli del giornalismo partecipativo

Bernardo Parrella via Lsdi Giornalismi possibili: così avevamo intitolato questo blog, all’epoca del suo lancio, oltre due anni fa, riformulando il divenire dell’informazione sull’onda del digitale. Onde ampliare concetto e partecipazione, avevamo anche organizzato due convegni romani, rispettivamente a luglio 2006 (”Tutti giornalisti?“) e gennaio 2007 (”Il Web 2.0 e lo scenario italiano: a che … Leggi tutto

La piaga delle tesi clonate: cosa fare per andare oltre

fotocopiatriceQuasi cinque anni il bloggante rimase coinvolto suo malgrado nella  storia più conosciuta in rete di clonazione di una tesi di laurea. Breve racconto. Una studentessa che sigleremo CG presentò una buona tesi sui blog che ai tempi erano una discreta novità. Sembrava una persona affidabile; il lavoro era buono. Si decise allora di darle visibilità e di pubblicarla  in Netmanager in cui pubblicavamo lavori monografici in ebook in pdf.

Dopo un mesetto esplode il putiferio: Monia autrice di una tesi analoga scrive sul suo blog che l’ebook è un clone parziale della sua tesi chiamando a correo l’autrice e il curatore, il sottoscritto bloggante. La cosa fece grande rumore in rete … Google ne tiene robusta traccia anche se molti post come la denuncia originaria di Monia si sono persi.

Per parte personale cercai Monia, le spiegai la cosa, ci capimmo in breve, in parte la rete stessa mi aveva difeso: essere conosciuti come persona onesta e seria non è un otional. Monia comprese e poi ci siamo anche visti in una specie di Carramba che Sorpresa.

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Della manipolazione dell’informazione

Via Bernardo Parrella Tra le varie ricadute della drammatica vicenda di Eluana Englaro, va segnalato quanto avvenuto con un sondaggio del Corriere.it sul decreto legge proposto dal governo venerdi sera: dopo andamenti in linea con analoghi poll, nella nottata si sono avuti voti e incrementi del tutto inconsueti: “A quel punto, sospettando che i valori … Leggi tutto